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 2012  settembre 06 Giovedì calendario

LA SANITÀ FRANCESE È FUORI BUDGET


Il governo francese passa alle maniere forti sulla sanità. Troppi sprechi, la spesa s’impenna e la crisi impone di tornare a una sana gestione. Uno dei principali problemi riguarda gli onorari che i pazienti versano ai medici. Essi, caso praticamente unico in Europa, possono superare regolarmente i tariffari stabiliti.
Nel 2011 si è verificato un eccesso di spesa pari a 2,4 miliardi di euro. Il ministro della sanità, Marisol Touraine, ha dato l’ultimatum a professionisti, sistema pubblico e mutue: se entro un mese e mezzo non si arriverà a un accordo, sarà lo stesso governo a legiferare in maniera unilaterale.
Arginare gli sprechi è diventato un imperativo a Parigi e dintorni: altrimenti, col passare del tempo, sarà sempre più difficile garantire ai francesi le cure mediche. La questione investe in particolare i medici specialisti: il 41% di essi beneficia del cosiddetto Settore 2 che permette di sforare le cifre concordate rispetto al 10% dei colleghi generalisti. Nell’arco di 25 anni la situazione è notevolmente peggiorata: il livello medio dello sforamento del tetto di spesa è balzato dal 23 al 56% delle tariffe coperte dal sistema pubblico. I medici si difendono dicendo che le somme extra servono a compensare tariffe che sono ormai ferme da anni, nonostante le cure siano diventate più costose.
Non solo. Stando a calcoli effettuati da Eurostat e Ocse, i medici francesi hanno stipendi più bassi dei colleghi di altri paesi: in media poco meno di 25 mila euro all’anno contro i 41 mila della Germania, i quasi 44 mila dei Paesi Bassi e i 36.400 del Regno Unito. Vi sono però differenze notevoli. Da un lato vi sono i professionisti definiti star, che fatturano onorari anche dieci volte le tariffe standard. Ciò significa fino a 5 mila euro per l’impianto di una protesi dell’anca. Si tratta di una minoranza, di cui però si parla molto in tv e sui giornali, e proprio per questo essa potrebbe uscire dalla copertura statale.
La vera spina nel fianco è invece rappresentata dai 5 mila medici che sono accusati di intascare somme irragionevoli: a loro il ministro propone di applicare un contratto di solidarietà e di accesso alle cure. I firmatari proporrebbero sforamenti moderati del tariffario, a fronte di nuovi alleggerimenti di costo. In cambio le mutue, che ora regolano un terzo degli sforamenti annuali, si impegnerebbero a coprire meglio le somme in eccesso.
Quello che ancora nessuno sa, tuttavia, è come si potranno convincere i professionisti ad approvare tali misure. Si potrà contare sull’adesione spontanea o sarà necessario minacciare sanzioni? Il sindacato dei medici non è contrario a priori alla revisione del sistema, ma vuole trattare. In particolare, punta ad adeguare le tariffe del settore 1 rimborsate dalle casse pubbliche. Il governo sarebbe disponibile, ma rimane la questione delle conseguenze sul bilancio dello Stato: la sanità ha archiviato il 2011 in rosso per 8,6 miliardi di euro.