Antonio Pascale, Corriere della Sera 8/9/2012, 8 settembre 2012
Tra gli itinerari turistici napoletani, ora, e nel caso vi interessasse, potrete usufruire di un servizio offerto da un’associazione (no profit): le guide vi accompagneranno dalle 9 alle 13 (e oltre) in un «Naples illegal tour»
Tra gli itinerari turistici napoletani, ora, e nel caso vi interessasse, potrete usufruire di un servizio offerto da un’associazione (no profit): le guide vi accompagneranno dalle 9 alle 13 (e oltre) in un «Naples illegal tour». Con partenza da Porta Nolana, sono previste sei tappe, per la maggior parte situate lungo corso Umberto. Potrete così verificare de visu la presenza di prostitute diurne, strategicamente appostate, oppure (ma si spera di no) di borseggiatori che la vulgata vuole molto abili, tanto da sfilare orologi e portafogli senza che avvertiate il minimo tocco, e si dice che poi qualche derubato si sia accorto la mattina dopo della mancanza dell’orologio (supportato in questo anche dalla credenza che a Napoli il tempo non esiste). Potrete inoltre notare, solo qualche passo più in là, una variopinta e chiassosa folla urbana nella zona di Duchesca, ovvero il più grande ipermercato del falso: lo spazio espositivo conta circa 70 bancarelle. Si vende tutto, e tutto falso, griffe, profumi e dvd con film, porno, soft porno e di cassetta, questi ultimi, in massima parte, si trovano prima sulle bancarelle poi, dopo, forse, nelle sale. Ancora, il percorso porta a Porta Capuana, tra i parcheggiatori abusivi, poi borgo Sant’Antonio Abate, un luogo perennemente intasato di persone che quasi è difficile accedere alle bancarelle, perlopiù ricche di generi alimentari (fuori norme Ue). Infine si torna in direzione piazza Garibaldi, stazione. Che dire? Secolare autolesionismo partenopeo? Guardate che schifezza siamo in grado di produrre? Darei per scontata l’impostazione dadaista dell’associazione che vuole, al contrario, promuovere un turismo dissociato, cioè far riflettere sul perché, in alcuni quartieri napoletani, l’illegalità è diventata prima celebrato folklore poi istituzione antistatale. Tuttavia sarebbe utile capire anche quale immaginario culturale esiste dietro comportamenti siffatti. È da notare che Pier Paolo Pasolini, in un famoso trattato pedagogico su Napoli, Gennariello, dipingeva i napoletani come rappresentanti di un’antica tribù, i loro gesti erano frutto non di un volgare e corrotto scambio monetario, ma di uno scambio di antichissimo sapere. Disse, infatti: a Napoli anche se ti rubano un portafoglio è uno scambio di antico sapere. Ciò significa che se il portafoglio te lo rubano a Milano passi una cattiva giornata, se te lo fregano a Napoli devi essere contento perché te l’ha rubato un rappresentate di un’antica tribù, e sei stato oggetto anche di uno scambio di antichissimo sapere. Pasolini in realtà è in buona compagnia, perché in tanti hanno contribuito a fondare quella che si può chiamare «categoria dell’eccezionalità». A Napoli ogni cosa che accade è eccezionale, perché qui vige uno statuto particolare, o Inferno o Paradiso. Questa enfasi sulla creatività dei napoletani (ma non solo), nel tempo non ha fondato un serio sguardo di condanna, ma assuefazione e tolleranza diffusa. Insomma, siamo troppo creativi, facciamo sempre teatro, inventiamo cavilli, scorciatoie, intrighi. Forse si potrebbe essere più analitici e freddi e antipatici, osare di più. Far capire che la camorra su questo sistema di falsi prodotti (con tutti gli annessi e connessi) fonda un sistema economico di grande portata. Bisognerebbe cioè appendere anche i cartellini sui prodotti. Prendi i dvd e i cd, per esempio. La camorra acquista il disco vergine con un costo intorno ai 30 centesimi e rivende sul mercato lo stesso dvd con un prezzo che va dai 5 ai 7 euro. Considerata la quantità di prodotti, si stimano guadagni del 1.500%. Più della droga. Cosa volete che ne facciano di questi soldi cash? Dai, ci sta: è possibile che li investono al Nord. Bisogna lottare giorno dopo giorno per creare degli anticorpi culturali, quest’ultimi si sa, nascono da una buona lettura dei nostri comportamenti quotidiani. Altrimenti consideriamo questo stato di cose frutto di uno scambio di antichissimo sapere e ci toccherà prima o poi partecipare a un tour dadaista anche al Nord.