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 2012  agosto 17 Venerdì calendario

La sanità sposa il fotovoltaico: la Usl vince un bando da tre milioni di euro per trasformare gli ospedali– Arezzo, 16 agosto 2012 - Ospedale verde: è il nome del progetto presentato dalla Asl al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, per la partecipazione ad un bando per l’assegnazione di un finanziamento a fondo perduto, finalizzato alla promozione delle energie rinnovabili e all’efficienza energetica

La sanità sposa il fotovoltaico: la Usl vince un bando da tre milioni di euro per trasformare gli ospedali– Arezzo, 16 agosto 2012 - Ospedale verde: è il nome del progetto presentato dalla Asl al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, per la partecipazione ad un bando per l’assegnazione di un finanziamento a fondo perduto, finalizzato alla promozione delle energie rinnovabili e all’efficienza energetica. “Proprio in questi giorni abbiamo ricevuto la comunicazione ufficiale del Ministero – afferma soddisfatto il direttore generale Desideri. Tra i 13 Enti Pubblici ammessi al finanziamento, la Asl di Arezzo, unico Ente Pubblico toscano ammesso a finanziamento, è quello che ha ottenuto il maggior contributo (3 milioni di euro in tre anni). Si tratta di un risultato estremamente importante, che premia la capacità progettuale dei nostri tecnici e che avrà riflessi positivi sia in termini gestionali, che ambientali. Infatti, conclude Desideri, una volta finiti i lavori, al considerevole risparmio economico per le casse Asl, si sommeranno altrettanti vantaggi per l’ambiente dovuti alla riduzione di emissioni di CO2”. Il progetto aretino – redatto dal giovane energy manager aziendale, l’ingegnere Daniele Giorni - ha un costo complessivo di 10 milioni di euro (7 cofinanziati da Asl e Regione, 3 dal Ministero) e prevede due distinte tipologie di interventi, spalmati su gran parte degli stabili utilizzati dalla Asl nel territorio provinciale (60 edifici). Una prima serie di interventi prevede, tra l’altro, l’impiego di fonti rinnovabili integrate in combinazione con tecnologie per l’efficienza energetica: installazione di impianti fotovoltaici, installazione di generatori di calore di ultima generazione, sistemi di telecontrollo. Di particolare interesse il progetto illumination, che vedrà l’inserimento all’Ospedale San Donato della tecnologia Led in sostituzione degli attuali corpi illuminanti. Gli impianti fotovoltaici (14 in tutto) garantiranno una potenza complessiva di circa 500 kWp (2% dei consumi attuali) e verranno installati nel centro direzionale, su quattro ospedali, sulle principali sedi distrettuali ed alcuni Centri Diurni. 37, invece, i generatori di calore di ultima generazione che, unitamente ad altrettanti sistemi di telecontrollo a distanza, saranno installati su gran parte delle Residenze sanitarie, distretti, centri sanitari e centri diurni. La seconda serie di interventi prevede l’installazione di impianti di trigenerazione ad alta efficienza nei cinque ospedali della provincia. Si tratta di impianti che, attraverso la combustione di metano, consentono di generare, in modo combinato, energia elettrica, termica e frigorifera. L’azienda sanitaria stima di poter raggiungere circa il 50% di autoproduzione di energie necessarie alle sue attività con l’introduzione di queste tecnologie, oltre ad un risparmio annuo di circa un milione e mezzo di euro, per minori acquisti di energia. Complessivamente le due tipologie di intervento consentiranno alla Asl di raggiungere anche un altro importante risultato: la riduzione di circa il 25% delle emissioni di CO2 dovute ai consumi di energia elettrica e termica, portandole dalle attuali 27mila tonnellate alle 20mila annue. I lavori sono già iniziati, è stato terminato ed allacciato alla rete elettrica il primo impianto fotovoltaico da 47 kWp presso l’Ospedale San Donato di Arezzo ed è in fase avanzata di progettazione l’impianto di trigenerazione di energia elettrica, termica e frigorifera, sempre dell’ospedale san donato di Arezzo. Ora si proseguirà con l’impianto di trigenerazione dell’Ospedale del Valdarno, poi gli altri impianti fotovoltaici e l’installazione di generatori di calore di ultima generazione. Il progetto si concluderà entro estate 2015. Fonte: La Nazione 17/8/2012; *** Fonti rinnovabili negli ospedali della Asl8. Al Santa Maria alla Gruccia in arrivo un nuovo impianto di trigenerazione– Progetto da 10 milioni di euro per rendere più ’verdi’ e sostenibili gli edifici della Asl8, grazie anche ad un finanziamento ministeriale di 3 milioni. Tra le innovazioni introdotte, impianti fotovoltaici, generatori di calore di ultima generazione, e nei cinque ospedali della Provincia di Arezzo i nuovi impianti di trigenerazione. Il primo già progettato per il San Donato di Arezzo, il secondo arriverà proprio al Monoblocco del Valdarno Fonti rinnovabili negli ospedali della Asl8. Al Santa Maria alla Gruccia in arrivo un nuovo impianto di trigenerazione Il progetto, del valore di 10 milioni di euro, si chiama "Ospedale verde", proprio perché punta tutto sull’introduzione di nuove tecnologie e sullo sfruttamento di fonti rinnovabili e meno inquinanti. Un piano di ammodernamento presentato dalla Asl8 di Arezzo al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, per la partecipazione ad un bando per l’assegnazione di finanziamenti a fondo perduto. Dei 10 milioni necessari, dunque, 3 saranno finanziati proprio dal Ministero: la Asl8 è stato l’unico ente pubblico della Toscana a ricevere questi fondi. Gli altri 7 milioni saranno a carico dell’Azienda sanitaria e della Regione Toscana. Il progetto aretino, redatto dal giovane energy manager aziendale, l’ingegnere Daniele Giorni, prevede due distinte tipologie di interventi, spalmate su gran parte dei 60 edifici utilizzati dalla Asl nel territorio provinciale. Una prima serie di interventi prevede, tra l’altro, l’impiego di fonti rinnovabili in combinazione con tecnologie per l’efficienza energetica: 14 impianti fotovoltaici, 37 generatori di calore di ultima generazione e altrettanti sistemi di telecontrollo su gran parte delle residenze sanitarie, distretti, centri sanitari e centri diurni. La seconda serie di interventi consiste invece nell’installazione di impianti di trigenerazione ad alta efficienza nei cinque ospedali della provincia. Si tratta di impianti alimentati a metano che consentono di generare, in modo combinato, energia elettrica, termica e frigorifera. L’azienda sanitaria stima di poter raggiungere circa il 50% di autoproduzione di energie necessarie alle sue attività con l’introduzione di queste tecnologie, oltre ad un risparmio annuo di circa un milione e mezzo di euro, per minori acquisti di energia. Ad oggi è in fase avanzata di progettazione l’impianto di trigenerazione di energia elettrica, termica e frigorifera nel primo dei cinque ospedali, il San Donato di Arezzo. Subito dopo sarà il turno del Valdarno: il secondo impianto di trigenerazione sarà inserito infatti proprio al Monoblocco, poi seguiranno gli altri impianti fotovoltaici e l’installazione di generatori di calore di ultima generazione. Il progetto si concluderà entro estate 2015. Fonte: Valdarnopost.it 16/8/2012 *** L’«ospedale verde», dove la sanità si unisce all’ambiente– MILANO - Fonti rinnovabili, impianti di trigenerazione, illuminazione a basso consumo energetico e gestione controllata dei rifiuti e degli sprechi d’acqua. Sono questi i punti di forza di «Ospedale Verde», progetto da 10 milioni di euro in fase di realizzazione nelle strutture ospedaliere aretine grazie all’Asl di Arezzo, e l’aiuto del ministero dell’Ambiente. Un’operazione di ripensamento degli edifici sanitari, dove la parola chiave si chiama risparmio. ASL AREZZO - A fare da cavia cinque ospedali e 60 edifici sanitari della provincia di Arezzo, strutture complesse e dispendiose quando si parla di costi energetici che, già dall’inizio dell’anno, sono in fase di modifica per consumare di meno. Una trasformazione della durata di tre anni che, entro la fine del 2015, prevede l’autoproduzione di circa 50% dell’energia necessaria per le attività degli ospedali, la riduzione del 25% delle emissioni di CO2 e il risparmio annuo globale di circa 1,5 milioni di euro. Tra i lavori già iniziati, il primo impianto fotovoltaico da 47 kWp, già terminato all’ospedale San Donato di Arezzo. L’«ospedale verde», dove la sanità si unisce all’ambiente L’impianto fotovoltaico dell’ospedale San Donato di Arezzo GLI INTERVENTI – A guidare la prima serie di interventi, in corso d’opera anche negli ospedali del Valdarno, di Fratta di Cortona, Bibbiena e San Sepolcro, l’ingegnere Daniele Giorni, redattore del progetto aretino e Energy manager dell’Asl di Arezzo. «Il primo passo», spiega Giorni, «è l’impiego delle fonti rinnovabili da combinare con le tecnologie per l’efficienza energetica. Tra le prime operazioni, l’installazione di impianti fotovoltaici sui tetti degli ospedali e la sostituzione delle caldaie vecchie con modelli di ultima generazione. Nei prossimi mesi, i 14 impianti fotovoltaici che verranno installati garantiranno una potenza complessiva di circa 500 kWp (il 2% dei consumi attuali, mentre i nuovi generatori di calore saranno dotati di sistemi di telecontrollo a distanza per evitare gli sprechi e gli esuberi. In più, la seconda serie di interventi prevede l’installazione nei cinque ospedali della provincia di impianti di trigenerazione ad alta efficienza, alimentati a metano, che generano in maniera combinata energia elettrica, termica e frigorifera». PROGETTO ILLUMINATION – Progetto nel progetto, quello sull’illuminazione che vedrà l’inserimento nell’ospedale San Donato della tecnologia Led in sostituzione dei corpi illuminati attuali. «Questa operazione», spiega Giorni, «ha anche un valore di ricerca. È la prima volta, infatti, che questo tipo di tecnologia viene utilizzata nei nostri ospedali. Nel corso degli anni, la sperimentazione potrà rivelare se i Led sono efficaci per i bisogni delle strutture sanitarie». CONTROLLO SU ACQUA E RIFIUTI – Tra gli sforzi per ridurre i costi, anche quelli per il controllo sulle perdite d’acqua e la raccolta differenziata dei rifiuti. Due settori importanti che spesso, quando si tratta di strutture complesse, non trovano il giusto monitoraggio. «Per quello che riguarda l’acqua», spiega Enrico Desideri, direttore generale dell’Asl di Arezzo, «abbiamo introdotto un sistema di allarme computerizzato che segnala le perdite, permettendoci d’intervenire tempestivamente per evitare che le risorse idriche vengano perdute. Per i rifiuti, invece, abbiamo inserito in tutte le nostre strutture un contatore che ci permette di monitorarli e di controllare i rifiuti pericolosi». ECONOMIA SANITARIA – Dei passi che segnano il cammino della nuova economia sanitaria, dove il pubblico interviene direttamente per gestire al meglio le proprie risorse. «Investire 7 milioni di euro (solo 3 sono coperti dal ministero) in questo progetto», spiega Desideri, «è stato uno sforzo notevole. Ma, considerando i risparmi futuri, circa 1,5 milioni di euro tagliati ogni anno per l’acquisto d’energia, questa è senza dubbio la strada giusta da percorrere. Un cambiamento di marcia che non solo trova riscontro nel risparmio economico, ma che ci permette anche d’inquinare di meno. Con i prossimi interventi, infatti, ridurremo del 25% le emissioni di CO2. Portandole, dalle attuali 27 mila tonnellate annue a 20 mila. In Toscana c’è grande attenzione per i temi ambientali e le aziende private, coinvolte negli appalti, rispondono positivamente alle nostre esigenze. Anche se, quando si parla di gestire al meglio le risorse, è l’azienda pubblica che deve avere il pallino in mano». RISPARMIO SOCIALE – Un risparmio che dall’ambiente attraversa anche il lato sociale. «Con la spending review», conclude Desideri, «le Asl quest’anno hanno avuto il 5% in meno dei trasferimenti. I tagli hanno reso necessaria una politica sanitaria che punti sulla riduzione dei costi. Nel nostro territorio stiamo lavorando molto anche sulla malattia cronica. La maggior parte dei ricoveri, infatti, avviene a causa di patologie già diagnosticate che vengono trascurate o non curate. Per ridurre i tempi di ricovero, abbiamo adottato un approccio proattivo, rafforzando l’intervento dei medici di base che si terranno in contatto telefonicamente con i pazienti per controllare l’andamento delle cure nei malati cronici». Fonte: Carlotta Clerici, Corriere della Sera 21/8/2012