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 2012  settembre 06 Giovedì calendario

SI PARTE CON GIUSTIZIA E DIGITALE


Promette soldi e norme efficaci, il governo Monti: «Si continuerà a intervenire su fattori di contesto fondamentali per la produttività e la competitività delle imprese come le infrastrutture (per cui si punta a sbloccare investimenti per un totale di 50 miliardi di euro entro fine legislatura), l’innovazione e la ricerca (con i prossimi provvedimenti sull’Agenda Digitale), la semplificazione fiscale e l’efficienza della macchina giudiziaria», dichiara il presidente del Consiglio.
Infrastrutture
Per le Infrastrutture si tratta di lanciare un classico piano di opere pubbliche. Per le Città: venerdì s’insedia al ministero la Cabina di regia che dovrà selezionare e avviare gli interventi per il rilancio delle aree urbane degradate. Sempre in settimana si entra nel vivo per l’Alta Velocità che unirà Napoli a Bari: i primi atti esecutivi del Contratto istituzionale di sviluppo interesseranno Foggia. E poi, nonostante le contestazioni, procede la Tav Lione-Torino. Sono stati sbloccati fondi anche per la ricostruzione in Abruzzo e per la riqualificazione degli edifici scolastici (1 miliardo di euro è stato già trasferito alle Regioni). Come diceva di recente il ministro Fabrizio Barca: «Adesso è il momento di attuare quello che abbiamo fatto dal 15 novembre. La gente ora deve vedere le gru nei cantieri, gli asili che aprono, i bandi che partono».

Digitalizzazione quotidiana
L’innovazione a cui accenna Monti passerà attraverso la cosiddetta Agenda Digitale, che è un decreto a cui sta lavorando il ministero dello Sviluppo economico. Si prevede un deciso passo in avanti per la telematica nella vita quotidiana dei cittadini. È previsto che dal gennaio 2013 le amministrazioni pubbliche comunicheranno con i cittadini esclusivamente attraverso la posta elettronica.
Gli italiani dovranno dotarsi tutti di un indirizzo di posta elettronica certificata, che sarà registrato presso l’Anagrafe, ma non quella gestita finora dai Comuni, quanto la futura Anagrafe nazionale della popolazione residente, che sarà aggiornata annualmente a cura dell’Istat assieme all’Archivio nazionale delle strade e dei numeri civici. In tasca, poi, il cittadino avrà una sola tessera che fungerà da carta d’identità e da tessera sanitaria. Intuibili i risparmi nella produzione e gestione di milioni di card. In arrivo anche il fascicolo sanitario elettronico. L’alfabetizzazione informatica, a questo punto, diventa però cruciale.

Reti per trasmettere dati
La digitalizzazione delle informazioni s’incrocia con la spinta alle nuove infrastrutture. Nasce un Sistema informativo nazionale delle infrastrutture del sottosuolo, «al fine di promuovere un’efficace pianificazione da parte di tutti i soggetti interessati dagli interventi di realizzazione delle reti di pubblico servizio che insistono nel sottosuolo e per favorire lo sviluppo delle nuove reti di telecomunicazioni». Costerà 2 milioni di euro: metà a spese del ministero dello Sviluppo economico, metà delle Regioni. E per favorire l’estensione delle reti digitali, le fibre ottiche o gli impianti per la banda larga mobile sono esentati dal pagamento ai Comuni e alle Province della tassa o del canone per l’occupazione degli spazi o delle aree pubbliche.

Efficienza giudiziaria
Il terzo capitolo per facilitare la crescita attiene alla semplificazione fiscale, a cui sta lavorando l’Agenzia delle Entrate, che ha avuto mandato di verificare quali tasse conservare e quali cassare, e l’efficienza della giustizia. Per rimettere in corsa quest’ultima, la ministra Paola Severino ha predisposto un suo crono-programma che prevede di completare diversi provvedimenti entro al fine dell’anno. Il governo spingerà sulle misure alternative al carcere, il sovraindebitamento del cittadino, l’Anticorruzione e il processo civile interamente telematico. Imponendo la completa dematerializzazione dei fascicoli, quest’ultimo provvedimento apporterebbe forti risparmi di spesa e di tempo.
A seguire, la ministra guardasigilli prevede di presentare alle Camere un decreto per aggredire l’arretrato nelle sezioni civili d’appello e di Cassazione e le nuove piante organiche degli uffici giudiziari di primo grado. È un provvedimento che marcerà parallelamente alla nuova geografia giudiziaria, con la redistribuzione nei tribunali maggiori del personale amministrativo e dei magistrati che finora erano in forze ai 36 tribunali minori e alle 220 sezioni distaccate in via di chiusura.
Ripartendo meglio il personale e i carichi di lavoro, il ministero della Giustizia mira a una razionalizzazione delle forze e a dare impulso alla velocità media dei processi.