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 2012  settembre 06 Giovedì calendario

PERCHÉ

la moneta unica ha sì appena dieci anni, ma li sente tutti. Troppo bravi sono diventati i falsari nell’imitarla. Troppe le critiche estetiche a quegli stili architettonici così anonimi stampati sui biglietti. E quindi si cambia.
I bozzetti delle nuove banconote, selezionati a Francoforte da una commissione interna della Bce, sono coperti dal più rigoroso segreto. Ma qualcosa trapela, a cominciare dal disegno che è stato scelto, addirittura già nel 2004, per sostituire del tutto o in parte gli archi, le finestre e i portali attualmente disegnati. Si tratta dell’immagine della principessa fenicia Europa (da cui prende il nome il Vecchio Continente), figlia del re di Tiro Agenore e di Telefassa. Secondo la mitologia Europa fu rapita da Zeus che di lei si era innamorato e per non intimorirla aveva assunto la forma di un toro bianco. In alcuni mosaici, Zeus in realtà è raffigurato come una giovenca. Comunque un’icona «neutra», accettata da tutti i 17 Paesi dell’Eurozona. Ma qualcuno ci ha visto un atto simbolico, come a sottolineare che la Grecia, nonostante la crisi del debito, è e deve rimanere nella moneta unica.
Il motivo grafico non sarà l’unico cambiamento. I colori subiranno una leggera variazione
di tonalità e dovrebbero essere utilizzati degli inchiostri speciali anti contraffazione. La mappa dell’Europa sarà ampliata per includere i nuovi Paesi membri. La seconda serie degli euro sarà diversa anche al tatto, perché la carta filigranata in fibra di cotone, lino e canapa sarà sostituita con la fibra di cotone lungo, più rigida e consistente. E per incrementare la sicurezza, la calcografia (le linee in rilievo a forma di trapezio accanto alla cifra) sarà aumentata e impressa in più punti del biglietto.
«Le linee guida del cambiamento paradossalmente le hanno dettate i falsari — spiega un investigatore impegnato nella lotta alle contraffazioni — i disegni architettonici ora sulle banconote e i colori sono
gli elementi più facili da riprodurre. Ce lo hanno insegnato loro, gli stampatori abusivi, con i loro euro taroccati sempre più perfetti e difficili da individuare ». In questo gli italiani, purtroppo, sono maestri. A nord di Napoli, nell’area attorno a Giugliano, viene prodotta la metà delle banconote false che circola in Europa. I pezzi da 20 euro sono dei “capolavori”. «Ma non è solo il Napoli Group, come li abbiamo battezzati, a impensierire la Bce — spiega ancora la fonte — in Bulgaria ci sono realtà criminali che spacciano pezzi da 200 euro che sembrano veri». Dal 2002 ad oggi in Europa sono stati sequestrati più di 5 milioni di biglietti falsi, e si stima che quelli in circolazione siano 5 volte di più. Dunque un’esigenza di maggiore sicurezza, che si affianca al problema di un’estetica non proprio accattivante, tanto che a Francoforte si pensa al cambio da anni. Ma come avverrà la transazione?
Non è un dettaglio, perché la nuova serie rischia di rendere inservibili tutti i distributori automatici e i bancomat che oggi riconoscono solo le vecchie banconote. E perché già si pensa al caos che si potrà creare con i 200 e i 500 euro, i biglietti che spesso vengono nascosti in cassaforte o sotto il letto per evitare di denunciarli al fisco perché frutto di pagamenti al nero o di riciclaggio.
Ci sono due ipotesi. Il passaggio «morbido» prevede che a partire da maggio del prossimo anno (ma la data potrebbe
slittare a ottobre per dare il tempo di stampare più biglietti possibili) le banche cominceranno di volta in volta a ritirare le banconote che hanno esaurito la loro «vita tecnica» (il periodo durante il quale mantengono le caratteristiche e non si deteriorano), sostituendole con le nuove. I tagli piccoli, 5, 10 e 20 euro hanno una vita di circa tre anni. Quindi si ipotizza un lungo periodo di convivenza delle due serie, fino a una “dead line” dopo la quale i vecchi euro non avranno più valore. Secondo l’agenzia Bloomberg i primi a circolare saranno i nuovi biglietti da 5. Ma c’è anche la possibilità di un cambio più repentino, della durata di pochi mesi e con scadenze tassative. In ogni caso i falsari stanno già consultando i libri di mitologia greca.