Francesco Bisozzi, Panorama 30/8/2012, 30 agosto 2012
ADDIO EQUITALIA? L’ALTERNATIVA PER MOLTI SARÀ PAGARE DI PIÙ
Dal 2013 la riscossione dei tributi locali da parte
dei comuni per mezzo di società in house o
soggetti esterni diventerà prassi, perché scadrà
la convenzione con l’Equitalia, ma non è detto
che per i contribuenti ciò si riveli un buon affare,
anzi. Oggi, là dove è in vigore il sistema fai-da-te,
il debitore raramente risparmia e se paga in ritardo a
volte finisce persino col rimetterci qualcosa in più. In
futuro potrebbe andare peggio. «Il settore è una giungla
» dice a Panorama Antonio Finocchiaro, presidente
dell’Aspel, che raggruppa le società pubbliche di entrate
locali «perlomeno andrebbero posti dei limiti massimi
per quanto concerne gli aggi da applicare all’attività
di riscossione». Oggi con l’Equitalia, se l’importo evidenziato
nella cartella esattoriale viene saldato entro
60 giorni, il cittadino deve fare fronte a un aggio sulla
riscossione coattiva del 4,65 per cento mentre un altro 4,35 è a carico dell’ente impositore. Altrimenti, sforato il limite di tempo prestabilito, l’aggio del 9 per cento ricade tutto sulle sue spalle. E con le altre agenzie? A Prato con la Sori e in alcune città della Sicilia, dove a farla da padrone è la Serit, l’aggio arriva al 10 per cento: dopo due mesi grava esclusivamente sul contribuente.
La Serit, controllata dalla Regione Siciliana, da poco è
partecipata dall’Equitalia al 10 per cento. Bologna, dove
il servizio è stato affidato alla Engineering Tributi, è a
quota 9. Con la Trentino Riscossioni, invece, si è chiamati
a mettere mano al portafogli entro 30 giorni (anziché 60
come con l’Equitalia) per evitare che il balzello sia tutto
a proprie spese. Non mancano tuttavia i buoni esempi.
A Torino con la Soris l’aggio sulla riscossione coattiva
è del 7,71 per cento, mentre a Parma la società
locale pratica un 17 per cento, che però è a carico di
chi ha maturato il credito: il contribuente deve solo
fare i conti con un interesse di mora del 4 per cento,
leggermente inferiore a quello richiesto dal gruppo
che fa capo a Inps e Agenzia delle entrate. I comuni
(e non solo) nel frattempo si stanno attrezzando per
assolvere al compito che è stato loro richiesto. Nella
capitale è pronta l’Aequa Roma. In pista pure l’Anci.
La partita fa gola: la riscossione coattiva vale da sola
oltre 1 miliardo di euro l’anno. (Francesco Bisozzi)