Marco Gasperetti, Corriere della Sera 5/9/2012, 5 settembre 2012
PISTOIA —
La preside chiede un ingresso autonomo dedicato alle studentesse «per evitare molestie» e gli studenti replicano sdegnati: «Non siamo mica orchi. Questa idea antidiluviana sia accantonata per sempre». Accade a Pistoia e stavolta non è una querelle tra psicopedagogisti ma una storia legata a problemi edilizi e mancanza di spazi. Accade così che la Provincia decide di trasferire sei classi del liceo artistico Policarpo Petrocchi, scuola con un’alta percentuale femminile, all’istituto professionale Pacinotti frequentato esclusivamente da ragazzi. La preside del liceo, Elisabetta Pastacaldi, accetta il trasferimento ma chiede un secondo ingresso per evitare contatti tra ragazze e ragazzi. E in un’intervista, pubblicata sulle pagine locali del Tirreno, afferma: «Da noi ci sono tante ragazzine, non voglio che ricevano molestie». L’amministrazione sembra accettare la proposta della preside: «Ipotizziamo la costruzione di un infisso divisorio», fa sapere un tecnico. I «maschiacci» del Pacinotti leggono le dichiarazioni e insorgono. «Studentesse e scuole dovrebbero ringraziare per la nostra ospitalità, altro che erigere muri divisori», protestano gli studenti che incassano pure l’appoggio di professori e genitori. Sembra l’inizio di una guerra. Poi arriva una lettera della preside. «Quando ho parlato di separare i locali — scrive Pastacaldi — alludevo all’obbligo di vigilanza da parte di insegnanti e collaboratori scolastici dei propri studenti non realizzabile in caso di promiscuità, e non certo perché riteniamo gli studenti del Pacinotti inaffidabili». Anche la Provincia cerca di sdrammatizzare e promette una soluzione. Quale? Un ingresso sicuro ma unico.
Marco Gasperetti