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 2012  agosto 26 Domenica calendario

Brescia licenzia i duri di Equitalia Ecco gli esattori dal volto umano - L’ultima scena, non proprio esaltante, è ancora lì da vedere

Brescia licenzia i duri di Equitalia Ecco gli esattori dal volto umano - L’ultima scena, non proprio esaltante, è ancora lì da vedere. Ripresa col telefonino da un altro contribuente, in attesa del suo turno di «gogna», e mandata in or­bita internettiana con Youtube . Sono oltre due minuti di passio­ne e di esasperazione di un uomo dai capelli imbiancati dal lavoro e dalla preoccupazioni, che rivuo­le i suoi soldi, ingiustamente, se­condo lui, prelevati da Equitalia. Un uomo che urla, nella sede di Brescia dell’agenzia per la riscos­sione dei tributi, tutta la sua rab­bia in faccia ai dipendenti, cui non resta altro che chiamare i ca­rabinieri. E poi c’è lastoria di Lui­gi Redolfi, 63 anni, titolare una piccola ditta meccanica a Rova­to, la Mte, che a fatica si stava risol­levando, quando sono arrivati i funzionari dell’Agenzia entrate per pignorargli crediti esigibili. In pratica incassi mai incassati, per consegnarli a Equitalia. Il pic­colo imprenditore è finito sui giornali perché ha avuto il corag­gio di resistere ma anche di grida­re al mondo che bisogna pagare sì il giusto ma non lasciarsi anda­re alla disperazione perché «altri­menti - ha gridato - l’unica alter­nativa è il suicidio, e la vita è più importante di un’azienda». E poi le proteste organizzate dalla Le­ga, spesso e volentieri di fronte al­la sede di Equitalia, in via Cefalo­nia, contro «l’eccessiva pressio­ne fiscale dello Stato e la politica di riscossione forzosa». Mesi e mesi di esasperazione, sconforto, tensione. Una corda vi­cinissima, oramai, a spezzarsi. Fino alla svolta, clamorosa, quanto, probabilmente provvi­denziale, che l’amministrazione comunale di Brescia, presieduta dal sindaco Pdl, Adriano Paroli, ha già deciso di imboccare: il «li­cenziamento » di Equitalia. Non per non incassare più tasse e tri­buti vari, intendiamoci. Ma per tentare una soluzione «virtuosa» e alternativa al problema. Dallo scorso aprile e per i prossimi tre anni sarà infatti Engineering a ge­stire i pagamenti di Imu, multe, rette, scuolabus, mense. Si tratta di una società nata 30 anni fa a Padova e diventata già un buon partner di riferimento degli enti locali nella gestione del­le entrate. A Brescia la società pa­dova­na si avvarrà anche della col­laborazione di «Bottega informa­tica », la cooperativa sociale che si occupa dell’inserimento lavo­rativo delle persone diversamen­te abili. Per capire come si è arrivati al­la «svolta» occorre fare un passo indietro: nei mesi scorsi, infatti, l’amministrazione aveva indetto due gare d’appalto per affidare il servizio di riscossione. La prima ha riguardato la «normale» rac­colta di tasse e tributi comunali ed è stata vinta, appunto, da Engi­neering Tributi. Mentre il secon­do bando, improntato al recupe­ro evasione Ici- Imu, se lo sono ag­giudicato in pool «Fraternità Si­stemi », società che fa parte del Consorzio di cooperative nato ne­gli anni Settanta a Ospitaletto, ed Equitalia, in quota minoritaria. Equitalia, in ogni caso, non è pe­rò definitivamente sparita. Fino a fine anno, per la precisione fino al primo gennaio del 2013, reste­rà sulla piazza, per conto dell’am­ministrazione comunale brescia­na, per tutte le riscossioni coatti­ve. In buona sostanza per qualsia­si sanzione non pagata. Dopodi­ché si procederà con le ingiunzio­ni, che saranno affidate alla socie­tà titolare del servizio, vale a dire Engineering. Dalle stanze comu­nali della Loggia, si tiene a preci­sare «che la scelta di abbandona­re Equitalia, è prima di tutto sca­turita da una normale gara d’ap­palto indetta per avere un servi­zio efficiente ed economico». Ma è anche vero che il vicesin­daco leghista, Fabio Rolfi, ha ulte­riormente messo a fuoco il pro­blema: «Oggi come oggi occorre una riscossione che tenga conto delle attuali condizioni economi­che. Non è possibile tartassare ar­tigiani e piccoli commercianti che hanno sempre pagato le tas­se, e tante, e che magari oggi sono in difficoltà. La lotta all’evasione va fatta, ma bisogna prestare, a nostro avviso, anche attenzione alle storie delle persone e delle aziende, come intende fare l’An­ci ».E in quest’ottica-ha aggiunto il vicesindaco Rolfi- «proprio per­ché stiamo vivendo questo parti­colare momento economico, era necessario trovare nuove soluzio­ni per riscuotere i tributi che non solo tenessero conto delle diffi­coltà oggettive ma che, da un lato offrissero all’amministrazione comunale un servizio efficiente e meno costoso, e dall’altro si pre­sentassero al cittadino come un interlocutore, come dire, più umano».