varie, 5 settembre 2012
INTERVISTA A LUCA TELESE PER SETTE TV
Cominciamo col parlare del programma (In onda)…
In questa nuova edizione ci sono delle grandi novità. Intanto il tempo è raddoppiato, abbiamo due ore, e questo permette di dare un bell’approfondimento. Poi avremo le incursioni di Vergassola, surreale e icastico, con un taglio più adatto al sabato sera, più leggero, con informazione e intrattenimento. Avremo un imitatore di Monti che si chiama Andro Merkù, l’inviato storico che è Parenzo più due donne. Quindi il programma avrà due conduttori in studio, io e Nicola Porro, collegamenti da fuori e intrattenimento.
Quasi contemporaneamente al programma debutta il tuo nuovo quotidiano, Pubblico, come ti muovi tra le due cose?
C’è che mi dice che scrivere e fare televisione è come andare in bicicletta e in macchina, sono due velocità diverse. La scrittura è comprensione, la televisione è immagine. In realtà ci sono delle facce che quando scrivo capisco che devo far vedere in televisione. L’idea di fondo sia del programma che del giornale che sto fondando è l’Italia del coraggio. Ci sono personaggi pubblici e personaggi non noti che però hanno un ruolo pubblico.
Quindi come sarà il tuo nuovo quotidiano?
Vogliamo parlare di persone che hanno affrontato la crisi a testa alta, che hanno cose da insegnare a noi. Saranno 24 pagine tutte a colori, con un linguaggio molto giovane (la media d’età è di 35 anni) e avremo un supplemento per bambini. Sarà un inserto dedicato proprio a loro, io penso che se può leggerlo mio figlio allora va bene per tutti.
Com’è il tuo rapporto con Nicola Porro? Siete Stati definiti la “strana coppia dell’informazione televisiva”.
Tra me e Nicola è sempre una sfida, siamo diversi, ma a entrambi sta a cuore il Paese che produce. Sono sempre scintille, ma sempre su un piano di civiltà, l’unica regola che abbiamo è che prima parla uno e poi l’altro. A volte lo vorrei spedire in un programma di riabilitazione come per gli alcolisti! Il nostro è l’unico programma con il contraddittorio come fondamento, chiavi in mano insomma!
Non pensi che la tv stia facendo troppo megafono all’antipolitica e alle risse?
Quando c’è stata la rissa tra Ferrara e Travaglio io Mentana l’ho invidiato, perché quella per me non è stata una rissa ma un confronto. Sono contro le risse se sono false, ma sono per il confronto vero e brutale. Le corride senza senso sono patetiche, il match, da gladiatori, lo adoro. L’importante è che si rimanga su un piano di civiltà.