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 2012  agosto 31 Venerdì calendario

MEDIOBANCA, PIRELLI, GENERALI, RIZZOLI ARIA DI RIVOLUZIONE NEL SALOTTO BUONO


Mediobanca contro i Ligresti. Salini in guerra con Gavio. Malacalza all’assalto di Tronchetti (e della Pirelli). Più – prossimamente su questi schermi – le fibrillazioni nel “parlamentino” Rcs e le grandi manovre attorno alla rete Telecom e a Piazzetta Cuccia. Il titolo provvisorio del kolossal in programmazione per l’autunno 2012 c’è già: “C’eravamo tanto amati”. Protagonisti: gli ospiti del salotto buono della finanza italiana che dopo decenni di convivenza pacifica cementata dai soldi (spesso degli altri) e da un’inestricabile ragnatela di patti di sindacato e di scatole cinesi sembrano improvvisamente essere stati contagiati da un istinto fratricida dagli esiti imprevedibili.
I regolamenti di conti sono iniziati un annetto fa. Prima con il defenestramento di Cesare Geronzi dalle Generali (con lo zuccherino di una liquidazione di 48mila euro per ogni giorno di lavoro a Trieste) poi con il tempestoso licenziamento da ad del Leone di Giovanni Perissinotto, ex pupillo di questo mondo caduto in disgrazia. A far saltare gli equilibri è stata
però la partita Fonsai, dove tra tradimenti da telenovela, interventi della magistratura e diktat della Consob sono entrati in rotta di collisione due dei soci “storici” del salotto buono: il management di Mediobanca – impegnato a sostenere Unipol per tutelare il suo miliardo di crediti verso Fondiaria – e i Ligresti, che grazie alla “comprensione”
(e ai soldi) degli ex alleati hanno pompato per anni decine di milioni dalle assicurazioni quotate in Borsa verso le aziende di famiglia.
L’agenda degli appuntamenti di settembre rischia ora di “balcanizzare” a tutta la ex galassia del Nord queste scintille. Il 5 settembre Alberto Nagel, indagato dalla
procura per il presunto patto sulla liquidazione dell’ingegnere di Paternò, darà la sua versione sul caso Fonsai al cda di Mediobanca mentre il tam tam delle indiscrezioni (spesso interessate) sussurra di richieste di dimissioni e di pressing per uno spezzatino di Piazzetta Cuccia. Rcs, affossata da 427 milioni di perdite nel primo
semestre 2012, rischia di dover varare un aumento di capitale che potrebbe far saltare gli equilibri instabili del suo azionariato dove Diego Della Valle preme per salire nell’azionariato mentre Mediobanca e Fiat, sul fronte Corriere, sembrano avere idee diversa da Giovanni Bazoli e da Giuseppe Rotelli.
Un salotto buono diviso e con meno soldi a disposizione (causa crisi delle banche) ha pure meno munizioni per andare in soccorso dei suoi soci onorari in difficoltà. Ne sanno qualcosa i Gavio, sconfitti dai Salini nel primo round della partita Impregilo. Un precedente che ha convinto Malacalza a tentare l’affondo contro Marco Tronchetti Provera per conquistare (con due lire) il controllo di Pirelli. Il manager della Bicocca è stato protetto per ora dalla rete dei suoi alleati storici, che nel suo caso si è dimostrata solida. Ma i mille miliardi di liquidità del suo partner genovese – merce rara in un momento di crisi di liquidità – potrebbero presto sparigliare le carte.
Il convitato di pietra è Corrado Passera, ex banchiere “prestato” alla politica. Lui questo mondo lo conosce bene. Dalla poltrona di ministro ha già pilotato lo scorporo della Snam da Eni, muove le pedine dell’asta delle frequenze (Fininvest è socia Mediobanca) e lavora sul delicato capitolo della banda larga e della rete Telecom. Altri terreni dove a breve la compattezza del salotto buono potrebbe essere messa alla prova.