Caterina Maniaci, Libero 28/8/2012, 28 agosto 2012
BOLIDI FRA I SACRI PALAZZI: 96 CONTRAVVENZIONI IN VATICANO
Neppure tra i sacri palazzi si può pensare di avere scampo da borseggiatori e truffatori, mentre macchine scorrazzano magari superando i limiti di velocità. I magistrati hanno ripreso a far processi, come il clamoroso caso dell’ex maggiordomo del Papa insegna e si più incalzante la lotta alla pedofilia, con la stretta sui prelati colpevoli di abusi sessuali. Tutto in scala ridotta, certo. Scartabellando il ponderoso rapporto su «L’attività della Santa Sede 2011», appena pubblicato dalla Libreria Editrice Vaticana, si riesce ad avere un quadro dettagliato, ricco di numeri e di dati sull’intensa vita dello Stato vaticano. Non ci sono solo i numeri «al nero». Ci sono le cospicue donazioni ed elemosine, le attività più che soddisfacenti dei Musei vaticani e lo stato dei lavori della commissione internazionale di inchiesta su Medjugorje.
Dopo «un’incisiva attività di polizia giudiziaria», la Gendarmeria vaticana ha «stroncato» («aldilà di qualche episodio isolato») il fenomeno dei borseggi «ampiamente diffuso nei musei vaticani e specialmente in San Pietro», come si legge nel rapporto. C’è anche un capitolo che riguarda le multe, cosa a cui mai si penserebbe: eppure la Gendarmeria ha elevato 96 contravvenzioni per violazioni alle norme di circolazione stradale nello Stato della Città del Vaticano.
Casi più gravi. Lo scorso anno l’ufficio disciplinare della Congregazione per la Dottrina della Fede, diretto dal promotore di giustizia Charles Scicluna, ha aperto 599 nuove pratiche, 440 delle quali riguardanti i «delicta graviora» e che i più numerosi tra questi, per l’esattezza 404, sono casi di abusi perpetrati da chierici a danno di minori.
Alla domanda ricorrente, chi sono e quanti sono gli abitanti del Vaticano, ora possiamo rispondere con sicurezza: al 31 dicembre 2011 le persone in possesso della cittadinanza vaticana erano 594: 71 cardinali, 307 ecclesiastici con stato diplomatico, 51 altri ecclesiastici, una religiosa, 109 guardie svizzere, 55 laici (tra i quali il maggiordomo infedele del Papa, Paolo Gabriele, che attualmente è agli arresti domiciliari dopo il rinvio a giudizio per furto aggravato), mentre le persone autorizzate a risiedere nello Stato della Città del Vaticano conservando la cittadinanza di origine erano 238, ed erano 3500 le persone residenti in immobili extraterritoriali o esenti da espropriazione e tributi.
Ecco le cifre della carità. La Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli ha concesso, attraverso la Pontificia opera della propagazione della fede, oltre 75 milioni di dollari di aiuti alle diocesi in territorio di missione (nel 2010 erano stati oltre 85 milioni). Altri 30 milioni e più sono stati inoltre distribuiti tramite la Pontificia opera San Pietro Apostolo (erano circa 33 milioni nel 2010). E oltre 19 milioni tramite la pontificia opera dell’infanzia missionaria (20,67 milioni nel 2010). il pontificio consiglio Cor Unum ha distribuito direttamente, a nome del Pontefice, 1,8 milioni di dollari in favore di popolazioni colpite da calamità e 2,3 milioni in sussidi a sostegno di progetti di promozione umana e cristiana. Inoltre le due fondazioni legate al dicastero, la Giovanni Paolo II per il Sahel e la Populorum Progressio per l’America latina, hanno stanziato rispettivamente 1,86 e 2,1 milioni per finanziare progetti umanitari in quei continenti. E poi una notizia che può interessare i fedeli, forse più delle notizie sui «corvi» e le fughe di notizie, sempre raccolta dal rapporto. Mentre è in corso l’esame della congregazione per la dottrina della fede sulle apparizioni mariane a Medjugorje tramite una commissione internazionale di inchiesta che nel 2011 si è riunita quattro volte, sono arrivate alla pontificia accademia dell’Immacolata molte richieste provenienti dai gruppi di preghiera che «nati da Medjugorje, non hanno alcun punto di riferimento per incanalare la grazia della conversione ottenuta in quel luogo benedetto».