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 2012  settembre 05 Mercoledì calendario

L’UNICO NEGOZIO CHE NON VUOLE NULLA IN CAMBIO

Puoi prendere quello che ti serve, puoi portare quello che non ti serve. È una filosofia molto semplice quella alla base di Passamano, il primo bazar d’Italia dove è permesso acquistare senza dare nulla in cambio. Aperto ad aprile a Bolzano, lo strano negozio senza prezzi è diventato un punto di riferimento per la città.
«A cinque mesi dall’inaugurazione il bilancio è più che positivo - spiega Alessandro Borzaga, una delle anime del progetto -. Con i soldi di chi lascia piccole donazioni copriamo le spese e la gente ci guadagna, perché risparmia qualche euro o si libera del superfluo, e conosciamo un sacco di persone simpatiche, perché ogni oggetto si porta con sé una storia».
Vestiti, libri e mobili sono i più gettonati, seguiti da bigiotteria, casalinghi, giocattoli e ogni tipo di apparecchiatura elettronica, dai mangianastri ai cellulari. «A ogni “cliente” suggeriamo di non prendere più di cinque oggetti - dice Borzaga – ma non ci sono regole: c’è chi offre qualcosa per il servizio, altri che vengono quasi piangendo perché ci lasciano un ricordo d’infanzia e altri che neppure ringraziano o ci usano per svuotare casa. A noi interessa la condivisione, un concetto che va al di là dell’egoismo e dell’altruismo: tu trovi qualcosa che ti può essere utile e comunque porti beneficio a qualcun altro».
Il negozio del dono, del recupero e del riutilizzo diventa così come una famiglia, dove dare una seconda possibilità a pezzi della propria vita, senza finalità di lucro e senza sentirsi obbligati a dove fare o dare qualcosa in cambio.
«Spesso scatta un baratto “asincrono” – racconta Borzaga –. Con persone che trovano quello che cercano, capiscono lo spirito di Passamano e tornano con qualche oggetto per alimentare il ri-circolo virtuoso». E se in Europa esistono già modelli di gratuità, in Italia in tanti pensano di prendere spunto dall’esperienza di Bolzano per aprire spazi simili. «Tutto si basa sul volontariato e sulla collaborazione tra i cittadini – conclude Borzaga –. E quando torni a casa dopo aver trovato l’oggetto che cercavi è un godimento».