Marco Belpoliti, la Stampa 27/8/2012, 27 agosto 2012
QUESTIONE DI TAPPI
Svitabile o corona? La lotta tra i due tipi di tappi continua. Provate a contare quanti dell’uno e dell’altro ci sono in cima alle bibite che state per bere, o avete appena bevuto, in questa calda estate. Chi vince? Lo svitabile sembra più efficace e semplice. Basta un gesto energico della mano e del braccio, mentre il tappo corona richiede un utensile, l’apribottiglia, che ne è il perfetto complemento, sebbene esistano vari modi per toglierlo senza ricorrere a questo strumento.
Nonostante la concorrenza di altri tipi di sigillature – i succhi di frutta dell’ultima generazione usano un tappo a strappo –, l’universo delle bibite analcoliche e delle birre non sarebbe neppure immaginabile senza il tappo a corona, per quanto evochi epoche lontane e magari superate. Eppure resta, nonostante tutto, il sistema più usato nelle bottiglie di vetro, mentre il tappo svitabile trionfa nei contenitori di plastica. Si tratta di un fatto tecnologico, dal momento che le macchine per imbottigliare prevedono nella catena del confezionamento due approcci diversi: la corona è incongrua con la plastica, mentre è perfetta per il vetro. Anche questo sistema ha un inventore: l’americano William Painter, che lo ha brevettato nel febbraio del 1892, e subito dopo fonda a Baltimora la Crown Cork ad Seal Company. All’inizio l’interno del tappo corona era rivestito con un dischetto di sughero, ricoperto a sua volta da una pellicola, che serviva a impedire che il contenuto della bottiglia venisse a contatto con il ferro (i tappi si arrugginiscono con il passare del tempo), ma anche per non far evaporare l’anidride carbonica aggiunta al fine di rendere le bibite frizzanti.
Negli Anni Venti, a seguito del proibizionismo, la florida attività di Painter – imbottigliava soprattutto birra e alcolici, e aveva filiali in tutto il mondo – subì un arresto negli Stati Uniti, il suo mercato maggiore, e per questo si concentrò prevalentemente sulle bibite gasate. Oggi il tappo corona è riapparso persino nell’ambito enologico; lo si trova in cima alle bottiglie di vino così detto «naturale», così è ritornato l’uso di sigillare il vino imbottigliato in casa con un tappo a corona, più economico e semplice di quello di sughero. Non so quanto ancora nei giochi infantili si usino i tappi, ma il prodotto dell’ingegno di Painter resta, come confermano gli studiosi, un esempio di design riuscito: intelligente e ingegnoso.