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 2012  settembre 06 Giovedì calendario

QUOTE ROSA À GOGO


Quote rosa nei consigli d’amministrazione delle società quotate in tutta l’Unione europea. Questa la novità che sarà introdotta dalla direttiva allo studio di Bruxelles. Il commissario europeo alla giustizia, Viviane Reding, ha incontrato martedì scorso i direttori generali della Commissione europea per proporre loro l’iniziativa.
La direttiva dovrà poi comunque passare al vaglio dell’Europarlamento. Il tema di come garantire un maggiore accesso alle donne nei luoghi decisionali delle società e delle istituzioni è al centro del dibattito economico e politico–comunitario degli ultimi anni. Non si tratta solamente di una questione di pari opportunità, ma secondo Bruxelles anche di consentire alle società e ai paesi membri di poter sfruttare tutte le competenze possibili, soprattutto in un momento di crisi economica come quello che sta attraversando il Vecchio continente. Le donne sono sempre più impegnate negli studi e nel lavoro, ma con difficoltà riescono a raggiungere gli stessi livelli di carriera degli uomini. Il problema principale è la difficoltà di conciliare vita lavorativa e familiare. E in quest’ambito contano anche i meccanismi di selezione dei vertici (spesso per cooptazione), che finiscono per privilegiare gli uomini. Per questo, dalla Norvegia (che è stata la prima a prevederle) le quote di genere sono state introdotte in questi anni anche in diversi paesi, come l’Italia, la Francia, la Spagna e la Finlandia. Lo scorso 5 marzo la Commissione europea ha presentato uno studio che mostra i numeri relativi alla presenza delle donne nei più importanti consigli d’amministrazione d’Europa. Questa relazione mostra che la presenza delle donne ai vertici delle principali società dell’Unione europea è di appena il 13,7% (circa un consigliere su sette). Sebbene il risultato sia lievemente migliorato rispetto all’11,8% del 2010, procedendo a questo ritmo ci vorrebbero ancora circa 40 anni per raggiungere un equilibrio tra uomini e donne come previsto dall’agenda Europa 2020. I dati attualmente disponibili mostrano che l’equilibrio di genere ai vertici aziendali incide positivamente sulle prestazioni delle imprese, sulla competitività e sui profitti. In Italia la legge Golfo-Mosca (dal nome delle due parlamentari che l’hanno proposta) è stata approvata nel luglio del 2011, ma è diventata operativa solamente lo scorso 12 agosto.