Il Sole 24 Ore 6/9/2012, 6 settembre 2012
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Il sogno è lo stesso da anni: contare su medici di famiglia disponibili «per l’intero arco della giornata» e «per tutti i giorni della settimana», sempre più aggregati tra loro e sempre più integrati sia con gli altri camici bianchi che lavorano sul territorio, dai pediatri agli specialisti ambulatoriali, sia con gli operatori del sociale.
Il decreto Balduzzi ripropone la ricetta già contenuta negli ultimi Piani sanitari nazionali e nelle ultime convenzioni tra Ssn e medici di base, rimasta per lo più sulla carta. E lo fa modificando l’articolo 8 del Dlgs 502/1992, ovvero introducendo tra i principi base degli accordi collettivi nazionali (il cui rinnovo è però bloccato fino al 2015) alcune novità. La continuità dell’assistenza h24 e l’offerta integrata delle prestazioni va garantita promuovendo l’adesione dei medici a forme organizzative monoprofessionali (aggregazioni funzionali territoriali) o pluriprofessionali (unità complesse di cure primarie), ciascuna delle quali avrà un referente-coordinatore. Nasce il ruolo unico delle funzioni di medico di medicina generale, che dovrebbe inglobare medici di famiglia, guardia medica e medicina dei servizi, al quale si accede attraverso una graduatoria unica per titoli predisposta ogni anno a livello regionale (lo stesso vale per i pediatri; provinciali, invece, le graduatorie per gli specialisti ambulatoriali).
Saranno le Regioni a provvedere all’attuazione del riordino, «nei limiti delle disponibilità finanziarie» per il Ssn. E spetterà a loro disciplinare le unità complesse di cure primarie, finanziabili anche a budget dalle Asl, «privilegiando – si legge – la costituzione di reti di poliambulatori territoriali dotati di strumentazione di base, aperti al pubblico per tutto l’arco della giornata, nonché nei giorni prefestivi e festivi con idonea turnazione, che operano in coordinamento e collegamento telematico con le strutture ospedaliere». È questa la scommessa per trasferire servizi dall’ospedale, ulteriormente ridimensionato dalla spending review, al territorio ed evitare il collasso dei pronto soccorso.
Rispetto alle prime ipotesi, complice l’opposizione delle Regioni, la riforma della sanità territoriale si è comunque sgonfiata. È scomparso l’obbligo di aderire alle aggregazioni, così come la ristrutturazione del compenso dei "generalisti" e il passaggio dei medici del 118 alle dipendenze del Ssn. L’unico dovere rimasto per i camici bianchi è quello di aderire «all’assetto organizzativo e al sistema informatico definiti da ciascuna Regione», nonché al sistema informativo nazionale. Manuela Perrone • STRETTA SUI RIMBORSI E SEMPLIFICAZIONI - Una stretta al risparmio sui farmaci rimborsati dal Ssn e un mix di semplificazioni in qualche caso attese da anni dalle imprese nel menù riservato alla farmaceutica dal provvedimento portato ieri in Cdm dal ministro Balduzzi.
A spiccare è in primis l’incarico assegnato all’Agenzia italiana del farmaco di provvedere entro il 30 giugno 2013 alla revisione straordinaria del Prontuario terapeutico nazionale, la lista dei farmaci rimborsati da Ssn. Slitteranno in Fascia C (a pagamento) i prodotti ritenuti obsoleti, di efficacia non sufficientemente dimostrata o ritenuti troppo costosi per il Ssn anche rispetto all’uso previsto e alle possibili alternative terapeutiche disponibili.
Nell’ottica del risparmio anche la norma che consentirà all’Aifa di rimborsare comunque anche un farmaco fuori Prontuario (l’inserimento scatta su domanda dell’azienda, ndr.) ma giudicati di pari efficacia a quelli già inseriti, se questi ultimi risultano troppo costosi, ovvero se il costo medio della cura supera del 50% quello garantito dalla new entry.
Bersaglio antispreco, infine, anche per la possibilità concessa a strutture sanitarie e Regioni di sperimentare il riconfezionamento dei farmaci, le terapie personalizzate e modalità di distribuzione alternative dei medicinali.
A fare da contrappeso a strategie forse poco gradite alle aziende, l’acceleratore per l’accesso immediato ai farmaci giudicati innovativi: le Regioni saranno obbligate a garantirli ai pazienti indipendentemente dall’aggiornamento dei prontuari locali.
Significativo anche il capitolo delle semplificazioni: si agevola la produzione dei farmaci per la sperimentazione clinica di Fase I e si concentra in capo all’Aifa tutta la competenza in materia; si disciplina la registrazione semplificata per i famaci omeopatici in commercio, slittando al 2014 la chiusura delle istruttorie già in corso. E con l’occasione si annuncia anche l’aggiornamento di tutte le tariffe versate dalle aziende per le attività riguardanti i medicinali: aumenteranno del 10%.
Infine qualche "cancellazione" di rilievo: sparisce il "perimetro" delle farmacie – per spostare il presìdio basterà fare richiesta al Comune – e scompare l’obbligo per i titolari degli allevamenti di produrre una dichiarazione controfirmata dal veterinario sui trattamenti cui sono stati sottoposti gli animali avviati alla macellazione. Sara Todaro • PAGAMENTI TRACCIABILI E TARIFFE CONCORDATE - Pagamenti solo tracciabili, tariffe a carico dei pazienti concordate da aziende e medici per garantire la copertura di tutte le spese e collegamenti in rete attraverso un’infrastruttura telematica che le Regioni dovranno regolamentare entro il 30 novembre. Cambia così la libera professione intramoenia dei medici, che potrà essere svolta negli spazi interni all’azienda sanitaria o in quelli organizzati anche con l’acquisto o la locazione presso strutture non accreditate con il Servizio sanitario o convenzioni con quelle pubbliche. E in via del tutto eccezionale e sperimentale ancora negli studi privati, ma collegati in rete e sotto controllo dell’infrastruttura. E dove non siano presenti medici privati, tranne situazioni eccezionali da decidere caso per caso e a condizione che sia garantita la completa tracciabilità delle singole prestazioni effettuate da tutti i professionisti dello studio professionale associato. Il rinnovo della convenzione con gli studi privati sarà possibile solo se il fatturato del singolo professionista sia pari o superiore a 12mila euro annui. L’attuale forma di intramoenia negli studi (“allargata”) cessa il 30 novembre (oggi è prorogata dalla legge 132/2012 al 31 dicembre) e al suo posto arrivano regole rigide, tanto che i direttori generali delle aziende inadempienti saranno puniti col taglio del 20% della retribuzione di risultato o con la destituzione. Le tariffe dovranno essere omnicomprensive di tutti gli oneri per i professionisti e l’équipe e per l’organizzazione messa a disposizione dell’azienda. Il 5% del compenso del medico però sarà trattenuto per sviluppare programmi di prevenzione.
Novità anche per la responsabilità professionale dei medici e rischio clinico. I professionisti che seguono le buone pratiche mediche non saranno condannati se non nei casi di dolo e colpa grave. E per i medici arrivano polizze con regole precise sia per la revisione che per modifica del premio. I contratti assicurativi saranno disciplinati entro dodici mesi da un Dpr per agevolare la copertura agli operatori, determinando i casi in cui un fondo ad hoc garantisca la copertura assicurativa indicando fonti di finanziamento e relativi obblighi di contribuzione. Da individuare sono anche parametri oggettivi per il risarcimento del danno biologico. Paolo Del Bufalo