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 2012  agosto 28 Martedì calendario

UMBERTO VERONESI: “MANGIARE CARNE FA MALE ALL’UOMO E ALL’ECOSISTEMA”


Il professor Umberto Veronesi, 87 anni, oncologo, ex ministro della Salute, è vegetariano da quando era ragazzo, «da quando ho potuto scegliere che cosa mangiare». Alla notizia dello studio svedese, che chiede al mondo di abbandonare le proteine derivanti dalla carne, ha un moto di contentezza. «Benissimo », dice.
Perché benissimo, professore?
«Perché il consumo di carne è nocivo per la salute dell’uomo e per la salute del mondo».
Ci spieghi.
«Se vogliamo mantenere l’equilibrio del nostro pianeta dobbiamo cambiare abitudini alimentari, l’avevano capito Leonardo da Vinci e Albert Einstein un po’ prima di me. I popoli che oggi non mangiano carne, con la crescita economica vorranno allinearsi alla cultura occidentale. Se cinesi, indiani e brasiliani iniziassero a nutrirsi ai nostri livelli, il consumo globale di carne passerebbe da 220 milioni di tonnellate a 460 milioni. Avremmo bisogno di un numero di animali da pascolo superiore a quello degli uomini, insostenibile per l’ecosistema. Di quei 900 milioni di uomini e donne denutriti, ricordiamolo, 158 milioni sono bambini. Non è giusto squilibrare così il mondo per soddisfare un miliardo di carnivori in eccesso ».
Gli obesi dell’Europa e del Nordamerica.
«In Occidente sono ormai palesi tutte le malattie da troppo cibo: obesità, problemi cardiovascolari, diabete. In Italia 52mila persone l’anno muoiono per cause legate al troppo
cibo».
Il consumo di carne è correlato all’aumento di tumori?
«Lo dicono le statistiche: dove si consuma più carne ci sono più cancri all’intestino, ma la questione centrale è etica, di sostenibilità ambientale e umana. Non possiamo più usare metà dei cereali e tre quarti della soia prodotti nel mondo per sostenere la crescita degli animali da pascolo mentre un pezzo d’umanità muore di fame».
Professore, si può vivere e crescere senza mangiare carne?
«Certo. In natura c’è tutto quello che serve».
Vale per tutti, anche per gli adolescenti?
«Il toro è l’animale più proteico che ci sia ed è erbivoro, non mi pare che i suoi muscoli ne risentano. La carne non è necessaria. In India, dove non si mangia per motivi religiosi, i ragazzi crescono bene e hanno quozienti d’intelligenza altissimi».
Quindi?
«Bisogna incentivare in Occidente una riduzione del consumo di carne e spingere affinché nel Secondo e Terzo mondo non si assimili il nostro modello. La catena della carne è dispendiosa: servono 15mila litri d’acqua per averne un chilo e i pascoli bovini producono il 18 per cento delle emissioni di anidride carbonica. Togliamo la carne dalla tavola almeno una volta a settimana e salveremo il mondo».