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 2012  settembre 06 Giovedì calendario

EREDITÀ SCOMODE, C’È LA SOLUZIONE


La mediaconciliazione può sciogliere la comunione ereditaria e porre fine a una causa pendente. Alleggerendo la famiglia di una sorella ingombrante e per nulla ragionevole. Il nostro viaggio attorno alla mediazione ci porta oggi a trattare un caso mediato dalla sede di Sassari (Piazza Italia, 9) di As-Connet, Organismo di mediazione civile iscritto al n. 53 del R.O.C. presso il Ministero di giustizia, la cui sede attiva è a Sassari (in p.zza d’Italia n. 9), guidata da Anna Amadori.
I FATTI
Le sorelle Beatrice e Fiamma (i nomi sono di fantasia) sono comproprietarie al 50% di una villetta bifamiliare ereditata dopo la morte dei genitori.
Beatrice tenta da tempo di dividere l’immobile posseduto con Fiamma, per diventare proprietaria esclusiva della metà che per legge le spetta oppure ottenere il controvalore in danaro della sua quota. A causa dei forti dissapori con la sorella per Beatrice questa eredità è divenuta infatti oramai davvero scomoda. Fiamma, invece, si oppone da sempre all’ipotesi della divisione fino al punto di costringere la sorella a farle causa per ottenere in Tribunale l’accoglimento delle sue richieste.
Invitate dal giudice a esperire la mediaconciliazione, in occasione della sessione congiunta il mediatore scopre da subito tutta l’animosità tra le due sorelle. Per questo motivo chiede loro di ripresentarsi in sessioni separate che gli permetteranno di comprendere le radici psicologiche del conflitto.
I DISSAPORI
Durante questi incontri ogni parte espone al mediatore il proprio punto di vista sulla vicenda: Beatrice vuole porre fine alla comunione con la sorella perché ha bisogno di una somma di denaro che la faccia sentire più tranquilla (il marito ha perso il lavoro); inoltre lamenta il fatto che di questa villetta, che necessita sempre più di lavori di manutenzione, non è mai riuscita a fare nessun tipo di utilizzo: i litigi con la sorella hanno impedito di affittarla o trascorrerci le vacanze familiari. Per questo Beatrice ha preferito rinunciare all’eredità pur di evitare Fiamma.
Quest’ultima dal canto suo non capisce perché Beatrice l’abbia sempre esclusa dalla gestione della villetta e tanto meno perché abbia voluto farle causa. In fondo lei non chiedeva che di potersi chiarire con la sorella. Peraltro è contraria al fatto che si debba vendere a terzi la villetta, perché ha un grande valore affettivo per lei che vi ha sempre trascorso le vacanze estive con Beatrice.
Per il mediatore Fiamma non vuole sciogliere la comunione con Beatrice perché per lei la villetta è l’unica cosa che ancora la lega alla sorella. Beatrice invece crede che la sorella non voglia dividere la casa per puro dispetto, perché pensa che vendere la propria metà della casa significherebbe disfarsi di lei. Al termine di ogni sessione separata il mediatore chiede a ciascuna sorella l’autorizzazione a riferire quanto detto dall’altra parte.
Nella successiva sessione congiunta, applicando le tecniche proprie della mediazione il mediatore chiarisce la situazione alle sorelle: la volontà di sciogliere la comunione e vendere l’immobile di Beatrice dettata dalla necessità e non dalla disaffezione, il rifiuto di Fiamma di vendere a terzi non per capriccio ma per il valore affettivo che ha per lei ha la villetta.
LA PROPOSTA
Questa la soluzione: Fiamma acquisterà la metà dell’immobile di Beatrice, il cui valore è stato determinato tra le parti di comune accordo, divenendone così proprietaria esclusiva. Per contro Beatrice, vendendo la sua metà a Fiamma potrà ottenere in tempi brevi il danaro di cui necessita. Il mediatore propone alle sorelle di compiere insieme tutti i passi che porteranno alla vendita, della quale vengono fissati tutti i termini, in modo da non creare più incomprensioni. Poiché il valore economico dei lavori da svolgere è più o meno equivalente al valore del mobilio, Fiamma acquisterà per il prezzo pattuito la villetta arredata facendosi però carico di tutti i lavori da eseguire, in modo che non si subiscano deprezzamenti per nessuna delle due.