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 2012  agosto 26 Domenica calendario

Per conquistare i turisti cinesi la Croazia ci ruba Marco Polo - Marco Polo è croato, a tal pun­to che gli hanno dedicato un mu­seo su un’isola di Zagabria, la tom­ba di re Artù si trova in Dalmazia e ovviamente Ulisse ha navigato at­traverso i flutti dell’Odissea lungo le coste dell’ex repubblica jugosla­va

Per conquistare i turisti cinesi la Croazia ci ruba Marco Polo - Marco Polo è croato, a tal pun­to che gli hanno dedicato un mu­seo su un’isola di Zagabria, la tom­ba di re Artù si trova in Dalmazia e ovviamente Ulisse ha navigato at­traverso i flutti dell’Odissea lungo le coste dell’ex repubblica jugosla­va. Non è uno scherzo ma i colpi di sole estivi dei nostri vicini sull’al­tra sponda dell’Adriatico, che ri­scrivono storia e leggende a loro piacimento, con un pizzico di na­zionalismo, per attirare turisti. So­prattutto quelli cinesi che nel mu­seo dedicato al «croato»Marco Po­lo non devono pagare il biglietto. Dai tempi del regime di Franjo Tudjman alcuni storici croati cer­cano di accreditare l’ardita tesi che Marco Polo sia nato a Curzola/ Korzula. E non a Venezia il 15 set­tembre 1254 come abbiamo sem­pre saputo. L’8 agosto il comune dell’isola dalmata ha inaugurato addirittura un museo in quella che sostengano sia la casa natale di Marco Polo. «Un luogo in cui so­no rappresentati la vita e i molti viaggi del famoso avventuriero medievale, il personaggio più no­to originario di Korzula, che nel 13imo secolo visitò la lontana e sconosciuta Cina» si legge nella presentazione. Una delle sale è de­dicata alla battaglia navale fra la flotta veneziana e quella genove­se, davanti le coste dell’isola, alla quale avrebbe partecipato, secon­do i croati, Marco Polo. Il museo è costato 270mila euro ed il biglietto ne costa 8. Le autori­tà locali sono convinte che il leg­gendario commerciante venezia­no sia nato nell’isola dalmata e che non a caso a Curzola i cogno­mi Polo e Depolo sono molto diffu­si. In passato lo stesso ente del turi­smo di Zagabria, per attirare gli ospiti stranieri aveva lanciato la Croazia come «patria di Marco Po­lo ». L’indebita appropriazione storica fa il paio con la storia di re Artù, pure lui croato. Il leggenda­rio capo dei cavalieri della tavola rotonda, con nel fodero Exalibur che estrasse dalla roccia, non è na­to a Tintahel in Cornovaglia. Per i croati ha visto i natali alle spalle di Spalato/Split, in Dalmazia. Poi sa­rebbe morto a Podstrana, sempre in zona. La tesi è appoggiata da uno storico inglese, John Mat­thews, convinto che nel villaggio croato ci sia la tomba di re Artù. Il famoso condottiero forse non è mai esistito, ma ad Igrane, sulla ri­viera dalmata settentrionale si svolge la Notte di re Artù. Un’attra­zione turistica che narra come il nome stesso della località croata sia legata ad Igrayne, la madre del leggendario condottiero. L’appropriazione croata dei mi­ti­ha toccato l’apice con l’ultimo li­bro dello scrittore di viaggi e gior­nalista Jasen Boka, che si intitola «Sulle vie dell’Odissea». Dopo Marco Polo e re Artù diventa «croato» pure Ulisse. Le avventu­re marinare dell’eroe decantato da Omero sarebbero in realtà av­venute sulle coste della Dalmazia e non fra la Sicilia ed il Mediterra­neo occidentale. Secondo l’illumi­nato narratore fin dal Peloponne­so Ulisse è stato sospinto dalla bo­ra verso l’attuale Croazia, che pe­rò soffia da nord-nord est. Dopo due anni di studi Boka ha scoper­to che l’isola della ninfa Calipso, innamorata dell’eroe, non è altro che Meleda/Mljet. La tana di Poli­femo, ciclope con un occhio solo, è un altro isolotto dalmata poco di­stante da Lesina/Hvar. Forse Ita­ca, con la paziente tela di Penelo­pe, si trova a Lussinpiccolo, riden­te località turistica croata frequen­tata da tanti italiani. Quello che non torna è Troia, ma in nome del turismo, dai miti leggendari di Omero si passa a quelli più recenti e discutibili. La memoria del defunto Josip Broz Tito, boia di italiani e padre fondatore della vecchia Jugosla­via è un’attrazione. La Net travel service , un’agenzia di viaggi con sedi negli Usa, in Asia ed Europa vuole organizzare per gli studenti americani un’ «illuminante» va­canza. «Ripercorrere le tappe del­la vita di Tito in un viaggio educati­vo - annuncia Sucic Cevr a nome dell’agenzia - che spieghi l’epo­pea del Maresciallo in Jugoslavia e la sua storia all’epoca della guer­ra fredda». La vacanza «intelligente» do­vrebbe partire il prossimo anno da Kumrovec, la casa natale di Ti­to in Croazia. Le altre tappe saran­no Zagabria, Bled, Lubiana, Bel­grado, l’arcipelago croato di Brio­ni, residenza estiva del dittatore. E forse Goli Otok, la famigerata iso­la cal­va tremendo lager per gli op­positori del regime. Il programma jugonostalgico si chiama « Ways Tito ». E per ogni studente america­no in visita è prevista la bustina blu con stella comunista in testa, fazzoletto rosso al collo e giura­mento del pioniere, la gioventù ti­tina.