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 2012  agosto 28 Martedì calendario

L’aereo solare infine ce l’ha fatta Il sogno dell’aereo a energia solare è finalmente diventato realtà

L’aereo solare infine ce l’ha fatta Il sogno dell’aereo a energia solare è finalmente diventato realtà. Il prototipo, chiamato Solar Impulse e nato in Svizzera, ha effettuato un volo intercontinentale dalla città elvetica di Payerne fino a Rabat, in Marocco. Ci hanno creduto fino in fondo, smentendo tutte le previsioni negative della folla di inguaribili scettici, Bertrand Piccard e André Borschberg, due piloti svizzeri che sono riusciti a coinvolgere 80 partner nell’ambizioso progetto. Per loro non si tratta soltanto di volare in maniera alternativa, non consumando petrolio, ma anche di vincere la scommessa sul versante tecnologico. Come spiega Borschberg, il Solar Impulse è anche il simbolo della possibilità di un cambiamento in una società nella quale qualsiasi nuova idea si scontra con lo status quo. Solar Impulse è un laboratorio volante che dimostra quanto si riesca a realizzare con le tecnologie disponibili per ridurre la dipendenza dalle fonti energetiche tradizionali. L’aereo, in fibra di carbonio, è spinto da quattro motori elettrici, con la potenza di 10 cavalli ciascuno, alimentati da 12 mila cellule fotoelettriche. Solar Impulse ha l’apertura alare di un Airbus A340 (63,4 metri), ma pesa soltanto 1.600 chilogrammi, come un’auto di media dimensione. Grazie all’esperimento nei cieli si stanno sviluppando nuove applicazioni per la vita quotidiana. A cominciare dal gigante chimico Solvay, primo partner dell’aereo solare, che ha creato una pellicola protettiva delle cellule solari dell’aereo già usata per altri scopi. Solvay si è inoltre unita a Bayer MaterialScience nei componenti per batterie ai polimeri, così da migliorare la propulsione del velivolo. Ormai questa soluzione è impiegata nelle batterie dell’azienda sudcoreana Kokam oltre che nei computer, negli smartphone e nelle tavolette. Ancora, la maggior parte dei materiali plastici impiegati per alleggerire la struttura del velivolo ha trovato una valvola di sfogo nell’allestimento degli interni delle automobili e delle cabine passeggeri degli aerei di linea. Ora i due inventori sono alla ricerca di 30 milioni di euro per costruire un altro velivolo e fare il giro del mondo in cielo nel 2015. Servono nuovi partner e a breve è previsto l’ingresso di un gruppo assicurativo. Piccard e Borschberg guardano con interesse anche al settore dell’information technology e al comparto petrolifero, dove la francese Total ha acquistato Sun Power, fornitore di celle solari di Solar Impulse. Il giro del mondo, in realtà, è stato posticipato perché, in occasione dei test, la parte centrale dell’ala ha subìto dei danni. Borschberg precisa che il rinvio è di tre mesi: la partenza è prevista tra la primavera e l’estate del 2015. Quanto alla differenza tra il primo e il secondo modello di Solar Impulse, c’è uno scarto notevole dal punto di vista tecnologico. Ma l’ostacolo da superare sta nel fatto che gli imprenditori sono pronti a lanciare la costruzione in serie soltanto a condizione che esista un quadro legale che imponga queste tecnologie innovative.