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 2012  agosto 26 Domenica calendario

DOPO APPLE-SAMSUNG SVOLTA SUGLI SMARTPHONE


Il trionfo giudiziario di Apple contro Samsung apre un nuovo capitolo nella storia dell´economia digitale. Alla velocità fantastica con cui il mondo "digerisce" le rivoluzioni tecnologiche, stiamo uscendo dall´epoca del computer e siamo già entrati nell´èra dello smartphone.
Le conseguenze non sono solo economiche (il terremoto nelle gerarchie dell´industria hi-tech) bensì sociali, culturali, politiche. Le applicazioni dei telefonini di nuova generazione investono ogni aspetto della nostra vita quotidiana. Dal computer al telefonino la continuità è solo apparente, gli elementi di rottura e i "balzi" prevalgono.

La rivincita postuma di Jobs
Il tribunale di San Jose, nella Silicon Valley californiana, ha stabilito venerdì sera che il colosso sudcoreano è colpevole di avere violato sei brevetti Apple, "imitando" troppo da vicino gli iPhone. L´indennizzo da 1,05 miliardi di dollari è uno dei più elevati nella giurisprudenza relativa alla proprietà intellettuale. E la presidente della corte, la giudice Lucy Koch, avrà facoltà di aumentarlo fino a tre volte visto che la giurìa ha riconosciuto il dolo di Samsung. A meno di un anno dalla scomparsa di Steve Jobs, è una rivincita postuma per il visionario fondatore di Apple. Non trema solo Samsung. Molti dei "telefonini intelligenti" oggi in circolazione sono ispirati al design e al software degli iPhone di Apple. L´impatto della sentenza si farà sentire su tutto il mercato degli smartphone del tipo Android (il software Google montato da molte case produttrici), che rappresentano il 68% del fatturato mondiale contro il 17% degli iPhone di Apple. In un´industria che ormai vale 208 miliardi di dollari (e crescerà oltre i 250 l´anno prossimo) la sanzione è un avvertimento per tutti i concorrenti: se persistono nel vendere smartphone simili dovranno pagare licenze ad Apple e quindi scaricarne il costo sul consumatore. Altrimenti dovranno ingegnarsi per creare prodotti più originali e innovativi.

Giochi, Facebook, Siria: cambia l´informazione
La sentenza-shock dalla California è giunta al termine di un´estate già densa di premonizioni sull´avvento di una "nuova èra". Durante i Giochi di Londra la Bbc ha rivelato che ben 12 milioni dei suoi spettatori hanno seguito le gare sul telefonino anziché sullo schermo televisivo. Ancora più clamoroso il dato in America: la rete tv Nbc che aveva acquistato i diritti Usa ha annunciato che quasi la metà del suo pubblico si è sintonizzato con le Olimpiadi su smartphone o su tablet (i lettori digitali come l´iPad). Il magazine Time dedica la copertina ai "10 modi in cui il tuo telefonino sta cambiando il mondo", un´ampia sezione è dedicata proprio al settore dei media. Come si è visto in tutta la primavera araba, fino alla tragedia della Siria, il "giornalismo dei cittadini" raccoglie immagini dal vivo e le trasmette attraverso i cellulari. Le ripercussioni si fanno sentire al quartier generale di Facebook, a Palo Alto nella Silicon Valley: il social network è impegnato in una delicata "mutazione genetica", nato nell´èra del pc deve reinventarsi per un mondo che usa sempre più il cellulare. Per Mark Zuckerberg ne va della sopravvivenza di un´azienda giovanissima eppure già minacciata dall´obsolescenza.

Campagna Obama, la politica sul
display
Barack Obama quattro anni fa era "moderno" perché consultava il suo Blackberry: gadget di un´azienda oggi avviata alla scomparsa. La campagna del 2008 vide un uso senza precedenti di Internet, ma era ancora il computer il vettore fondamentale. Basti ricordare che l´iPhone era appena nato e lo usavano pochi eletti (contro i 200 milioni di oggi), Facebook aveva 40 milioni di utenti Usa contro i 160 milioni di oggi, Twitter era un passatempo per pochi. Oggi la battaglia tra Obama e Mitt Romney per la Casa Bianca è segnata dalla dittatura degli smartphone. I militanti di base del partito democratico, per esempio, girano con delle "app" su cui hanno le mappe dei quartieri, i nomi degli elettori, la loro età, sesso, reddito; più i messaggi-base da lanciare. Ogni smartphone ha immagazzinato tutte le informazioni necessarie per una comunicazione efficace, "personalizzata" e su misura per ogni categoria di elettore.
Già nelle elezioni di mid-term del 2010, il 12% degli elettori americani usò il cellulare per acquisire le informazioni politiche. Da qui al voto del 6 novembre quella quota è destinata a fare un balzo spettacolare. In due anni sono proliferate le "app" dei giornali, magazine e tv, che hanno ripensato le news in funzione del contenitore-telefonino.

La nuova vita del consumatore
Io ricevo dal New York Times una sintesi delle sue notizie principali sul mio telefonino. Tra queste ci sono anche le recensioni di libri. Letta una recensione, se il libro m´interessa vedo sul display un link che mi porta subito nel sito di Amazon. La app di Aamazon ha già memorizzato le mie coordinate, dall´indirizzo alla carta di credito. Con al massimo cinque mosse del mio indice e pollice, passo dalla lettura della recensione all´acquisto del libro che mi verrà recapitato a casa. A meno che scelga il formato e-book, e voilà: il libro è già qui, disponibile per la lettura sul mio Kindle o iPad o altro tablet. La mia esperienza personale con i libri è già oggi estendibile a molti altri comportamenti di acquisto, da Amazon a Ebay ogni sorta di prodotti sono pensati per un marketing su smartphone. Il Giappone è all´avanguardia nell´uso di massa del telefonino come mezzo di pagamento, in sostituzione della carta di credito.

Il Grande Fratello ancora più
invasivo
Il rovescio della medaglia è che attraverso il telefonino "intelligente" transitano nuove forme di "intelligence" ovvero sorveglianza di massa: a fini militari e di spionaggio industriale, ma anche commerciali, polizieschi, o di intrusione di truffatori, guardoni o predatori sessuali nella nostra privacy. Ancora più che con il computer, attraverso lo smartphone disseminiamo ad ogni istante delle informazioni su di noi, inclusi la localizzazione e i nostri spostamenti minuto per minuto. Le minacce di questa nuova èra sono notevoli per la riservatezza delle informazioni e per la nostra sicurezza. Lo sono anche per i governi. Il Pentagono investe massicciamente per prepararsi a una cyber-guerra con la Cina. Il caso più importante di "protezionismo strategico" dell´Occidente colpisce proprio il colosso cinese delle telecom, Huawei. Gli Stati Uniti hanno ripetutamente proibito a Huawei di acquisire aziende hi-tech della Silicon Valley. In Europa, Huawei è già presente nella metà dei network 4G e la sua penetrazione avanza nella telefonìa mobile.

Un futuro migliore per i più poveri?
La rapidità delle rivoluzioni tecnologiche può farci paura. Basti pensare che un solo telefonino della nuova generazione oggi racchiude più potenza informatica ("computing power") dell´Apollo 11 con cui la Nasa trasportò il primo uomo sulla luna. Dal sondaggio di Time risulta che il 25% di noi controlla il display del suo cellulare ogni 30 minuti, il 20% lo fa ogni 10 minuti. Nella fascia di età da 25 a 29 anni, i tre quarti dormono col cellulare acceso e a portata di mano. Ma quella che a noi può sembrare in parte una schiavitù, viene vissuta come una straordinaria liberazione nei paesi emergenti. In molte parti del mondo il telefonino è uno strumento di emancipazione e di sviluppo attraverso la libertà di comunicare. In Africa ci sono più abitanti col telefonino, di quanti abbiano accesso all´acqua potabile o a una toilette igienica collegata a un sistema fognario. Intervistati sull´utilità del telefonino, i più entusiasti del mondo (oltre 90% di risposte positive) sono gli indiani e i brasiliani, seguiti a stretta distanza dai cinesi. Per molti di loro lo smartphone è il primo e unico telefono che abbiano mai avuto. L´America, sia pure con un ampio margine di risposte favorevoli (il 76%), è la nazione che ha la più ampia quota di scettici. Nel cuore della Silicon Valley, da San Francisco a Palo Alto, ci sono zone dove la rete di copertura dei telefonini è scadente: una delle ragioni sta nell´ambientalismo radicale degli abitanti, che si oppongono ferocemente alle antenne dei ripetitori. Questo genere di "vincoli" e restrizioni, però, fanno bene all´innovazione. I geni creativi alla Steve Jobs esaltano la loro immaginazione di fronte agli ostacoli.