Cristina Bartelli, Italia Oggi 22/8/2012, 22 agosto 2012
TRECENTO DIPENDENTI RICHIAMATI DALLE FERIE MA AL TELEFONO DELLE ENTRATE TUTTO TACE
Piange il telefono all’Agenzia delle entrate. Succede a Ferragosto, nelle morse dell’ennesimo anticiclone dal nome epico, l’amministrazione guidata da Attilio Befera non vuole lasciare al loro destino i contribuenti e i professionisti; troppe scadenze e ingorghi fiscali si sono creati negli ultimi mesi: quest’anno, crisi o non crisi, gli studi rischiano di fare gli straordinari anche il 14 agosto, e allora che si fa? L’Agenzia richiama 300 dei circa 600 dipendenti affidati al servizio Cam, centri assistenza multicanale.
Sul sito dell’Agenzia a sostegno dell’impegno di lavoro nella giornata prefestiva c’è anche in chiaro l’indicazione: il servizio rimarrà chiuso nella giornate di sabato 4, 11, 18 e 25 agosto, non il 14 dunque. Alla vigilia di ferragosto chiamando il numero verde 848.800.444 sarà possibile comunque, seguendo le indicazioni, parlare con un operatore e tamponare un’eventuale emergenza capitata tra capo e collo. Al numero però, quel giorno, risponde la segreteria telefonica, che in estrema sintesi annuncia, a pagamento e a tariffazione urbana: niente da fare richiamate in altri giorni il servizio è sospeso in data odierna. E fin qui la storia sarebbe una non storia, solo l’ennesimo episodio di appuntamenti mancati, promesse non mantenute tra fisco e contribuenti. Quel giorno, però, i 300 richiamati dalle ferie erano tutti lì ai loro desk, pronti a offrire assistenza qualora fosse richiesta. Ma i telefoni hanno taciuto per tanto, troppo tempo. Il silenzio, anche se di 14 agosto, è diventato sospetto tanto che, a un certo punto, i dipendenti in servizio si sono preoccupati: hai visto mai che tutto fosse improvvisamente chiaro, miracolo estivo? E hanno iniziato a chiamarsi tra di loro, come contribuenti qualunque, alla ricerca di un conforto e assistenza fiscale, e solo così hanno scoperto il corto circuito che li aveva messi da parte anche se in servizio. L’Agenzia delle entrate aveva sì richiamato in servizio i propri uomini, aveva sì detto di riorganizzare i piani ferie in modo da garantire il pubblico servizio ma poi si è dimenticata di avvisare del cambio di ordine di servizio.