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 2012  settembre 07 Venerdì calendario

I gay del Pd uniti contro Vendola – Il colpo di teatro di Nichi Vendola, che alla festa nazionale del Pd di Reggio Emilia ha manifestato il desiderio di sposare il suo compagno per riprendersi l’elettorato omossessuale, dopo aver fatto arrabbiare Rosy Bindi adesso manda su tutte le furie i gay del Pd

I gay del Pd uniti contro Vendola – Il colpo di teatro di Nichi Vendola, che alla festa nazionale del Pd di Reggio Emilia ha manifestato il desiderio di sposare il suo compagno per riprendersi l’elettorato omossessuale, dopo aver fatto arrabbiare Rosy Bindi adesso manda su tutte le furie i gay del Pd. Accusano il governatore pugliese di aver lanciato uno spot per la sua campagna elettorale pur sapendo di non poter arrivare a quel traguardo se non passando prima dall’approvazione delle unioni civili e per la prima volta si compattano con la Bindi ma soprattutto con Pier Luigi Bersani. La pax trovata dal segretario nazionale del Pd dopo lo scontro tra i cattolici integralisti come la Bindi e gli omosessuali, che a luglio contro la presidente del Pd (rea di non avere inserito alcun riferimento ai matrimoni gay nel documento sui diritti civili approvato lo scorso luglio) strapparono le tessere, non è stata scalfita dalla provocazione di Vendola. Adesso il rischio è che contro il governatore possano compattarsi democrat come Paola Concia ed Enrico Fusco. Vendola, che si lanciò alla conquista della regione esaltando le sue diversità di omosessuale e cattolico, negli anni è stato abbandonato dall’elettorato omosessuale che gli rimprovera di non aver fatto nulla in Puglia per i diritti di genere. E ultimamente sul tema dell’omosessualità da spendere in chiave elettorale è stato superato da Rosario Crocetta, candidato in Sicilia che, al contrario di Vendola, vanta l’appoggio dei centristi dell’Udc. Vendola, ricordando a tutta la sinistra che è stato tra i precursori di traguardi politici raggiunti dagli omosessuali, alla festa del Pd, sul palco insieme con la Bindi, il governatore pugliese ha lanciato la sua provocazione: «Mi sposerò con il mio compagno, prima o poi e lo farò in Italia. Ma sono questioni delicate che riguardano la vita delle persone, non stiamo parlando di temi su cui fare propaganda». Mercoledì le sue dichiarazioni gli hanno fatto guadagnare spazio su tutta la stampa italiana. Ieri però sono incominciati i primi attacchi da parte dei Pd. Non solo quelli prevedibili della Bindi, arrivati seduta stante e dallo stesso palco: «Il matrimonio omosessuale non è previsto dalla nostra Costituzione» che «ci dice con chiarezza che mentre è possibile riconoscere i diritti di una coppia dello stesso sesso, non è pensabile l’istituto del matrimonio. Se andiamo con questa posizione possiamo trovare una maggioranza ben più larga del recinto del centrosinistra». Poi ieri si sono scatenati gli omosessuali del Pd, gli stessi che avevano attaccato la Bindi a partire da quel Fusco, tra i leader nazionali degli omossessuali democratici, responsabile del dipartimento per i diritti cittadinanza e immigrazione del Pd pugliese e autore della protesta delle tessere strappate che attacca Vendola mandandogli a dire «grazie, ma potevi pensarci un anno e mezzo fa ai matrimoni gay, ora a me puzza di campagna elettorale». E che vista la situazione delicata nel partito ha sposato la posizione delle unioni civili promossa da Bersani e adesso promette di stanare i trucchi del governatore in Puglia come a Roma.