Sabina Minardi, l’Espresso 31/8/2012, 31 agosto 2012
AL MERCATO DEGLI AFFETTI
Tate, colf, baby teacher. Consulenti del tempo libero, life coach, personal brander. Agenzie per trovare un partner, wedding planner, trainer dell’amore. E assistenti, infermieri, badanti: manager della terza età. Mai così tanti estranei hanno affollato la nostra vita privata. Oggi sempre più segmentata in una miriade di servizi professionali, e a pagamento: da chi tiene in forma la vita coniugale a chi accompagna i figli a scuola e a fare sport, da chi offre consulenze per far decollare la vita professionale a chi insegna come farsi nuovi amici.
Registi della vita privata. Maestri che presiedono alle più intime cerimonie: nozze, battesimi, anniversari. Per mancanza di tempo. Perché non ci sono più le famiglie di una volta: nonni, zie, vicini, in grado di dare una mano nei riti della vita. Ma anche per la tendenza a trasformare ogni passaggio esistenziale in un evento: la festa di compleanno, le vacanze, persino i divorzi. Tutto ha il sapore della spettacolarizzazione e obbliga a performance sempre più elevate. La scelta di specialisti dà la garanzia di un risultato più efficace.
Una vita in outsourcing. Una delega continua a professionisti del privato, che ha attirato l’attenzione della sociologa di Berkeley Arlie Hochschild. Il suo ultimo saggio, "The outsourced self. Intimate life in market times", proprio di questo si occupa: del mercato dei servizi più intimi e dei suoi principali "clienti", le donne, gli anziani. L’intenzione è far discutere (dalla "New York Book Review" ai podcast su iTunes sta accadendo), e lanciare un allarme: non staremo delegando a terzi l’affetto stesso? E non sarà che, a furia di affidare a sconosciuti compiti personali, stia scomparendo la stessa dimensione privata della vita?
Dilemmi a parte, un dato è certo: che la famiglia del terzo millennio di queste deleghe non possa più fare a meno. Sono oltre 2 milioni e mezzo le famiglie italiane che hanno in casa assistenti familiari, colf e baby sitter. Solo a Roma, secondo il Censis, ci sono 45 mila famiglie con badanti e 20 mila con baby sitter, per costi stimati sugli 800 milioni di euro all’anno. E sono le cifre registrate dagli istituti previdenziali: dietro, c’è una realtà di lavoratori in nero - tutor per i compiti, servizi di baby taxi, straniere che trascorrono ore giocando coi bambini - che sfuggono alle statistiche. E che svolgono i più tradizionali compiti familiari. Persino aspetti privati per eccellenza - come trovare l’amore, come tenerselo stretto - finiscono dentro il boom dei servizi a pagamento. Nuovi mestieri iperpersonali. Inedite professioni. Sulle quali, sin d’ora, puntare.
Le agenzie di dating su Internet. Il partner si trova sempre più spesso on line. C’è un target istruito, serio, e in crescita, che affolla la Rete in cerca di un compagno di vita. Meetic, il primo sito europeo di dating on line con 42 milioni di iscritti, ha fatto breccia nel cuore di 7 milioni di italiani: «Registriamo 3 mila iscritti al giorno», sottolinea il country manager Maurizio Zorzetti: «Internet va incontro a quelle persone che, impegnatissime tutti i giorni, cercano una strada più rapida per trovare l’amore. Una nostra prerogativa è la richiesta di vicinanza fisica: gli italiani cercano il partner per cap, per codice di avviamento postale». E l’algoritmo, intanto, a furia di immagazzinare dati, ha cominciato a "imparare": fa tesoro dei comportamenti degli utenti, e affina la ricerca in modo da suggerire solo persone altamente compatibili. Meetic ci guadagna. «L’iscrizione è gratuita, ma per interagire è necessario pagare un abbonamento, tra i 12 e i15 euro al mese. L’altra fonte di introiti è la pubblicità». Un mestiere su cui investire? «Questi servizi sono in crescita: un italiano su quattro inizia una relazione tramite un sito come il nostro. E da fenomeno metropolitano il dating si sta espandendo in tutta Italia. Sono diversi i profili coinvolti: con noi lavorano psicologi. Un customare care di un centinaio di persone verifica le richieste. Sempre più ricercati saranno i responsabili di web marketing».
Professione wedding planner. Blog, riviste, fiere, un canale tv (Wedding tv) dedicato alla sposa. Il matrimonio non è solo uno dei momenti della vita nei quali si è disposti a spendere di più (le stime parlano di un budget medio di 18 mila euro). Ma anche l’occasione ideale nella quale affidarsi a un organizzatore di professione. Il wedding planner è ormai entrato nell’immaginario: secondo una ricerca SWG di marzo 2012, sette italiani su dieci ne conoscono la funzione. E due su dieci pensano che tutte le feste di nozze, in futuro, saranno affidate a loro. Ecco perché non si contanto i corsi di formazione, i libri sull’argomento: l’ultimo, "Voglio fare la wedding planner"(La Corte), è di Stefania Niccolini con Serena Obert e Stefania Poletti. «È una professione molto ambita», conferma Angelo Garini, tra i wedding planner più noti (gariniimmagina.com): «Il fatto di non avere percorsi obbligatori, però, porta a tanta improvvisazione». I corsi più affidabili? Quelli dell’Associazione italiana Wedding Planners. «La spesa per un wedding planner non è così alta come si potrebbe immaginare. Il bravo creativo è colui che sa valorizzare il budget a disposizione. Contano l’esperienza, la capacità di spuntare le condizioni migliori. Non sono solo i più ricchi a rivolgersi a noi. Certo, a budget diversi corrispondono eventi diversi».
Gli allenatori dell’amore. Stupire. Commuovere. Di emozioni si occupano i love coach. E siccome l’amore si allena ogni giorno, un trainer serve a tutti. La Rete è zeppa di personal coach che promettono di sviluppare la vita affettiva. Con i metodi più diversi: da quelli psicologici a pratiche mutuate dallo sport. ClimbYourself, metodologia dell’alpinista Daniele Nardi e del coach Stefano Tassone, applica le regole dello scalatore agli imprevisti della vita. «C’è una grande confusione, anche di ruoli: di fronte alla richiesta di queste figure, un formatore, o uno che si è occupato di risorse umane, si improvvisa coach», dice Giovanna Giuffredi, la psicologa che ha fondato Life Coach Italy (www.lifecoachitaly.it), e che dirige il giornale "Coaching Time": «Il coach è uno che aiuta a ritrovare le motivazioni delle persone, focalizzando l’attenzione su un’area specifica, concreta, nella quale si vogliono raggiungere risultati. Non cura, non interpreta: mostra la strada più efficace per obiettivi determinati. Chi si rivolge a noi? Persone che tendono a rimandare, che ragionano in modo generico. O che vogliono migliorare una relazione sentimentale. Noi chiediamo: che risultati vuoi ottenere? Cosa sei disposto a fare? Il costo di ogni incontro oscilla tra i 60 e i 100 euro. Ma più un coach è bravo, meno dura la sessione. Perché non è un percorso esistenziale». Un pronto soccorso, in vista di un obiettivo. «Un coach ha la formazione più varia: marketing, psicologia, giurisprudenza».
Manager de lla terza età. Esperti di economia, consulenti sul risparmio, specialisti in sport e alimentazione. Se c’è una fase della vita che ne ha bisogno di più è la terza età. Quando adulti emancipati tornano a dipendere dagli altri: figli, comunità, operatori sanitari. O, se restano autonomi, con vincoli crescenti negli anni. Viaggiare, per esempio. Gli over 60 sono una percentuale significativa del turismo internazionale (e il 22 per cento degli italiani): indipendenti, con capacità di spesa superiore a quella di altri viaggiatori, con più tempo a disposizione. Labellaeta.it, sito dell’agenzia Italcamel specializzata in senior, lo dice da anni: il segmento degli anziani diventerà importantissimo. Come TheOne, tour operator con catalogo mirato. Ma è l’approccio a dover cambiare. Servono consulenti turistici. Veri imprenditori della terza età, suggeriscono gli esperti di nuovi mestieri. «Esistono già agenzie di servizi per la terza età», interviene Francesco De Siati, geriatra dirigente medico presso l’ospedale San Giovanni-Addolorata di Roma: «Ma sono realtà ancora solo metropolitane. La geriatria è una delle branche mediche che avrà un ruolo sempre più centrale. Specie in chiave preventiva, perché rivolgersi in tempo a uno specialista allontana i disturbi: della memoria, dell’alimentazione, della vita sessuale. Altri profili professionali emergeranno: il dietologo capace di orientare l’alimentazione degli anziani; i fisioterapisti. E i terapisti occupazionali: figure che lavorano nei centri diurni e nelle cliniche prendendosi cura del tempo degli anziani. Gente specializzata nel tenere compagnia, con attività manuali e intellettuali».
Esperti di famiglia. Sostituti di quelle reti di relazioni che la modernità ha sfilacciato, e consegnato al mercato. Come il family manager, specialista di quel delicato equilibrio che tiene insieme matrimonio, figli, impegni privati e rendimento professionale. E sono già una realtà mestieri che guardano alla rappresentazione della vita privata: l’istituto FastFuture include tra i mestieri che si svilupperanno entro il 2030 il personal brander, consulente che si prende cura della nostra identità su Facebook, su Twitter, e in genere su Internet. Perché ogni persona è un marchio. E ogni aspetto della vita privata che ha espressione on line va gestito con grande attenzione. Meglio in outsourcing.