Andrea Tarquini, la Repubblica 23/8/2012, 23 agosto 2012
PISTE CICLABILI, VERDE E SPAZI CULTURALI ORA IKEA DIVENTA ANCHE UN QUARTIERE
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
BERLINO
— Per giovani e famiglie che mettono su casa è la meta obbligata, o preferita. Il sogno del buon gusto e dello stile moderno alla portata di tutti: luminoso e pratico, il design scandinavo in ogni casa. Finora nell’arredamento, da domani per offrire interi quartieri chiavi in mano: ecosostenibili, con piste ciclabili, vie pedonali, trasporti pubblici ottimali, per fare a meno dell’auto e liberarsi dal traffico, e con negozi e vita culturale dietro l’angolo. Parliamo di Ikea, il colosso svedese del mobilio pronto low cost. Ha deciso di trasformarsi, e in due città di tendenza del Nordovest europeo, Amburgo e Londra, si lancia nell’avventura. Costruirà due quartieri-modello, in ex zone industriali. Ecologico e invidiabile per qualità della vita, arriva insomma il design scandinavo anche fuori dalla porta di casa, nella zona dove hai scelto di vivere.
Il piano illustrato da Harald Mueller, numero uno di Land-Prop, la controllata immobiliare del gigante svedese dell’arredamento, è ambizioso. Accattivante, anche, e mirato per diverse fasce di ceto medio nell’era della crisi. «Vogliamo creare nuovi spazi abitativi integrati nella vita delle metropoli, luoghi di qualità della vita ma non per le élite né per i super-ricchi”, spiega. Potrà finire in un flop clamoroso, oppure riuscire e lanciare un nuovo modello europeo di vita urbana. Il primo progetto è già partito, ovviamente a Londra, ancora capitale cosmopolita mondiale della cultura moderna e delle nuove tendenze. I lavori cominceranno l’estate prossima, in una zona dello East End a un passo dal villaggio olimpico. Il nuovo quartiere sarà pronto tra cinque anni ma ha già un nome, Strand East. «Farà rinascere uno stile di vita chic ma alla portata della gente normale, in una
downtown neighborhood»
, promettono. Insomma una zona urbana dove ti senti vicino al centro e vicino a chi abita là con te. Identità di quartiere, senza isolamento.
Ad Amburgo, la più ricca città tedesca per reddito, e insieme la più nordica e inglese per cultura e way of life, Ikea cerca un’area analoga. Tra il centro e l’aeroporto. Il progetto londinese farà da modello, e le immagini di simulazione computer lo mostrano attraente. Milleduecento abitazioni, trasporto pubblico svilupsindaco
pato al massimo, garage sotterranei per lasciare l’auto quando arrivi nel quartiere se non vuoi giungerci col Tube (o ad Amburgo con la Hochbahn, la mitica metro sopraelevata argentoarancione immortalata da Wim Wenders nel cult-movie “L’amico americano”). Poi prosegui con i bus locali, o a piedi o con la bici che hai lasciato fuori dal garage o dalla stazione, strade tutte per te. Ecosostenibilità al massimo, case a basso consumo, ove possibile cellule fotovoltaiche, energia pulita. Tunnel sotterranei per la raccolta dei rifiuti.
La perfezione promessa è quasi inquietante, ma sa accattivare. «Vogliamo dare una mossa al mercato immobiliare», insistono i manager di Ikea-Landprop. Nell’area-modello alcuni dei vecchi edifici industriali saranno restaurati e riadattati a centri culturali o di shopping, o qualche ciminiera sarà lasciata là a evocare il paesaggio del mondo di ieri. Ci sarà un albergo, spazi commerciali, un ospedale o clinica, scuole e kindergarten. Più ristoranti, caffè e altri locali sulle sponde del fiume, un “waterfront plaza”, e spazi per esposizioni. A Londra, il
Boris Johnson si è subito detto entusiasta: «È un altro esempio di come l’eredità dei giochi rilancerà East London, il progetto farà nascere un quartiere vivace, fornirà abitazioni a portata delle famiglie normali e nuovi posti di lavoro».
Edilizia di massa, ma non alveari, è l’altra promessa che ha convinto Londra e sta seducendo Amburgo. Le case d’abitazione saranno quasi tutte massimo a quattro piani, non palazzonidormitorio. Anche gli edifici saranno progettati con l’obiettivo delle minime emissioni possibili. E ove realizzabile, le nuove città ideali avranno i loro propri impianti idroelettrici. Fantasie, o promesse da specchietti per le allodole? Il gruppo svedese giura di no, a Londra gli credono e ad Amburgo sono interessatissimi a non perdere l’occasione. Dopo i piani d’una catena di alberghi low cost e di dormitori di qualità per studenti, Ikea tenta sempre di rilanciarsi. Più idee getti sul mercato e in pasto ai media, direbbero i maligni, più rimuovi tra l’altro memorie di simpatie giovanili per il Reich millenario di cui Ingvar Kamprad, il patron del gigante del design abitabile, è accusato.