Danilo Mainardi, Sette 7/9/2012, 7 settembre 2012
COPIANDO S’IMPARA
In certe specie di uccelli e di mammiferi i giovani imparano qualcosa seguendo gli adulti. Perfino certi pesci apprendono così. Come per esempio gli emuloni delle Isole Vergini (Haemulon flavolineata) che, giornalmente e in gruppo, compiono una piccola migrazione. Partendo da una postazione diurna situata tra i coralli, ogni sera raggiungono fondali coperti d’alghe dove passano la notte pascolando. Poi, all’alba, se ne tornano ai loro coralli. Ebbene, inserendo in un gruppo d’emuloni dei giovani estranei, questi ci mettono poco ad apprendere la nuova via cosicché, dopo un po’ di tempo passato in compagnia, anche da soli sanno compiere il nuovo tragitto.
Conflitto interiore. C’è poi il caso speciale dei langur (Semnopithecus entellus), scimmie asiatiche che vivono sugli alberi. Finché son piccoline stanno aggrappate alle loro mamme. Poi però arriva il momento dell’emancipazione. Essendo stato testimone di come questa avviene, ve la descrivo dettagliatamente. La mamma pone il suo bimbo (o bimba) su un ramo e poi, con un salto improvviso, va a piazzarsi su un altro ramo distante – diciamo – un metro o giù di lì. Il piccolo, lasciato solo, è palesemente preda d’un conflitto: da un lato vorrebbe raggiungere la madre, dall’altro però il vuoto lo spaventa. Per tornare da lei, tuttavia, non c’è che da saltare, così si fa coraggio e infine salta.
Come gli sciatori. Questo però è solo l’inizio dell’insegnamento perché la mamma-maestra subito si sposta su un altro ramo, e così via. Insomma, un salto dopo l’altro regala al figlio competenza e autonomia. E il ragazzino è sempre più felice di balzare da solo di frasca in frasca. C’è un ulteriore esempio in cui i giovani apprendono seguendo: è quello dei cuccioli umani. S’avvera quando, su un campo da sci, dei giovanissimi sciatori seguono il maestro osservandone le mosse sapienti.