Giuliano Aluffi, il Venerdì 30/08/2012, 30 agosto 2012
C’E’ CHI CONTA LE API E CHI DECIFRA I PAPIRI: COSI’ LA RICERCA SI FA IN RETE:
La scienza esce sempre di più dalle torri d’avorio di università e laboratori; oggi infatti la tecnologia permette a tutti di agire come occhi e orecchie degli scienziati, raccogliendo sul campo dati da trasmettere ai centri di ricerca. Con benefici una volta impensabili. Nel febbraio 2011 lo Smithsonian Institute, volendo identificare entro una settimana cinquemila esemplari di pesci trovati in Guyana, lanciò un appello su Facebook pubblicandone le foto, Entro 24 ore dall’annuncio, il 90 per cento delle specie venne riconosciuto. Più recente è invece il Great Sunflower Project, progetto di citizen science americano, conclusosi l’11 agosto. Era aperto a chiunque avesse a disposizione un giardino. L’obiettivo? Osservare per un quarto d’ora un fiore di una delle specie indicate, a partire appunto dal girasole, registrando il numero e il tipo di api che si fermavano sulla corolla, così da suggerire in quali aree le popolazioni di questi insetti stiano declinando. Sono tanti i progetti che non richiedono apparecchiature particolari, ma solo un po’ di tempo: uno dei più seguiti è Citizen Sky, finanziato dalla National Science Foundation americana, che si propone di trovare la soluzione a un enigma che fa impazzire gli astronomi dal 1821; che cosa è l’invisibile corpo celeste che fa eclissare periodicamente la stella primaria del sistema Epsilon Aurigae? Chiunque può osservarla a occhio nudo (non c’è bisogno di telescopio) e mandare agli scienziati un report sulle variazioni della sua luminosità che potrebbe contribuire a risolvere il mistero.
Anche le scienze umanistiche si giovano poi di questo nuovo approccio «dal basso»: per esempio sul sito www.andentlives.org, gestito dall’Università di Oxford, si può provare a tradurre documenti dal greco antico e di interpretare i geroglifici di 500 mila papiri trovati oltre un secolo fa ad AI-Bahnasa (l’antica Ossirinco), nell’Alto Egitto: da allora i papirologi ne hanno tradotti il 15 per cento, le traduzioni proposte dai visitatori del sito sono già quattro milioni.
Il sit fold.it offre infine puzzle sul ripiegamento delle proteine: dopo essersi allenati con proteine note, ci si applica all’ideazione di proteine dalla struttura mai vista, aiutando così gli scienziati a progettarle davvero.