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 2012  agosto 30 Giovedì calendario

LA CITTÀ DELLE MOGLI

A migliaia partivano verso ovest per cercare lavoro. Fu allora che Maya Chirkova, ucraina d’origine, bielorussa d’adozione, pensò che anche alle donne bisognava aprire una via del West: per trovare marito. E nel 1996 fondò un’agenzia matrimoniale internazionale, la prima nel suo genere in Bielorussia.
Sedici anni e 400 matrimoni dopo, Chirkova, 48 anni, può rivendicare un portafoglio di 1.000 donne, dai 18 anni in su, una clientela maschile che spazia dall’Europa agli Stati Uniti e conta, fra gli ultimi arrivati, anche un drappello in crescita di italiani. Al telefono dal suo ufficio di Grodno, Chirkova spiega che la ragione della sua fortuna sta nella demografia: «Le statistiche ufficiali della città certificano un rapporto di 1,4 donne per ogni uomo. Ma secondo le cifre ufficiose, le più affidabili, ci sono sette donne per ogni maschio».
Una «città delle donne», l’ha definita in un reportage per Newseek-The Daily Beast la fotografa freelance Justyna Mielnikiewicz, riecheggiando, forse involontariamente, uno dei più voluttuosi film maschilisti di Federico Fellini. Su questo sfondo, l’agenzia Gimeney, che ha tanto di licenza del ministero dell’Interno e attestato di serietà rilasciato da La Strada, network europeo contro il traffico di donne, finisce con l’offrire una sorta di servizio sociale. E non solo alle tante Irina, Svetlana, Veronica, Tatjana che declinano età, peso, stato civile, diplomi, talenti e preferenze in materia di partner nel catalogo dell’agenzia. Tra i nuovi clienti, spiega Chirkova, «ci sono molti giovani della Germania, uomini di 32, 34 anni che vengono da famiglie solide e vogliono formare famiglie altrettanto solide, avere dei figli. Nel loro paese trovano ragazze che figli non ne vogliono, almeno fino ai 40 anni».
Per essere laureata in lingua e letteratura russa, con anni di insegnamento nell’Università di stato di Grodno, Maya Chirkova ha dimostrato un talento imprenditoriale da pioniera. Dal crollo dei regimi comunisti le agenzie che organizzano incontri fra uomini occidentali e donne dell’Est si sono moltiplicate. In Italia basta una rapida ricerca su Google per trovare in un istante 213 mila risultati. C’è di tutto, con una preferenza per le foto e i testi ammiccanti. C’è anche l’agenzia Olyuska da Avellino, partner della bielorussa Gimeney, fondata nel 2006 da una coppia ucraino-italiana che ha l’ingenuità di rivendicare sul suo sito, letteralmente, un «marcio reggistrato» (anziché un marchio registrato) e il merito di elencare i prezzi di ogni servizio, dai 15 euro per una rosa rossa da inviare alla donna da corteggiare ai 2.500 euro per garantirsi una ricerca a tempo indeterminato di una partner all’altezza.
Ma chi sono gli uomini e le donne che cercano l’anima gemella via agenzia? Dal suo ufficio di Grodno, Chirkova traccia identikit un po’ diversi dai soliti luoghi comuni: «Per le donne si va dai 28 ai 35 anni. Per gli uomini dai 30 ai 45. Da dove vengono in maggioranza? Arrivano dalla Germania, dalla Francia e, adesso, anche dall’Italia». Chi cercano? La bionda, bella e disinibita ragazza dell’Est? «La bellezza, naturalmente. La bionda, non sempre: gli austriaci le vogliono brune con i capelli lunghi. Ma anche in Italia ci sono molte donne belle… In realtà questi uomini cercano in una partner la family orientation, i valori tradizionali». Come dire che per trovare chi voglia mettere su una famiglia tradizionale tocca guardare a oriente.
E le donne di Grodno che cosa vogliono dall’uomo occidentale che invia all’agenzia il suo modulo con foto e indica le sue preferite sul catalogo, scegliendole per nome e numero di serie? «Family orientation, anche loro. E rispetto. Nella cultura europea c’è un atteggiamento differente verso le donne: gli uomini le rispettano, appunto, molto più che da noi. E poi le nostre donne cercano la stabilità economica e la maggioranza vuole avere figli». Quanti? «Due o tre, non uno solo. Se vivono qui, però, preferiscono non averne più di uno. Una delle nostre clienti, una ragazza che nel 1998, quando aveva 30 anni, si è sposata con un francese ed è andata a vivere con lui, ci ha scritto che adesso ha quattro bambini».
Sposata da trent’anni con un russo, Chirkova ha un solo figlio, che ha preso in moglie una ragazza che si era iscritta all’agenzia per trovare un marito francese e ha poi cambiato idea. Quanto a lei, la fondatrice di Gimeney, non è mai stata sfiorata dal desiderio di andare all’Ovest. «Ho qui la mia missione. Perché l’agenzia è la missione della mia vita».
Una missione che comincia a diventare complicata. La Germania, per esempio, dal 2008 chiede che le fidanzate di uomini tedeschi, prima dell’eventuale matrimonio, sostengano un esame di lingua all’ambasciata di Minsk. «Organizzare matrimoni con gli stranieri è diventato difficile: un mare di formalità, di documenti… Le nostre lady devono essere molto determinate per affrontare la procedura di un matrimonio internazionale».
Quando ce la fanno, spiccano il volo verso ovest. E non tornano indietro. A meno che la coppia non si sfasci. «Succede di rado, però. In quel caso, in Germania per esempio, se la moglie ha vissuto nel paese per più di cinque anni, può restare. Altrimenti deve tornare in Bielorussia». E tentare, magari, una seconda chance con l’agenzia. In catalogo, dopotutto, c’è anche Elena, anni 63, che ama gli animali e il teatro e cerca un uomo alto almeno un metro e 80 e che lavori sodo.