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 2012  settembre 02 Domenica calendario

TRUFFE, SPIE E SANGUE - LUNEDÌ 9 GIUGNO 2008 UN TRADER

di hedge-fund di Wall Street, Sam Israel III, decise di mettere fine ai suoi giorni. Nelle condizioni disperate in cui si trovava, il suicidio – o quanto meno la sua apparenza – gli sembrò l’unica soluzione. Per quasi un decennio Israel aveva portato avanti una truffa da 450 milioni di dollari. Il crollo della Bayou Funds aveva distrutto la reputazione e il conto in banca di Israel che rischiava una condanna a 20 anni di reclusione.
Israel si diresse in auto verso il Bear Mountain Bridge, nella parte settentrionale dello Stato di New York, accostò e scavalcò il parapetto. “Il suicidio è indolore”, lasciò scritto sulla sabbia accanto all’auto. Guardò dall’alto il fiume Hudson, fece un profondo respiro e saltò giù... Sam Israel era cresciuto in una ricchissima famiglia di imprenditori in un quartiere residenziale alla periferia di New York, aveva frequentato le scuole migliori, fumato erba e rimorchiato ragazze con i figli dei pezzi grossi di Wall Street.
Crescendo ci si aspettava che proseguisse l’attività di famiglia nel campo del commercio internazionale di materie prime. Ma Israel voleva farsi strada con le sue forze. Voleva lavorare a Wall Street e misurarsi con i broker più capaci, bravi e intelligenti e senza scrupoli. Ebbe come maestro un leggendario trader di hedge-fund, Freddy Graber, dal quale imparò come si fanno i soldi “veri” a Wall Street. Graber divenne per Israel una figura paterna: da lui apprese i segreti dell’insider trading, la capacità di intervenire sul mercato al momento giusto e tutti gli stratagemmi necessari per ricavare il massimo profitto da ogni transazione.
“Divenni un figlio di puttana”, disse una volta Israel. “Mi trasformai da bravo ragazzo insignificante in una autentica carogna. All’improvviso non potevo vivere se non avevo le auto migliori. La mia educazione morale consisteva essenzialmente nel sapere mantenere i segreti e nello spendere il denaro con facilità”. Alla vigilia del matrimonio con la sua ragazza storica, conosciuta quando era ancora adolescente, di famiglia operaia e senza un titolo di studio superiore, Graber lo portò nella più lussuosa casa di appuntamenti di Manhattan mettendo a disposizione del suo discepolo tutte le donne che voleva. Durante le sue scorribande notturne per Manhattan in compagnia dei colleghi, Israel inventò un suo alter ego che battezzò “Capitan Proton”, una sorta di super-eroe alimentato a cocaina che trasformava un ombrello in una spada. “Da Graber ho imparato che Wall Street era una illusione”, mi ha raccontato Israel. “C’erano molti maghi che usavano trucchi diversi in maniere diverse. Ma tutti imbrogliavano. All’inizio questa cosa mi sconvolse. Li ammiravo ed erano degli imbroglioni”.
Quando nel 1996 fondò la sua società, la Bayou Funds, era deciso a condurre gli affari in maniera onesta resistendo alla tentazione del denaro facile. Durante il primo anno di attività raccolse investimenti per meno di un milione di dollari. Una serie di disavventure finanziarie mise Israel dinanzi alla prospettiva di un umiliante fallimento. Decise così di falsificare i conti. Il fondo cresceva e l’amministratore contabile della Bayou si dimostrò incredibilmente abile nel fuorviare i revisori dei conti. L’ammontare della gigantesca frode fu “nascosto” all’interno del bilancio sotto una voce che diceva “dovuta dai Brokers”. Nessuno – né le autorità di controllo della Borsa né gli investitori né le forze dell’ordine – chiese mai cosa significava quella dicitura né chiese mai a Goldman Sachs, che fungeva da stanza di compensazione della Bayou, a quanto ammontava il deposito della società di Israel presso Goldman Sachs.
L’UOMO DEI SERVIZI
RE DEL RAGGIRO
Come trader si era rivelato un incapace, come truffatore si rivelò un genio, un esperto di magia nera in grado di trasformare l’aria in banconote. Tutti lo giudicavano affascinante, simpaticissimo, divertente, un eterno burlone che non prendeva mai nulla sul serio, a cominciare da se stesso. Scapolo e milionario, viveva in una villa alla periferia di New York che aveva preso in affitto da Donald Trump, guidava una flotta di Porsche e firmava assegni come se piovesse.
Malgrado i modi da spaccone, quella gigantesca truffa lo cominciava a distruggere emotivamente , fisicamente e spiritualmente. Un divorzio doloroso e contrastato, ripetute operazioni alla schiena e un intervento a cuore apertoloavevanomandatoinrovina.Quando gli fu diagnosticata una grave forma di depressione bipolare gli venne prescritta una terapia farmacologica piuttosto pesante. Agli antidepressivi Israel aggiungeva massicce dosi di analgesici e barbiturici. Nella primavera del 2004 la somma nascosta sotto la voce “dovuta dai Brokers” superò i 300 milioni di dollari. Israel tentò disperatamente di risolvere quello che in privato chiamava “il problema”.
“Nelmiocuorec’eraunbuconero”,mihadetto Israel l’anno scorso quando sono andato a intervistarlo in prigione. “Avevo un peso enorme sulle spalle, sul cuore, sulla mente. Ero circondato dalle tenebre”. Una sera tardi Israelstavaconsumandounpastocinesenella villa presa in affitto da Trump con un attorucolo che aveva fatto la parte del cattivo in Superman II. Jack O’Halloran, un uomo gigantesco con una voce cavernosa, era stato un peso massimo, aveva giocato a football da professionista e ora si spacciava per grande finanziere. Ma, al di sopra di ogni altra cosa. O’Halloran era un contaballe senza uguali.
A catturare l’attenzione di Israel fu la storia di un agente della Cia di nome Robert Booth Nichols.SecondoO’Halloran,Nicholseraunkiller dai nervi d’acciaio, una reincarnazione di Jason Bourne, e aveva contatti ai piani alti dell’amministrazione dello Stato. Quella sera stessa, Israel fece una ricerca su Internet per capire chi era Robert Booth Nichols. Quando digitò il suo nome su un motore di ricerca si aprirono centinaia di link. Nichols era una superstar del complottismo internazionale. Israel lesse che Nichols apparentemente era coinvolto in quasi tutte le operazioni segrete degli americani negli ultimi 30 anni circa. Iran-Contra, l’esperimento Mk Ultra per il controllo della mente, l’October Surprise (il presunto complotto per influenzare il risultato delle presidenziali del 1980 perse da Carter contro Reagan, ndt). C’era sempre di mezzo Nichols.
Continuò a leggere per tutta la notte fino allo sfinimento e lesse, tra l’altro, alcuni rapporti su una operazione segreta di spionaggio informatico. La Cia aveva installato un programma, chiamato Promis, nei computer delle principali istituzioni finanziarie del mondo, lesse Israel. Il programma consentiva alla spie di controllare segretamente tutti gli spostamenti di denaro. Israel si convinse che potendo disporre di Promis, avrebbe potuto rilevare il flusso di denaro in entrata e in uscita dalla Federal Reserve in tempo reale e quindi avrebbe potuto giocare d’anticipo rispetto ai mercati finanziari. Avrebbe guadagnato facilmente miliardi di dollari.
Nel tentativo di procurarsi il programma, Israel – grazie a O’Halloran – incontrò Nichols al Dorchester Hotel di Londra. Vista di persona la famosa spia era magra, e aveva una certa somiglianza con Clark Gable. Era sulla sessantina, con la pelle giallastra tipica del fumatore incallito e del forte bevitore. Quando si mise a sedere, Israel vide per un attimo che portava la pistola nella fondina sotto la giacca.
DISPOSTO A PAGARE
QUALUNQUE PREZZO
Pretesto dell’incontro era quello di assumere Nichols perché facesse da consulente nell’acquisto della tecnologia biometrica segreta della Cia da parte di una società assistita da O’Halloran. Durante l’incontro, a un certo punto, Israel si piegò in avanti e bisbigliò all’orecchio di Nichols. “Debbo parlarle in privato”, gli disse. “Non fa parte di questo gruppo?”. “È una faccenda che non ha nulla a che vedere con loro”, replicò Israel. “Sono proprietario di un fondo chiamato Bayou. Sono un trader di Wall Street. Mi serve Promis”.
Nichols rimase sorpreso, ma fece un cenno di assenso. Cinque minuti dopo in un taxi, Israel disse a Nichols che era disposto ad acquistare il programma Promis a qualunque prezzo. Il cellulare di Nichols squillò. Facendogli segno che la telefonata sarebbe durata un minuto non di più, Nichols prese un documento dalla sua borsa e parlò vagamente e quasi bisbigliando di un “programma” e di “ricavi”. A telefonata finita, Israel gli chiese di cosa si trattava. Nichols si mostrò riluttante a rivelare il contenuto della telefonata. Il cellulare di Nichols squillò ancora una volta.
Nichols ritirò fuori il documento e disse qualcheparolainmanierapraticamenteimpercettibile. Poi rimise il documento nella borsa, ma Israel ebbe il tempo di vedere che sul foglio erano stampate colonne di numeri. “Cos’è?”, chiese. “Niente”, rispose Nichols. “Mi faccia vedere”, aggiunse Israel. Con una certa riluttanza Nichols gli diede il documento. “Sono i ricavi di un programma di trading”, spiegò Nichols.
Sul lato sinistro del foglio c’erano somme di milioni di dollari. Sul lato destro le stesse somme quadruplicate nel giro di pochi giorni. “Questi sono i ricavi?”, chiese Israel, incredulo. “È un programma che potrebbe esserle molto utile”, disse Nichols. “Ma entrare in questo mercato è molto difficile, quasi impossibile”. “Quale mercato?” “È un mercato dove si fanno utili enormi riservato agli investitori più importanti”. “Come posso entrarci? Il mestiere di trader lo conosco benissimo”. “Ha 100 milioni di dollari?”, chiese Nichols. “Sì”, rispose Israel. “Ha 150 milioni?” “Sì” “200 milioni?” “Andiamoci piano”. “Lasci stare Promis. So io come far fruttare i suoi soldi”, concluse Nichols. Nella lussuosa suite di Israel al Claridge, Nicholsglispiegòcomefunzionavailmercato ombra. La Federal Reserve gestiva una sorta di “Schema Ponzi”, disse Nichols. L’intera economia del pianeta era fondata sull’inganno. Le grandi banche scelte dalla Federal Reserve – Goldman Sachs, Deutsche Bank, Ubs – controllavano il mercato ombra all’insaputa di tutti. Nichols disse che i rischi erano enormi. Non i rischi finanziari. Nichols garantì a Israel che il suo denaro non avrebbe corso alcun pericolo. Il rischio era rappresentato da quanti operavano su questo mercato ombra facendosi una guerra spietata. Si rischiava la vita a tentare di entrare in quel giro. Israel ascoltava e l’iniziale scetticismo si trasformava in eccitazione. La storia di Nichols era incredibile, ma aIsraelapparvedeltuttocredibile.L’aversempre agito con l’inganno lo predisponeva a pensare che tutto poteva essere un inganno e che al cuore del capitalismo c’era solo una montagna di menzogne. Anni di bugie non lo aiutavano a riconoscere i bugiardi. E poi Israel si trovava dinanzi a un bivio: tornare a New York con la certezza che la sua truffa sarebbe stata scoperta oppure credere alla possibilità di fare una montagna di denaro con il metodo indicato da Nichols.
Il giorno seguente Israel accreditò su un conto presso la banca Barclays di Londra la somma di oltre 150 milioni di dollari. L’imbroglione stava per essere imbrogliato. Ma Israel era ormai in trappola e per un anno si mosse – guidato da Nichols – percercaredientrare nel mercato ombra. Si trasferì quasi stabilmente in Europa dovefecelaconoscenza di finanzieri, membri di famiglie reali, spie e truffatori. Con lui c’era sempre Nichols. Col tempo capì che era difficile e anche pericoloso entrare nel mercato ombra. Mi disse di essere stato inseguito nelle strade di Londra, aggredito a Amsterdam e quasi rapito a Zurigo. Deluso ordinò alla Barclays di riaccreditare i 150 milioni di euro sul conto della Bayou presso la Citibank di New York. Qualche settimana dopo Nichols si fece vivo dicendogli che doveva muoversi alla svelta se voleva acquistare una tranche di obbligazioni in Germania.
Gli fu detto di inviare il denaro alla Postbank. Israel chiese un incontro con un funzionario di Postbank per avere qualche garanzia. Seguendo le istruzioni di Nichols si recò all’albergo dell’aeroporto di Amburgo dove incontrò un uomo che disse di appartenere ai servizi segreti pachistani e gli diede due Beretta da 9mm. Munite di silenziatore. Nichols arrivò il giorno dopo e disse a Israel che erano arrivate ad Amburgo centinaia di persone disposte a tutto per impedire l’operazione.
Il sabato seguente Nichols e Israel si diressero a piedi nel quartiere finanziario di Amburgo. Entrarono dalla porta laterale in un edificio senza insegne e incontrarono un banchiere che li fece entrare in un ufficio completamente vuoto. Il banchiere spiegò che si trattava di una operazione da 2 miliardi di dollari. Nichols,quasiavolerdareunultimotoccoalsuo capolavoro, si fece prestare un cellulare e chiamò un certo Phil Severt dicendo che era stato un collaboratore di Reagan. Israel aveva giàparlatoinprecedenzaconSevertrimanendone molto colpito. Severt garantì a Israel che l’operazione era in regola. Non restava a Israel che bonificare 120 milioni di dollari su un conto di Postbank.
“Quando uscii da una portalateralevidiche c’era un uomo appoggiato a un palo della luce”, mi raccontò Israel.
“Era basso. Sembrava pachistano. Mi passò accanto e mi disse: ‘Hai proprio una faccia intelligente’. Rimasi di sasso. Lo afferrai e lo sbattei al muro. All’improvviso non parlava più inglese, ma solo Urdu e continuava a ripetere ‘no,sahib,no’.Lolasciaiandarepoimivoltaiper vedere se c’era anche Nichols. Vidi l’uomo che tirava fuori una pistola e la puntava contro Nichols che stava uscendo dal portone. Tutto avvenne come al rallentatore. Tirai fuori la Beretta e gli sparai colpendolo al fianco sinistro. Cadde a terra. Anche Nichols gli sparò un colpo ferendolo alla spalla. Mi avvicinai e lo finii con un colpo alla testa. La testa esplose come un cocomero. C’erano sangue e materia cerebrale dappertutto. La strada era deserta. Tutto si era svolto senza testimoni. Le pistole avevano il silenziatore e nessuno aveva potuto sentire gli spari.
Nichols mi afferrò. Mi tolse la pistola dalla mano e ci mettemmo a correre. Tornammo all’albergo. Non sapevo cosa fare. Andammo nella stanza di Nichols. Mi misi a piangere. Ero distrutto. Vomitai. Nichols mi disse che non aveva mai conosciuto uno pazzo come me. Ma gli avevo salvato la vita. Cominciò a fare una telefonata dopo l’altra. Mi disse che aveva fatto in modo di liberarsi del cadavere grazie alle sue conoscenze.
Mi disse che si era anche liberato delle pistole. In pratica mi garantì di aver cancellato ogni possibile traccia di quanto era accaduto”.
Il giorno seguente Sam Israel fece il bonifico di 120 milioni di euro come da istruzioni di Nichols. Israel aveva veramente ucciso un uomo? O era stata tutta una messa in scena organizzata da Nichols? Nichols era un imbroglione, un assassino, un pazzo o tutte e tre le cose? Il finto omicidio è un trucco dall’esito scontato: il sangue, la paura, la necessità di darselaagambeprimachearrivilapolizia.Naturalmente Postbank non sapeva nulla del bonifico . Era stato un impiegato della bancaarenderepossibile la truffa.
Quando nell’estate del 2005 venne fuori la truffa della Bayou, Israel non pensò più alla sparatoria di Amburgo. Aveva ben altri problemi. Gli inquirenti non sapevano nulla dell’omicidio di Amburgo. Israel parlò per la prima volta di quanto era accaduto ad Amburgo quando lo intervistai per scrivere un libro su di lui. Tentò di sfruttare la sua amicizia con la famiglia Bush per ottenere una commutazione della pena. Ma invano . E così quella mattina di lunedì 9 giugno 2008, in un momento di disperazione, decise di mettere fine ai suoi giorni. Scavalcò il parapetto, fece un profondo respiro, saltò giù. E atterrò. Un metro sotto il parapetto c’era una piattaforma messa lì da una impresa di costruzioni che stava eseguendo alcuni lavori di manutenzione del ponte. Almeno così mi disse. Da lì raggiunse un camper che aveva parcheggiato in una vicina stazione di servizio. Fu così che si scatenò una gigantesca caccia all’uomo in ogni angolo della terra. Israel era un latitante che aveva messo in ridicolo l’intero sistema finanziario internazionale.
Sam Israel si costituì nel luglio del 2008 e attualmentestascontandounasentenzaa22anni di reclusione per truffa. Robert Booth Nichols è morto.
© The Independent
Traduzione di Carlo Antonio Biscotto
(Il libro di Guy Lawson è: Octopus – The Secret
Market & the World’s Wildest Con)