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 2012  settembre 07 Venerdì calendario

Un bollino verde per le passerelle – Un bollino verde per le passerelle, a indicare la sostenibilità della produzione e dei marchi made in Italy

Un bollino verde per le passerelle – Un bollino verde per le passerelle, a indicare la sostenibilità della produzione e dei marchi made in Italy. La moda in tempo di crisi riparte dal marketing e dall’internazionalizzazione «fondamentali per crescere», secondo la Camera nazionale della moda italiana. E in questo solco prenderà il via, il prossimo 19 settembre, la settimana del prêt-à-porter di Milano moda donna, da sempre sinonimo di marchi di lusso e novità. In tutto 131 collezioni, tra sfilate, presentazioni e show room, di scena «nei migliori spazi di Milano», ha annunciato ieri Mario Boselli, presidente della Cnmi, che organizza l’evento, in collaborazione con Class Editori (che partecipa al capitale di questo giornale), Canon, Dhl e Mercedes Benz. Ad aprire le sfilate della primavera estate 2013 sarà Gucci, il marchio fiorentino del colosso del lusso Ppr, alfiere della causa sostenibile: proprio tre giorni fa, primo fra i colleghi dell’alto di gamma, ha infatti lanciato un nuovo logo Gucci Responsability, dove una delle doppie G è verde. Un marchio dedicato alle attività di sostenibilità sociale e ambientale. «A tutte le passerelle e gli stilisti serve un bollino verde», spiega Boselli a ItaliaOggi, «è un dovere civico e morale farlo, a prescindere dall’interesse economico che può derivarne». Camera moda è portavoce della causa fin dallo scorso inverno (si veda ItaliaOggi del 15/3/2012) e la commissione interna «Ecologia e ambiente», presieduta da Anna Zegna, imprenditrice del marchio sartoriale piemontese, nonché vicepresidente di Cnmi, ha elaborato il «Manifesto per la sostenibilità della moda». Una summa di principi per l’intera filiera che ispireranno anche la performance dell’artista Michelangelo Pistoletto per ricordare, durante la settimana milanese, il legame tra arte, ambiente e moda. Altro capitolo su cui punta Camera moda è l’apertura ai partner strategici, Cina in testa, ieri rappresentata a Palazzo Marino da una delegazione di imprenditori che partecipano questa mattina al Milano Fashion global summit organizzato da Class Editori (si veda box a fianco). Se, infatti, i dati del Fashion economic trends diffusi ieri prevedono un 2012 ancora in flessione nel primo semestre (il fatturato è a -6,3%) e una chiusura dell’anno stimata con un business da 60,2 milioni, sono ancora i paesi extra Ue, Brasile e Cina in testa a dare maggiori speranze. «A tutti coloro che insistono su quanto Milano non sia più trendy, rispondiamo con la presenza di partner di primo piano», sottolinea il presidente di Cnmi, «si tratta di un segnale forte per tutti i detrattori della settimana della moda». In collaborazione con l’assessorato alla moda del comune, poi, le passerelle si espanderanno oltre i tradizionali confini di Palazzo Giureconsulti, del Castello Sforzesco e di Palazzo Clerici, mettendo la propria bandierina anche sui saloni di Palazzo della Ragione, un tempo sede degli archivi notarili. Infine la tecnologia. Se tablet e smartphone sono ormai alleati fissi di ogni brand e passerella che si rispetti, Camera Moda risponde con un’applicazione ad hoc per smartphone. Mentre molte sfilate saranno visibili in diretta nei maxischermi della città. «Obiettivo», conclude Boselli, «raggiungere un pubblico sempre più vasto».