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 2012  settembre 04 Martedì calendario

Beccato Ellory Stroncava i rivali giallisti su Amazon - Qualche mese fa, quelli del sito Satisfiction ebbero un’idea geniale:chiedere agli scrittori di stroncare se stes­si

Beccato Ellory Stroncava i rivali giallisti su Amazon - Qualche mese fa, quelli del sito Satisfiction ebbero un’idea geniale:chiedere agli scrittori di stroncare se stes­si. Partì, lancia in resta, Antonio Scurati, contro il proprio La se­conda mezzanotte . Poi... il buio. Evidentemente, citarsi addosso alla Woody Allen è un esercizio da far tremare le vene, i polsi e le dita sulla tastiera. Ma ades­so si scopre che l’ingle­se R.J. El­lory (pub­blicato in Italia da Gia­no) sa fare di meglio, molto me­glio, per au­topromuoversi. Il principio da cui è partito è quello enunciato da Al­berto Sordi nel Marchese del Gril­lo : «Io so’ io e voi nun siete un caz­zo! ». Nascondendosi dietro gli pseudonimi «Jelly Bean» e «Nico­demus Jones », il prode-pavido El­lory si è fiondato su Amazon e non soltanto ha vergato una serie di stroncature dei libri altrui, privile­giando i concorrenti nel suo cam­po, quello giallo-noir, ha anche messo giù dei panegirici, con tan­to di cinque stelle, tipo alberghi di lusso, per le proprie opere. La storia è andata avanti per un po’ senza che nessuno se ne accor­gesse. Ma ora qualche segugio del Daily Mail , probabilmente ben indirizzato dalla classica «sof­fiata », ha strappato la maschera a Ellory (autore, ironia della sorte, di un, dicono, buon libro dal tito­lo premonitore Vendetta oltre che membro del «Crime Writers Association», mica il primo pirla che passa per strada...). «Jelly Be­an » c’est lui , e «Nicodemus Jones» pure, hanno fatto sapere al mon­do intero i censori. Per tutta rispo­sta, l’interessato si è ritirato in buon ordine con la coda fra le gambe: «Sono dispiaciuto- ha pia­gnucolato - e rinnego con tutto il cuore l’errore commesso. Voglio cogliere l’occasione per scusarmi con i miei lettori e i colleghi scritto­ri ». Insomma, ha chiuso la porta della stalla quando ormai i buoi (insieme alla stima di tutti) erano scappati per dedicarsi ad altre, e più oneste, letture. «Una volta beccati a glorificare i propri libri e a stroncare quelli de­gli altri non è possibile riparare il danno fatto alla propria reputazio­ne », ha commentato, piccata, Su­san Hill, autrice di La donna in ne­ro , da cui è stato tratto l’omonimo film con Daniel Radcliffe. E men­tre la «Crime Writers Association» ha stigmatizzato il reato di lesa re­censione compiuto da Ellory an­nu­nciando la pubblicazione nien­temeno che di un codice etico cui i suoi membri dovranno attenersi, sorge il dubbio che quella faccia di bronzo abbia, alla fine, raggiunto lo scopo che (non) si prefiggeva: far parlare di sé.