Giovanna Cavalli, Corriere della Sera 06/09/2012, 6 settembre 2012
ROMINA: «IN PUGLIA MI VOLEVANO SINDACO» —
Felicità è dire a Nichi Vendola, come niente fosse, «che dovrebbe essere più democratico e dare la parola alla gente del posto». O anche consigliare proprio al leader di Sel (Sinistra, ecologia e libertà) di «pensarci dieci, cento volte, prima di autorizzare uno scempio criminale della natura».
Dopo un serrato carteggio pubblico di fine agosto con il governatore della Puglia, a proposito del depuratore nel mare azzurro di Specchiarica, frazione di Manduria, Taranto, Romina Power lo ringrazia dell’attenzione («È stato molto civile, elegante, non scortese») ma al telefono da Los Angeles insiste: «Vendola sia coraggioso e accetti un sondaggio, lasci che a decidere siano le persone». E visto che «è molto amico di Albano» gli propone un incontro chiarificatore a Cellino San Marco, la tenuta dell’ex marito, che l’ha difesa dalle ironie dell’assessore regionale Fabiano Amati («Il depuratore non è come il ballo del Qua Qua»), perché «anche se da tre anni mi sono trasferita in California, quella terra mi è rimasta nel cuore, ci ho vissuto trent’anni, i miei figli ci sono nati e io ci torno molto spesso».
Italiana quanto basta però, per sapere che «è pur sempre un politico e come tutti loro ha le mani legate, non so quanto si potrà muovere», la figlia di Linda Christian e Tyrone Power, per adesso almeno, non ha intenzione di scendere in campo direttamente «anche se ho ricevuto parecchi inviti, in Puglia, a candidarmi a sindaco, ma non sarei brava, dovrei entrare in un meccanismo che non fa per me. Preferisco impegnarmi dall’esterno». Come Clint Eastwood per Mitt Romney? «Oh, lui però si è reso proprio ridicolo, non mi è piaciuto per niente, è stato solo offensivo. E quando ha sostenuto che non abbiamo bisogno di un avvocato alla Casa Bianca, ha detto pure una scemenza, visto che il candidato repubblicano è laureato proprio in legge». Intanto, almeno negli States, Romina fa il suo, specie per la causa ecologista: «Sono iscritta a Amnesty International, Greenpeace, Earth Justice. So un sacco di cose, forse Vendola non se lo aspettava».
Sul depuratore «che ucciderebbe il mare» non demorde. «Voglio fare il possibile perché la gente sia informata del rischio che corre». Magari, per la causa, potrebbe tornare a cantare in coppia con Albano? «Perché no? Ora che mi ci fa pensare, potrebbe essere un’idea, ne parlo con lui».
La comune passione naturalista li ha riavvicinati, dopo anni di fredda distanza, «ma non è che siamo tornati insieme, finalmente però siamo di nuovo amici». Del resto fu proprio l’ugola di Cellino a farle scoprire «quell’angolo di paradiso che è la costa della Puglia. Era il 1969. Si andava con il fuoristrada a fare il picnic sulla spiaggia, non c’era nessuno, nemmeno a Ferragosto. Nuotavamo tra le anfore a Torre Guaceto. Mi insegnò a pescare, sott’acqua, prendevamo i polipi e le ostriche imperiali che oggi non ci sono più».
Giovanna Cavalli