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 2012  settembre 04 Martedì calendario

NIENTE SESSO AL PRIMO INCONTRO


Rivelazioni di fine estate. La «regola delle nonne: non darla al primo incontro» si scopre essere importante per far durare una relazione. E farsi sposare, direbbe la mia di nonna.
A confermarlo ci pensa un team di scienziati (addirittura) della Cornell University di New York, che ha condotto una ricerca sul tema, come riporta il quotidiano Daily Mail. Le coppie che «consumano » già al primo appuntamento hanno meno probabilità di diventare una coppia felice.
Insomma la doccia ghiacciata, dopo aver passato l’estate tra cinquanta sfumature di grigio, nero e rosso. In compagnia di un bellissimo Christian Grey, 27 anni, di Seattle, ricco da far invidia a Paperon de’ Paperoni con un fisico da urlo e due occhi grigio acciaio, che suona il pianoforte, pilota l’elicottero e se ne va in giro con il suo aereo personale. Che basa i suoi rapporti sul sesso estremo ma (sorpresa!) si innamora di una studentessa ingenua di Portland di 21 anni, Anastasia Steele, che però tiene molto a essere chiamata Ana (chissà poi perché.. Anzi, si capisce benissimo perché: non ha gusto, non ha personalità, non ha nulla...). Ma mister Grey che all’inizio propone un contratto con tostissime clausole da Dominatore per vincolare la Sottomessa (Steele), poi finisce per perdere la testa per lei. Occhi a cuore, il dominatore diventa un quasi zerbino, sposa la studentessa ingenua, costruisce la casa del Mulino Bianco e vissero felici e contenti, con due bimbi.
Una storia d’amore e di sesso estremo (pornoharmony, come qualcuno l’ha definita) scritta dall’inglese E.L. James (Erika Leonard), londinese, moglie e madre di due figli, finita in cima a tutte le classifiche e fatta a pezzi da uno studio che ci spiega che il sesso è meglio non farlo, subito. Meglio aspettare: l’attesa è essa stessa piacere. L’astinenza infatti svilupperebbe altri ingredienti essenziali per una coppia stabile, come la cura e la comprensione. Maggiore è l’attesa da quel punto di vista, più alto è il livello di qualità della relazione che nasce. Un salto indietro, a quando le nostre nonne e bisnonne si negavano ai piaceri della carne prima di un lungo fidanzamento e, possibilmente, di un fastoso matrimonio. Forse la rivoluzione sessuale degli anni Sessanta e la libertà dei costumi hanno danneggiato la qualità delle coppie del Terzo Millennio? Se si considera il crescente numero dei divorzi, forse sì.
I ricercatori della statunitense Cornell University mostrano che il fenomeno riguarda soprattutto la componente femminile della coppia, mentre per i maschi che si concluda o no al primo appuntamento non fa grande differenza.
I primi dati dicono che le donne preferiscono il matrimonio alla convivenza e che un terzo delle donne intervistate si era concessa entro il primo mese di rapporto, mentre il 28 per cento ha dichiarato di aver aspettato almeno sei mesi. Tra queste ultime quelle che hanno resistito per più tempo alle tentazioni della carne sono state anche coloro che hanno espresso la maggiore soddisfazione sulla propria vita di coppia. Anche dal punto di vista sessuale. «Un forte desiderio sessuale», si legge nella ricerca americana, «può ostacolare lo sviluppo di altri ingredienti- chiave di una sana relazione, come l’impegno, la comprensione reciproca o la condivisione di valori comuni. Spesso si confonde una buona attività sessuale con l’amore; alcune coppie trascurano aspetti del loro rapporto che, a lungo termine, contano di più».
Insomma, la tesi dei ricercatori dell’università newyorchese è che l’attività sessuale precoce o pre-matrimoniale possa avere effetti irreversibili sulla qualità del rapporto tra due persone.
Ecco che torna utile il corteggiamento, definito come «il periodo dell’esplorazione e delle decisioni, il momento nel quale i due partner valutano la propria compatibilità, prendono impegni reciproci e costruiscono l’intimità fisica ed emotiva».
Insomma il rischio per chi fa sesso subito, fin dai primi incontri, è di scivolare in un rapporto di convivenza (o addirittura in un matrimonio) senza averlo deciso in modo razionale. E scoprire di aver commesso un errore.