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 2012  agosto 30 Giovedì calendario

IL BRASILE LEGALIZZA IL TRIANGOLO DI FATTO

«Il triangolo no, non l’avevo considerato» cantava Renato Zero nel 1978 quando lanciò una delle sue canzoni di maggior successo. Ma solo ora, 34 anni dopo, una notaio brasiliana, Claudia do Nascimento Domingues, sembra dargli ragione. Qualche mese fa infatti - ma la notizia è venuta alla luce solo nei giorni scorsi - Claudia ha dichiarato «marito e moglie e moglie» un triangolo amoroso composto, appunto, da un uomo e due donne che, dal 2009, vivono stabilmente sotto uno stesso tetto. Certo la poligamia in Brasile, come in tutti i Paesi occidentali, è vietata ma, nel paese del samba nulla è impossibile ed ecco allora creata la fattispecie alternativa dell’unione «poliaffettiva». Insomma, pensioni di reversibilità, assicurazioni sanitarie, diritti vari e magari anche figli futuri da condividere per il «trio». Il documento che attesta questo peculiare matrimonio civile a tre celebrato a Rio de Janeiro è stato registrato dalla stessa notaio Claudia che, alla Bbc, ha poi confessato di «essere stupita dal tanto stupore sollevato dalla notizia». E, in effetti, c’è un’altra e più recente decisione della giustizia brasiliana che sembra darle ragione: un tribunale dello Stato del Rio Grande do Sul ha infatti stabilito che vedova e amante si dividano l’eredità del de cuius esattamente al 50 per cento, senza nessuna differenza tra le due. Insomma, in Brasile almeno, il triangolo non solo è stato ampiamente «considerato» ma anche «sdoganato» ex lege al 100 per cento.