VARIE 2/9/2012, 2 settembre 2012
APPUNTI PER GAZZETTA - LE GRIDA DI GRILLO
REPUBBLICA.IT
ROMA - Con un richiamo agli Anni di piombo, condito dall’adattamento di un brano di 1984 di George Orwell, Beppe Grillo paventa sul suo blog la concreta possibilità di un attentato ai suoi danni come ipotetico risultato della campagna di aggressione orchestrata, a suo dire, da politica e media.
"Il rito quotidiano dell’Odio (definizione tratta da 1984, ndr) da parte di aizzatori di professione nei miei confronti, nei confronti degli appartenenti al Movimento 5 Stelle e dei miei collaboratori sta diventando fragoroso, insopportabile, indecente", scrive Grillo sul suo blog. "Lo scopo - prosegue - è quello, chiaro, di creare dei mostri da abbattere per mantenere lo status quo".
Grilo accusa i critici perché "non discutono mai nel merito, ad esempio del Programma del M5S, insultano, fomentano con l’obiettivo di isolare, infamare, distruggere". "E dopo? Cosa verrà dopo?", si domanda Grillo che passa a immaginare lo scenario: "Dal tiro al bersaglio metaforico, si passerà a quello reale? L’informazione sta sconfinando in molti casi in istigazione a delinquere, come avvenne negli anni di piombo. Li diffami, li isoli e poi qualcuno li elimina. Ci vediamo in Parlamento. Sarà un piacere".
Sostituendo il suo al nome di Emmanuel Goldstein, il protagonista del romanzo di Orwell, Grillo racconta allora come era cominciato quel "rito dell’Odio". "Come al solito, la faccia di Beppe Grillo, il Nemico del Popolo, era apparsa sullo schermo. S’udì qualche fischio, qua e là, fra i presenti. La donnetta dai capelli color sabbia diede in una sorta di gemito in cui erano mescolati paura e disgusto. Grillo era il rinnegato. Durante il suo secondo minuto, l’Odio arrivò fino al delirio. La gente si levava e si rimetteva a sedere con gran rimestio, e urlava quanto più poteva nello sforzo di coprire il belato di quella voce maledicente che veniva dallo schermo. La donnetta dai capelli color sabbia era diventata rossa come un peperone e apriva e chiudeva la bocca come un pesce tratto fuor d’acqua. Una bruna aveva cominciato a strillare: ’Porco! Porco! Porco!’".
Qui arriva un’altra interpolazione grillista, che aggiunge agli insulti della folla dei non casuali "Populista! Populista! Populista!", "Fascista! Fascista! Fascista!", "Assassino! Assassino! Assassino!", "Evasore! Evasore! Evasore!". "E tutto a un tratto - riprende il riadattamento della citazione - afferrò un pesante dizionario di Neolingua della Casta e lo scaraventò sullo schermo. Questo andò a colpir diritto il naso di Grillo e poi ricadde a terra: la voce continuava inesorabile. Tutti strillavano e battevano furiosamente i tacchi contro il piolo della sedia. La cosa più terribile dei Due Minuti d’Odio non consisteva tanto nel fatto che bisognava prendervi parte, ma, al contrario, proprio nel fatto che non si poteva trovar modo di evitare di unirsi al coro delle esecrazioni".
Grillo si chiede se "dal tiro al bersaglio metaforico" nei suoi confronti e verso il suo movimento "si passerà a quello reale". "L’informazione sta sconfinando in molti casi in istigazione a delinquere come avvenne negli anni di piombo", aggiunge sul suo blog.
Le reazioni. Non si sono fatte attendere le reazioni all’attacco di Grillo. Mentre emergono dati disoccupazione drammatici spiega Stefano Fassina, responsabile economia e lavoro del Pd "Grillo dà ancora prova di essere distante anni luce dai problemi del paese. Anche oggi cerca in tutte le maniere di puntare i riflettori esclusivamente su se stesso". Duro anche il commento di Dario Ginefra, deputato del Pd. "Il dispensatore di insulti h24 Beppe Grillo gioca a far la vittima per continuare a far parlare di se contestando ai media ’due minuti di odio al giorno’. Siamo alle prese con un chiaro disturbo galoppante e narcisistico della personalità ", ha detto Ginefra. Gli fa eco Potito Salatto, membro dell’ufficio di presidenza nazionale di Fli: "L’allarme lanciato da Grillo è un’altra trovata mediatica a giustificazione del calo dei suoi consensi, della sua presa su un elettorato disorientato". "Grillo usa un armamentario vecchio e francamente patetico per far parlare di sé. Pensare, come pensa il comico, che i giornali aizzino i cittadini indicando l’M5S e il suo leader come bersagli non solo metaforici è davvero ridicolo e fuori luogo se l’accusa proviene da chi, come Grillo, lancia quotidianamente minacce ben più sanguinose contro ogni essere vivente di qualsiasi specie, non solo politica", afferma il vicepresidente dei deputati del Pdl, Osvaldo Napoli.
"Più che un j’accuse, quello di oggi di Grillo sembra una crisi esistenziale, uno di quei dilemmi alla Moretti, insomma un disperato grido di mancanza di attenzione. Della serie: ma vi ricordate che esisto?", afferma Lara Comi, europarlamentare Pdl.
Commenta l’affondo di Grillo contro i giornalisti Enzo Iacopino, presidente dell’Ordine dei giornalisti. "Ho purtroppo memoria viva degli anni di piombo e ricordo le predicazioni dell’odio che facevano i cattivi maestri e quanti lutti con le loro parole hanno determinato: se Grillo vuole imboccare questa strada, se ne assumerà le responsabilità, morali prima che giuridiche", ha spiegato Iacopino.
(02 settembre 2012)
CATERINA GIUSBERTI - ENRICO MIELE REPUBBLICA.IT
Una guerra vera e propria. In Emilia Romagna si allarga la frattura tra la base e lo Staff del blogger. E partono pure le carte bollate. Spunta un esposto all’Agcm (Autorità garante della concorrenza e del mercato) degli “epurati” contro la “Casaleggio e Associati”, che possiede il simbolo del Movimento 5 Stelle. Nervi sempre tesi tra il consigliere regionale Giovanni Favia e quello comunale Massimo Bugani. Si discute nei forum, con gli attivisti arrabbiati per l’espulsione di Filippo Boriani, eletto in quartiere a Bologna e poi licenziato con un p.s. dal blog di Grillo. Una battaglia culminata con la richiesta, partita dai grillini bolognesi, di un incontro con Grillo e Casaleggio di cui lo Staff non è nemmeno informato: "Non sappiamo nulla di questa vicenda".
Un caos che nasce dall’amarezza per le tante espulsioni in regione, da quella di Valentino Tavolazzi all’ultima, quella di Boriani, colpevole di avere già due mandati alle spalle. Espulsioni che hanno toccato tutte le province bolognesi, e che hanno convinto una parte degli “epurati” a creare una rete online di ribelli, il “Movimento Revolution”, che ha deciso addirittura di portare Grillo e Casaleggio davanti all’Antitrust. E l’Autorità garante per la concorrenza e il mercato ha aperto un fascicolo sul M5S, per pratica commerciale scorretta e pubblicità non trasparente. Secondo l’esposto il non-partito del blogger genovese, in realtà sarebbe una società di e-commerce (la Casaleggio Associati) e dovrebbe poter essere identificata come tale dal consumatore.
Dietro a Grillo ci sarebbe insomma un’azienda che ricava un introito attraverso il blog e la vendita di vari prodotti, con tanto di padrone: Casaleggio. "Il blog Beppegrillo. it non può ritenersi un partito — si legge nella segnalazione arrivata a Roma — non avendo una struttura gerarchica, e non può ritenersi un movimento politico avendo un proprietario". Il portavoce degli scontenti è Gaetano Vilnò, ex grillino parmense espulso nel 2009, che ha scritto anche una lettera al Presidente della Repubblica.
Ma questa è solo la punta dell’iceberg. Persino il blitz dei grillini alla Festa dell’Unità contro Bersani, diventa motivo di divisioni. Il consigliere comunale di Bologna Massimo Bugani, tra i più vicini allo Staff di Grillo, ha chiamato al telefono, venerdì, il segretario Pd Raffaele Donini. Esattamente come fece già mesi fa, dopo le polemiche circolate sulle riprese del consigliere regionale Favia sul luogo della morte di Maurizio Cevenini. Favia, d’altra parte, si difende: "Io ho rispetto dei volontari e delle feste, come momento di aggregazione, non sono un bullo e non ho organizzato io quell’iniziativa. Anzi, sono stato informato dagli attivisti del blitz alla festa e sono andato come garante, proprio per impedire che ci fossero incidenti".
Quanto alla telefonata tra Bugani e Donini, Favia glissa: "Non so di che telefonata si tratti. Io comunque sto con gli attivisti, se loro decidono un’azione, io sono con loro". Nessun problema quindi con Bugani, almeno "dal punto di vista politico": "Sul fronte personale invece — aggiunge Favia — sono questioni nostre". Non si tratterebbe però di rivalità per la corsa in Parlamento. Se Bugani definisce "demente" chiunque pensi che voglia andare a Roma, Favia ha più volte negato una sua candidatura, e nega pure di essere a capo della “fronda” dei ribelli della Regione contro lo Staff: "Non sono capo di alcuna fronda. Con Grillo ho cenato ieri sera, ci siamo abbracciati, abbiamo parlato di altro. Leggendo il nostro forum si capisce che c’è un dibattito acceso tra gli attivisti. Il problema non sono le poltrone in Parlamento ma i metodi decisionali".
Un problema di “rapporti” con lo Staff, che caccia attivisti ed eletti in un modo che anche la consigliera comunale Federica Salsi, pur riconoscendo a Grillo il ruolo di garante, giudica "violento e un po’ brutale". Per questo motivo, ammette Favia di fronte alla richiesta di un incontro con Grillo dopo l’epurazione di Boriani, "in generale la comunicazione va sempre bene. Si faccia se si ritiene utile". Ma a Milano di questa richiesta non ne sanno nulla.
(02 settembre 2012)
SILVIA BIGNAMI - REPUBBLICA.IT
"Grillo vuole demolire il MoVimento". Così scriveva ieri sulla bacheca del Meet up bolognese un’attivista del 5 Stelle. E così cova la rabbia in Emilia-Romagna, tra dossier, epurazioni e sfogatoi online, e ora pure l’annuncio di un documento contro lo Staff: vale a dire Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, colpevoli di frustrare, a dir poco, le ambizioni e anche le motivazioni degli eletti. Gente che sul territorio si è fatta le ossa, che è cresciuta, e che di punto in bianco si trova “epurata” sul blog del capo (che poi ufficialmente capo non è).
Il “caso Boriani”, consigliere di quartiere di Bologna messo alla porta via blog, rischia così di essere la classica goccia che fa traboccare il vaso. Prima di lui, una lunga serie di strappi aveva diviso la base del Movimento e il duo Grillo-Casaleggio: la cacciata del ribelle Valentino Tavolazzi di Ferrara, l’espulsione di Sandra Poppi di Modena, il terremoto sul consigliere regionale Andrea Defranceschi, invitato via web ad accomodarsi nel Pd, e l’ultimatum a Giovanni Favia, sia per l’amicizia con Tavolazzi, sia per le interviste in tv a pagamento, paragonate a un funerale per i 5 Stelle. Per non parlare dello scambio interno di accuse sulla “spia” che avrebbe consegnato a Casaleggio e Grillo un carteggio a dir poco critico contro il guru.
Sospetti, accuse e rabbia dilagano sul Meet up bolognese, dove c’è chi si domanda: "Ma chi è questo Staff che decide tutto? Non siamo paladini della trasparenza?". Del resto il problema non è certo Boriani, né quelli prima di lui. Il problema riguarda tutti, ed è legato anche alle elezioni politiche. Un bottino ricco, se davvero i 5 Stelle s’isseranno al pronosticato 20%, e che fa gola a molti. Chi sceglierà le candidature al Parlamento?
A Milano aleggia lo spettro di primarie online, decise e gestite pure quelle dall’alto, che spazzerebbero via le ambizioni di chi negli anni si è fatto un seguito lavorando sodo sul territorio. Per questo l’insofferenza contro il giogo di Grillo cresce. E l’insofferenza dello Staff nei confronti delle ambizioni emiliano-romagnole cresce altrettanto, a colpi di “post scriptum” che sanciscono le epurazioni.
Primarie sì, ma almeno territoriali, discutono gli attivisti. Il limite dei due mandati va bene: ma i due mandati si contano come dieci anni o come due elezioni? Il dilemma non è di lana caprina. Favia, consigliere regionale eletto anche con Delbono, ha due mandati e non può candidarsi a Montecitorio. La corrente più vicina a Grillo, di cui il consigliere comunale di Bologna Massimo Bugani è l’esponente più noto, pensa che montare il caso Boriani e la rabbia contro il guru possa servire a Favia, secondo i filo-Staff vero capo dei “frondisti”, per ottenere consensi nel Movimento tali da piegare anche Grillo, e da spingere il consigliere regionale a Roma. Favia però da sempre nega di avere ambizioni sulle politiche. Ha rifiutato anche la mano tesa dell’Idv che lo avrebbe voluto con sé, ha dichiarato in passato.
Eppure le voci si rincorrono. E i pugnali sono affilati da entrambe le parti. Bugani ha promosso nei mesi scorsi un documento pro-Grillo "senza se e senza ma" accolto dalle critiche del Meet Up dell’Emilia-Romagna, che lo ha letto come un ultimatum: "O con Grillo o fuori". Nella prossima riunione semestrale dei grillini qualcuno è tentato di chiedere le dimissioni allo stesso Bugani, accusato di cercare di accreditarsi presso lo Staff pure lui per ambizione personale. Una guerra fratricida, che rischia di finire in Rete e cui comunque la Rete non basta più. "Serve un chiarimento con Grillo" scrivevano ieri gli attivisti sul Meet Up. In gergo politico, chiarimento significa spesso “resa dei conti”. Faccia a faccia, oltretutto.
(31 agosto 2012)
CHIARINI REPUBBLICA.IT - 31 AGOSTO
La cacciata di Filippo Boriani, il verde di mille battaglie che trovò asilo nel M5S e l’arrembaggio alla Festa Pd capitanato dall’inquieto consigliere regionale grillino Giovanni Favia, a ben guardare sono le due facce della stessa medaglia. Che poi è quella delle prossime elezioni politiche e, di conseguenza, del metodo di selezione dei candidati che rischia di far sprofondare il movimento/partito nel caos. Una torta che fa gola a tutti i grillini in circolazione, se hanno ragione i sondaggi che accreditano la creatura del Savonarola genovese di un buon 20%.
Ma il povero Boriani purgato che c’entra in tutto ciò? In effetti poco. Paga agli occhi del duo Grillo-Casaleggio l’aver già consumato il suo bonus dei due mandati, regola aurea del Grillo-pensiero (che a parole pure il Pd sostiene dovrebbe valere per i propri parlamentari). Ma il consigliere del quartiere Saragozza, va detto, ha un peso relativo nella galassia grillina di chi si dichiara anti-Casta, fin qui ha volato basso evitando iniziative e dichiarazioni che lo resero invece “celebre” ai tempi della giunta Vitali. Insomma si accontentava di posarsi su quel marchio che ora gli è stato sfilato con la forza. Purtroppo Boriani si è trovato nel posto sbagliato, nel momento sbagliato. Bersaglio perfetto. Passava ed è stato colpito dall’anatema, dalla scomunica, l’ultima ma solo in ordine di tempo, del comico-guru col solito inciso sul blog.
Il vero obiettivo infatti non è Boriani seduto in seconda fila, ma il primattore Favia che ha ambizioni romane e che punta al parlamento (il fatto che neghi con ossessione non sposta i termini della sua eventuale ascesa). Ma come lo scomunicato Boriani, pure Favia ha già collezionato due mandati, il primo, breve con Delbono in Comune, il secondo, l’attuale, in Regione. E ha capito da tempo che i vertici del Movimento gli stanno facendo terra bruciata attorno.
Del resto dopo due mandati dovrebbe tornare alla sua professione precedente salutando la politica che, si intuisce, gli piace un sacco. Ci ha preso gusto, perché smontare ora? Ma Favia adesso è più solo, i rapporti con Grillo appaiono compromessi, pesa lo scandalo delle interviste in tv a pagamento (a proposito di trasparenza, il grillino ancora non ha spiegato fatture alla mano quanto ha speso in un anno di comparsate sulle emittenti locali).
Grillo per quelle interviste lo liquidò con l’epitaffio "chi paga per andare in tv paga per il suo funerale". In più ha un competitor interno che lo marca stretto, il consigliere comunale Massimo Bugani che, al suo primo mandato, lavora pure lui per aggiudicarsi un biglietto per Roma. Per queste e altre ragioni a Favia non resta che scommettere tutto su se stesso, senza ottenere o attendersi altri placet dall’alto (che non verranno) e quindi, come l’altra sera, guidare blitz anti-Pd alla festa del Parco Nord puntando a incassare il massimo dell’esposizione mediatica anche se nel Movimento e nella Rete si comincia a storcere il naso di fronte a questo tipo di provocazioni che però, c’è da scommettere, non si fermeranno qui.
Non a caso il bubbone scoppia proprio in Emilia, terra generosa coi grillini che proprio qui hanno ottenuto i primi significativi successi e relative poltrone e che qui rischiano di implodere tra faide intestine e rivolte silenziose contro il capo. L’elenco dei purgati si allunga ogni giorno, dalla modenese Sandra Poppi, al consigliere regionale Andrea Defranceschi, dal ferrarese Valentino Tavolazzi e ora all’ex verde Filippo Boriani. Favia è in bilico da tempo, ma non rinuncia a rivendicare spazio e autonomia rispetto a Grillo. A chi toccherà la prossima volta?
Il M5S emiliano è a un bivio, deve decidere cosa farà e cosa sarà da grande e il primo banco di prova sono le candidature per le politiche. Se dovrà valere e prevalere l’esperienza sul territorio degli eletti nei quartieri, negli enti locali e in Regione (che hanno comprensibili aspettative) o se alla fine si deciderà in base agli umori variabili di Casaleggio. Se dunque saranno candidature dal basso, magari certificate in Rete (ma non sarebbe meglio copiare il Pd almeno in questo facendo primarie in carne e ossa?) o se tutto cadrà dall’alto tra Genova e Milano.
(31 agosto 2012)
CORRIERE.IT
«Il rito quotidiano dell’odio da parte di aizzatori di professione nei miei confronti, nei confronti degli appartenenti al MoVimento 5 Stelle e dei miei collaboratori sta diventando fragoroso, insopportabile, indecente». Firmato Beppe Grillo. Titolo del post, «I due minuti d’odio».
Un fotogramma del film «Scemo di guerra» Un fotogramma del film «Scemo di guerra»
I MEDIA - L’intervento di Grillo sul suo blog arriva lo stesso giorno la pubblicazione di due articoli lui dedicati. L’Unità, il quotidiano del Pd, titola «Le balle di Grillo: l’Aids non esiste», mentre Il Giornale mette in prima pagina una sua foto (nel film «Scemo di guerra», di Dino Risi) con lui che fa il saluto fascista (il titolo è «Quando Beppe Grillo era fascista»). «Lo scopo è quello, chiaro, di creare dei mostri da abbattere per mantenere lo status quo - dice il comico genovese - non discutono mai nel merito, ad esempio del programma del M5S, insultano, fomentano con l’obiettivo di isolare, infamare, distruggere. E dopo? Cosa verrà dopo?», si domanda Grillo che passa a fornire anche uno scenario da anni di piombo, per paventare addirittura un attentato nei suoi confronti: «Dal tiro al bersaglio metaforico, si passerà a quello reale? L’informazione - incalza - sta sconfinando in molti casi in istigazione a delinquere, come avvenne negli anni di piombo. Li diffami, li isoli e poi qualcuno li elimina. Ci vediamo in Parlamento. Sarà un piacere».
LA CITAZIONE - Grillo sceglie come immagine per il suo post una citazione letteraria. Si tratta di Emmanuel Goldstein, protagonista del celebre romanzo di George Orwell, 1984, il nemico del Partito che governa l’oceano. A causa della sua opposizione al Grande Fratello ogni giorno a partire dalle 11.00 in ogni ufficio e luogo pubblico si tengono manifestazioni di isteria collettiva contro di lui: i Due minuti d’odio.
IL SIMBOLO E GLI EPURATI - Poi Grillo attacca i media sulla paternità del simbolo del suo partito: «Contrariamente a quanto riportano oggi i giornali il simbolo del MoVimento 5 Stelle è registrato a mio nome e non della Casaleggio associati». Poi il ruvido consiglio: «Basterebbe una verifica per non fare figure di merda». Grillo risponde così all’esposto presentato presso l’Agcom da parte degli «epurati» contro la «Casaleggio e Associati», che possiederebbe - si è sostenuto - il simbolo del Movimento 5 Stelle. A presentare l’esposto è stato, il 5 maggio, Gaetano Vilno, accusando il movimento di «pubblicità non trasparente. L’Autorità garante per la concorrenza e il mercato ha aperto un fascicolo sul M5S, per pratica commerciale scorretta e pubblicità non trasparente. Secondo l’esposto il movimento di Grillo, in realtà sarebbe una società di strategia digitale (la Casaleggio Associati) e dovrebbe poter essere identificata come tale dal consumatore-lettore.
LE REAZIONI- E dal suo profilo Twitter Giuliano Ferrara replica al comico genovese: «Il patacca fa del vittimismo dopo aver insultato e istigato come un carciofino sott’odio». Poi il direttore de Il Foglio conclude con «Saluti da un contenitore di m...liquida» riferendosi a una definizione affibbiatagli da Grillo. Per il vicepresidente del Pdl Osvaldo Napoli«Beppe Grillo usa un armamentario vecchio e francamente patetico per far parlare di sè. Grillo, lancia quotidianamente minacce ben più sanguinose contro ogni essere vivente di qualsiasi specie, non solo politica. Non dovremo sorprenderci se fra poco Grillo riesumerà la categoria dei cattivi maestri per spiegare le critiche sacrosante contro il qualunquismo becero che lui alimenta con i suoi comportamenti deliranti. È un teppistello di quartiere che solo la cecità della politica può elevare agli onori della cronaca». E non ci va leggero nemmeno Stefano Fassina, responsabile economia e lavoro del Pd riferendosi ai dati sulla disoccupazione giovanile: «Anche oggi cerca in tutte le maniere di puntare i riflettori esclusivamente su se stesso: parla di fantomatici complotti e si dimentica completamente di quali siano le vere emergenze nazionali».
«BERSANI HA SBAGLIATO» - E sul dibattito tra Grillo e Bersani è tornato il sindaco di Firenze Matteo Renzi, parlando alla Festa democratica: «Bersani a dargli del fascista del web ha sbagliato». «Grillo ha cambiato idea su tutto in questi anni, ma le cose che dice si smontano in un quarto d’ora se il Pd va in Parlamento e propone tre cose -ha detto il sindaco di Firenze-: dimezzamento del numero dei parlamentari, eliminazione del vitalizio, taglio degli stipendi anche dei consiglieri regionali. Se le facciamo noi queste cose Grillo diventa un fenomeno da baraccone».
COMMENTI DI CORRIERE.IT
[Esplora il significato del termine: Il programma del M5S esiste ed è sul blog di Grillo 02.09|19:09 Lettore_1626173 Ma cosa hanno gli italiani ancora da perdere? Votare gli stessi partiti non cambierà lo status quo , un tale diceva che la follia è fare le stesse cose aspettandosi risultati diversi, ora facciamolo questo passo avanti dando fiducia a chi non è mai stato al governo, gli altri partiti sono responsabili tutti insieme delle macerie attuali e fanno finta di nulla pronti a prenderci nuovamente per i fondelli. Italiani svegliatevi! L’errore di Grillo 02.09|19:09 alfonso48 Non lanciare accuse al sistema politico italiano e poi tornare indietro richiamando il passato. Bisogna andare avanti proseguendo con la volontà di cambiare le cose, altrimenti é meglio lasciar perdere ed accettare il sistema. Inoltre bisogna dare fiducia ai giovani del movimento 5 stelle e non stare lì con il fiato sul collo dettando regole dure e pure ed impedendo ogni libera iniziativa. Non sara’ che anche qui la CIA.... 02.09|19:08 gantonio Dopo aver acclarato che la prima repubblica e’ caduta grazie agli USA, col concorso dl Petrarca della politica italiana, non e’ che anche oggi son in azione i servizi segreti di qualche nazione concorrente? Non e’ possibile che una grande nazione come la nostra, ricca di storia, di cultura e di intelligenze, sia condannata a scegliere fra Grillo, l’illetterato con laurea Dipietro, Vendola, e compagnia cantante. Caro Napolitano, prima che arrivi la nuova rivoluzione (giudiziaria o non) metta in funzione la nostra intelligence: non sia mai che, fra venti anni, qualcuno venga a raccontarci che la CIA....... Toh, ma allora c’è anche Fassina? 02.09|19:08 fa___en Di Grillo si riportano ormai sul Corriere notizie pressochè senza interesse ogni fine settimana, pur di poterlo fare litigare con tutti. Ma certo che se lui è misterioso (e per gli altri inconsistente), trovare concretezza negli altri che oggi parlano, è un problema. A meno che non si intenda la concretezza durante gli ultimi 4 anni, e quella ce l’ abbiamo tutta attorno, anche se il Corriere non fa articoli su tutte le manifestazioni per la situazione occupazionale, forse per non far preoccupare il Governo Monti. Ma dell’ on. Napoli ad esempio ricorderò la convincente e chiara risposta alla domanda di Facci ] Il programma del M5S esiste ed è sul blog di Grillo
02.09|19:09 Lettore_1626173
Ma cosa hanno gli italiani ancora da perdere? Votare gli stessi partiti non cambierà lo status quo , un tale diceva che la follia è fare le stesse cose aspettandosi risultati diversi, ora facciamolo questo passo avanti dando fiducia a chi non è mai stato al governo, gli altri partiti sono responsabili tutti insieme delle macerie attuali e fanno finta di nulla pronti a prenderci nuovamente per i fondelli. Italiani svegliatevi!
L’errore di Grillo
02.09|19:09 alfonso48
Non lanciare accuse al sistema politico italiano e poi tornare indietro richiamando il passato. Bisogna andare avanti proseguendo con la volontà di cambiare le cose, altrimenti é meglio lasciar perdere ed accettare il sistema. Inoltre bisogna dare fiducia ai giovani del movimento 5 stelle e non stare lì con il fiato sul collo dettando regole dure e pure ed impedendo ogni libera iniziativa.
Non sara’ che anche qui la CIA....
02.09|19:08 gantonio
Dopo aver acclarato che la prima repubblica e’ caduta grazie agli USA, col concorso dl Petrarca della politica italiana, non e’ che anche oggi son in azione i servizi segreti di qualche nazione concorrente? Non e’ possibile che una grande nazione come la nostra, ricca di storia, di cultura e di intelligenze, sia condannata a scegliere fra Grillo, l’illetterato con laurea Dipietro, Vendola, e compagnia cantante. Caro Napolitano, prima che arrivi la nuova rivoluzione (giudiziaria o non) metta in funzione la nostra intelligence: non sia mai che, fra venti anni, qualcuno venga a raccontarci che la CIA.......
Toh, ma allora c’è anche Fassina?
02.09|19:08 fa___en
Di Grillo si riportano ormai sul Corriere notizie pressochè senza interesse ogni fine settimana, pur di poterlo fare litigare con tutti. Ma certo che se lui è misterioso (e per gli altri inconsistente), trovare concretezza negli altri che oggi parlano, è un problema. A meno che non si intenda la concretezza durante gli ultimi 4 anni, e quella ce l’ abbiamo tutta attorno, anche se il Corriere non fa articoli su tutte le manifestazioni per la situazione occupazionale, forse per non far preoccupare il Governo Monti. Ma dell’ on. Napoli ad esempio ricorderò la convincente e chiara risposta alla domanda di Facci "ma a proposito della dichiarazione di Cicchitto, chi è la vostra "oligarchia" da mantenere con le liste bloccate?" cui rispose grosso modo. "Ma mi no so, son foresto... Ma immagino che per il PD sarà...". Del fantomatico responsabile PD per l’ economia invece non se ne era saputo più nulla e addirittura pensavo che avessero commissariato l’incarico affidandolo a E. Letta. Quindi, in fondo, che Fassina abbia dato segni di esistenza è una buona notizia. Direi l’unica buona della giornata. Invece se quell’ altro, strabordante per presenza e turpiloquio si defilasse un poco, sarebbe per me meglio.
Quali programmi?
02.09|19:01 vitvin
Ma anzichè scannarsi,qualcuno mi sa dire quale è il programma di Grillo per governare il paese?A parte le solite cose della diminuzione dei deputati,loro stipendi e procherie simili,quale piano ha per salvare il paese,come intende portare lavoro e convincere gli investitori esteri a scommettere sull’Italia,come intende combattere la corruzione,se qualcuno del movimento me lo spiega,otterrà anche il mio voto.
CORSI E RICORSI
02.09|19:01 totonac
Ecco, ci siamo!!! Quando i politici, gli pseudopolitici, gli imbonitori, i chiacchieroni, i veggenti, i chiromanti, i filosofi del niente non hanno più niente da dire cominciano ad evocare minacce, paure, così hanno l’alibi per scomparire dalla cirolazione senza essere criticati.......................
Una domanda
02.09|19:00 ventoacqua
Ma perchè Grillo e i grillini possono attaccare gli altri partiti e gli altri elettori con i peggiori insulti e epiteti, mentre pretendono di non ricevere alcuna critica, da nessuno e per nessun motivo..?
@peppe06
02.09|19:00 bricconcello
I costi della politica, ovvero quello che Lei chiama "specchietto per le allodole" tra annessi e connessi sono pari a 24 md annui, fonte Uil. Dimezzando il numero dei politici e i loro compensi si ottiene un risparmio di 18 md annui. Ora, moltiplicando la cifra per due decenni, si ottengono 360 md ca. Facendo la stessa operazione con le pensioni d’oro, tipo con quella da 35 mila di Amato, otteniamo cifre simili. E poi ci sono i vitalizi, e poi ancora... Ma al solo parlare di toglierli i soldi dalle tasche ecco che appaiono le paroline magiche : populista, demagogo, qualunquista, arruffapopolo, e nei fatti si ottiene solo l’incarico allo stesso Amato per una francescana indagine su una possibile riduzione dei rimborsi ai partiti. Non le sembra, oltre che drammatico, che tutto ciò sia anche un po’ ridicolo? Quanto all’euro si informi meglio, si parla solo di discutere i vantaggi di un’eventuale uscita. Discutere, ovvero quello che nessuno ha fatto quando ci siamo entrati nell’euro. Si è chiesto mai perché? Per ultimo io sono solo io e non rappresento nessuno. Chi vuole può partecipare ai meet-up e dare il suo contributo. Non è più tempo di fare i guardoni attaccati al finestrino perché poi, è provato, arriva sempre uno da dietro.
Penosi
02.09|18:58 Lettore_2607855
Grillo e quegli altri, altrettanti segni di tempi pessimi.
GRILLO VADA AVANTI
02.09|18:57 francesco0301
Egregio Signor Grillo mi creda gli attuali politicanti NON sono in grado di eliminare nessuno. Ritengo che lei riuscirà ad entrare in Parlamento e mi auguro e spero che possa fare una valida e seria opposizione, unita ad un attento controllo in materia "economica".
Chi c’ è dietro a Grillo
02.09|18:57 rocor57
Grillo può essere antipatico a molti, io ho cercato di vedere chi c’ è dietro a lui e ho visto una moltitudine di ragazzi e ragazze, persone varie, giovani e meno giovani, ma tutti delusi dall’ attuale classe politica che ci ha governato fino ad oggi. Gli consiglierei di assumere un profilo più basso e di dare più visibilità ai tanti giovani di valore del suo movimento. Oggi il maggiore tasso di rinnovamento della politica, lo vedo nel suo movimento, che per questo motivo non va criminalizzato, ma visto come un valore che può dare una speranza al nostro paese.
E’ POSSIBILE SMETTERLA
02.09|18:54 ilfattorino
di abbinare al nome del signor Grillo l’aggettivo "Il comico" ??? A ben guardare i comici veri e molto tragici nella realta’ dei fatti ,sono altri! Da’ fastidio questo continuo appellattivo usato spesso nel senso opoosto al suo vero significato. Si indichino anche parlando di veri comici, ad esempio l’on... il pregiudicato, il ministro ... il mafioso, il ...faccendiere/ladro etc, se non altro per coerenza, grazie. Dire la verita’ è roba da comico? Si sono visti e si vedono quelli "seri e seriosi" cosa hanno combinato di serio, lo vediamo ogni giorno sotto i nostri occhi.
I politici come Grillo non hanno mica capiro...
02.09|18:53 Conchis
..che si autoelimineranno se questa é la "politica" che vogliono fare in Italia: che non risolve il problema precariato e disoccupazione, che non da rilancio ai consumi, che non aumente i salari piú bassi d´Europa e abbassa tasse piú alte d´Europa, che non dimezza i costi della politica e PA che sono spaventosi spaventosi...Questi si stanno autoeliminando perché i cittadini vigliono che questi problemi vengano risolti con manovre serie e non le solita "balle" da marketing squallido.
i vecchi partiti tutti a casa (PDL, PD, UDC, IDV, LEGA, SEL.....)
02.09|18:50 Lettore-1286151
i motivi li sappiamo tutti! Che vincano Radicali, Grillo, Monti e astensionismo!!!
che pena i vs commenti
02.09|18:50 indignadas
chi non ha capito niente del movimento cinque stelle , si limiti a votare altrove ( magari i soliti noti che per tanti decenni hanno rubato e si sono arricchiti ) , ma solo a questo. altrimenti abbiano la volonta’ di capire, di mettere in discussione il sistema partististico della politica italiana, che solo danni ha portato ai cittadini comuni, arricchendo sempre di piu’ la classe alta. Grillo e’ solo il collante del movimento, e siccome ha un grosso seguito , le testate giornalistiche ( il corriere in primis scrivendo questi articoli ) ceracano di distruggerlo mediaticamente. e dai commenti stupidi che appaiono, a quanto pare, i polli ci stanno cascando
E bravo #Grillo!
02.09|18:50 Marco E.
Prima istighi odio e poi ti preoccupi che qualcuno stia iniziando a rispondere per le rime.
Deligittimazione di Grillo (2)
02.09|18:48 Diego de la Vega
Dimenticavo di dire che in quello che ho scritto c’e’ un conflitto d’ interessi. Fin ora ho sempre votato PdL. Ora voterò M5S.
X cesare54mo2
02.09|18:48 zoilo2
Scrive "Che poi ci sia della gente che preferisce votare per un comico piuttosto che per altra gente che magari studia e si impegna per trovare soluzioni accettabili a problemi gravi" Ma non facciamo ridere per favore. Sta parlando della stessa gente che ha portato il paese allo sfacelo? Studiano? ma cosa studiano? come fare a conservare le poltrone che si sono fregati e poter definitivamente finir di spolpare e distruggere il paese?
GRILLO PATETICO
02.09|18:47 doppiofc
Grillo dopo aver innalzato l’offesa personale, lo sberleffo, le battute da quattrosoldi sui difetti fisici e le prestazioni sessuali degli avversari a sistema di lotta politica pretende di essere trattato coi guanti bianchi? Un’altro mistificatore- E’ capace solo di fare ilcomico co battute d’avanspettacolo, mentre per qualche ideuccia si avvale della srl CAsaleggio Associati. Mi faccia ridere ancora.
Deligittimazione di Grillo
02.09|18:42 Diego de la Vega
I sistema partitocratico che ci ha ridotti in questa condizione ha i media sotto il suo controllo: i giornali e le televisioni. Grillo ha solo il suo blog. Deve difendersi come puo’. Avete mai visto un giornale che parla bene di Grillo? E’ in corso la sua deligittimazione. Guardatevi direttamente il suo blog. Non è proprio così come ve la raccontano...
IL BLOG DI GRILLO
"Il rito dell’Odio era cominciato. Come al solito, la faccia di Beppe Grillo, il Nemico del Popolo, era apparsa sullo schermo. S’udì qualche fischio, qua e là, fra i presenti. La donnetta dai capelli color sabbia diede in una sorta di gemito in cui erano mescolati paura e disgusto. Grillo era il rinnegato. Durante il suo secondo minuto, l’Odio arrivò fino al delirio. La gente si levava e si rimetteva a sedere con gran rimestio, e urlava quanto più poteva nello sforzo di coprire il belato di quella voce maledicente che veniva dallo schermo. La donnetta dai capelli color sabbia era diventata rossa come un peperone e apriva e chiudeva la bocca come un pesce tratto fuor d’acqua. Una bruna aveva cominciato a strillare: "Porco! Porco! Porco! " "Populista! Populista! Populista!" "Fascista! Fascista! Fascista!" "Assassino! Assassino! Assassino!" "Evasore! Evasore! Evasore!" e tutt’a un tratto afferrò un pesante dizionario di Neolingua della Casta e lo scaraventò sullo schermo. Questo andò a colpir diritto il naso di Grillo e poi ricadde a terra: la voce continuava inesorabile. Tutti strillavano e battevano furiosamente i tacchi contro il piolo della sedia. La cosa più terribile dei Due Minuti d’Odio non consisteva tanto nel fatto che bisognava prendervi parte, ma, al contrario, proprio nel fatto che non si poteva trovar modo di evitare di unirsi al coro delle esecrazioni".
Il rito quotidiano dell’Odio da parte di aizzatori di professione nei miei confronti, nei confronti degli appartenenti al MoVimento 5 Stelle e dei miei collaboratori sta diventando fragoroso, insopportabile, indecente. Lo scopo è quello, chiaro, di creare dei mostri da abbattere per mantenere lo status quo. Non discutono mai nel merito (ad esempio del Programma del M5S), insultano, fomentano con l’obiettivo di isolare, infamare, distruggere. E dopo? Cosa verrà dopo? Dal tiro al bersaglio metaforico, si passerà a quello reale? L’informazione sta sconfinando in molti casi in istigazione a delinquere come avvenne negli anni di piombo. Li diffami, li isoli e poi qualcuno li elimina. Ci vediamo in Parlamento. Sarà un piacere.
Ps: contrariamente a quanto riportano oggi i giornali il simbolo del MoVimento 5 Stelle è registrato a mio nome e non della Casaleggio associati (basterebbe una verifica per non fare figure di merda)