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 2012  agosto 19 Domenica calendario

Solo in altri sei Paesi al mondo la benzina costa più che in Italia– LONDRA — Gli inglesi sono costernati: “Paghiamo troppo la benzina, più del doppio degli americani e siamo più tartassati di francesi, tedeschi, belgi e svizzeri”, si lamenta il notista politico del Daily Mail, Gerri Peev, commentando lo sciagurato ingresso del Regno Unito nella classifica dei dieci Paesi più cari per gli automobilisti con 1,69 euro al litro

Solo in altri sei Paesi al mondo la benzina costa più che in Italia– LONDRA — Gli inglesi sono costernati: “Paghiamo troppo la benzina, più del doppio degli americani e siamo più tartassati di francesi, tedeschi, belgi e svizzeri”, si lamenta il notista politico del Daily Mail, Gerri Peev, commentando lo sciagurato ingresso del Regno Unito nella classifica dei dieci Paesi più cari per gli automobilisti con 1,69 euro al litro. Beh, in quella classifica l’Italia è ospite fissa, e in posizione più prestigiosa: siamo settimi, ci sono solo sei nazioni al mondo in cui riempire il serbatoio costa di più. Ai primi tre posti Norvegia, Turchia e Israele, poi solo Hong Kong, Olanda e Danimarca spillano più denaro per il rifornimento. A stilare l’elenco dei dannati è il Bloomberg Gas Price Ranking, che ha valutato e confrontato i prezzi medi di 60 nazioni a luglio. Il risultato è scioccante per disparità: si va dai 2,16 euro al litro della Norvegia al felice paradosso del Venezuela, dove un litro di verde costa meno di due centesimi. E’ ovvio che in fondo alla classifica dei prezzi ci siano tutti i ricchi Paesi produttori di petrolio — il Venezuela è immediatamente preceduto da Arabia Saudita, Kuwait, Egitto, Emirati, Nigeria e Iran — ma resta incomprensibile la posizione stratosferica dell’Italia (7° con 1,74 euro al litro), che precede sia le superpotenze che i compagni di sventura in bilancio come Grecia (9° con 1,69) e Spagna (27° con 1,38). E se Stati Uniti e Russia sono al 49° e 50° posto con un prezzo praticamente identico (80 centesimi al litro), siamo sufficientemente distanti anche da Francia (11° con 1,66) e Germania (13° con 1,65). Tra i vicini di casa, i più serenamente frequentabili in automobile sono gli austriaci (26° posto), ma non va malissimo nemmeno con gli svizzeri, fermi più in alto al 15°. Però è puntando a Est che si si riesce a risparmiare qualcosa in più: dalla Romania (41°) all’Estonia (40°), dalla Bulgaria (34°) alla Polonia (32°), e via peggiorando. Per l’Europa, oltretutto, la tendenza al rialzo dei carburanti si annuncia duratura: Michael Schmidt, responsabile Ue di Bp, è sicuro che il rincaro del greggio e gli errori delle autorità che dovrebbero garantire il mercato e la concorrenza saranno una lunga condanna per gli automobilisti. Ma c’è sempre qualcuno che sta peggio: l’indice del “panico alla pompa”,