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 2012  settembre 03 Lunedì calendario

APPUNTI PER GAZZETTA - IL CASO CARBOSULCIS


IGLESIAS - I minatori della Carbosulcis hanno deciso di sospendere l’occupazione dei pozzi di Nuraxi Figus. La decisione è arrivata a seguito di un’assemblea fiume nella quale si è valutato l’esito degli incontri di venerdì a Roma. In quell’occasione, il ministero dello Sviluppo ha lasciato aperto uno spiraglio di speranza: la miniera "non subirà la paventata interruzione dell’attività al 31 dicembre" e il progetto del "carbone pulito" potrebbe aprire nuove prospettive alla vertenza.
Al termine della riunione con il governo, si è infatti deciso di proporre al Parlamento la proroga della scadenza prevista dalla legge 99 del 2009 per il bando di affidamento della concessione per prolungare il lavoro nella miniera. L’attività, in questo modo, non terminerà a fine anno e, per quel che ha spiegato il sottosegretario allo Sviluppo Claudio De Vincenti, "si potrebbero anche ottenere delle proroghe di sei mesi fino, al massimo, ad un anno".
Tuttavia l’assemblea dei minatori che si è tenuta stamane ha deciso di proseguire la mobilitazione per ottenere garanzie sul rilancio della miniera e, in particolare, sul progetto carbone-centrale Sulcis che il governo ha chiesto alla Regione di rimodulare per renderlo sostenibile sul piano economico. Lo stato di agitazione dei minatori passerà per il blocco della discarica di ceneri e gessi
provenienti dalla vicina centrale dell’Enel, residui della lavorazione del carbone utilizzato per produrre energia.
La vicenda. La protesta dei 120 minatori era iniziata il 27 agosto. Gli operai si erano barricati a 373 metri di profondità nella miniera sarda di Nuraxi Figus, a Gonnesa, nel Sulcis, chiedendo al governo lo sblocco di un progetto di rilancio della produzione. Si tratta di un finanziamento da 200 milioni di euro in collaborazione con l’Enel per realizzare nell’impianto un deposito di stoccaggio per l’anidride carbonica.
(03 settembre 2012)

PALERMO
Gli operai della Gesip liberano la stazione centrale, ma il blocco vieen spostato nel centro città. Dopo due ore di stop gli operai della scoeità comunale hanno liberato i binari della stazione consentendo la ripresa del traffico ferroviario. Adesso, però, il corteo di circa 400 manifestanti si è spostato a Palazzo delle Aquile. Chiuse al traffico via Maqueda e i Quattro canti. Tensione e tafferugli tra i manifestanti e alcuni automobilisti in via Roma. "Il ministro Cancellieri ci ha detto che i 5 milioni del fondo. di protezioni potrebbero arrivare ma sono vincolati a delle richieste del governo. Siamo qui perché dobbiamo risolvere questa situazione. Vogliamo tornare a lavorare", Massimiliano Fell assistente al verde della Gesip. Gli operai della Gesip, da sabato sono senza lavoro e senza stipendio. In mattinata avevano protestato lungo corso Vittorio Emanuele, nei pressi di Palazzo delle Aquile, sede del Municipio.
Il faccia a faccia con il titolare del Viminale Anna Maria Cancellieri, in città per partecipare alla commemorazione di Dalla Chiesa punta a centrare questo risultato, prospettando il riordino della galassia delle partecipate. "Abbiamo già denunciato le manovre oscure che si addensano sulla possibilità che le crisi di Gesip ed Amia - intanto accusa Rifondazione comunista - siano state create ad arte per favorire le mire degli speculatori sulle aziende municipalizzate palermitane. Oggi invitiamo i lavoratori ad indirizzare le loro proteste contro chi, a Roma, in nome di politiche
liberiste che stanno mettendo in ginocchio il paese, salvaguarda ancora gli interessi di banche e speculatori finanziari e promuove il licenziamento di massa come misura di contenimento della spesa pubblica".
"C’è un problema abbastanza serio, vedremo con il sindaco di trovare una soluzione. Se ci saranno le condizioni sicuramente i fondi per la Gesip arriveranno". A dirlo è stato il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri, a Palermo per il trentennale dell’omicidio del Prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa rispondendo ai cronisti che gli chiedevano notizie sui fondi bloccati da Roma e necessari per salvare la Gesip, società di servizi del Comune, i cui operai dal 1 settembre sono senza lavoro e senza stipendio. Il ministro in questi minuti sta incontrando il primo cittadino, Leoluca Orlando proprio per trovare una soluzione alla vertenza.
(03 settembre 2012)

CORRIERE.IT
I minatori della Carbosulcis hanno deciso di sospendere l’occupazione dei pozzi di Nuraxi Figus, a -373 metri. La decisione dopo un’assemblea-fiume nella quale si è valutato l’esito degli incontri di venerdì a Roma, in particolare l’annuncio che la miniera non chiuderà a fine anno. Cessa dunque l’occupazione, ma la mobilitazione rimane in attesa degli ulteriori sviluppi della vertenza e della fissazione di un prossimo incontro in Regione per fare il punto sulle modifiche al progetto integrato destinato a rilanciare il bacino minerario del Sulcis.

«Abbiamo chiesto alla Regione un incontro urgente», riferisce Sandro Mereu della Rsu di Carbosulcis, «per discutere del nuovo progetto carbone-centrale e sui futuri investimenti nella miniera. La mobilitazione prosegue, anche se si è deciso di togliere l’occupazione»
RESTA LA MOBILITAZIONE - Calata la tensione, i minatori stanno lasciando i pozzi occupati. Martedì mattina riprenderà la produzione. Ma lo stato di agitazione dei minatori passerà ancora per il blocco della discarica di ceneri e gessi provenienti dalla vicina centrale dell’Enel, si tratta dei residui della lavorazione del carbone utilizzato per produrre energia.