Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  agosto 21 Martedì calendario

Mps al test della semestrale Possibile rosso da 1 miliardo - Lo Stato italiano appare a un passo dal diventare grande azioni­sta del Monte dei Paschi, alle spal­le della Fondazione Mps, con una quota che potrebbe anche rag­giungere il 7 per cento

Mps al test della semestrale Possibile rosso da 1 miliardo - Lo Stato italiano appare a un passo dal diventare grande azioni­sta del Monte dei Paschi, alle spal­le della Fondazione Mps, con una quota che potrebbe anche rag­giungere il 7 per cento. Mentre l’istituto di Rocca Salimbeni met­teva a segno un nuovo strappo in Borsa (+5,09% in chiusura) sulla scommessa che a Siena si palesi un nuovo socio industriale, sono gli analisti a fare i conti in tasca al­la banca guidata da Fabrizio Viola e Alessandro Profumo: secondo Cheuvreux e Kepler, Mps chiude­rà infatti il semestre con un rosso superiore al miliardo, a causa di una nuova svalutazione dell’av­viamento di Antonveneta, già ret­tificato per 4,3 miliardi nel 2011 (in bilancio restano 2,2 miliardi). La maxi-perdita - calcolano gli analisti-finirebbe con l’ipotecare l’intero bilancio fino a mandarlo in perdita. A quel punto, come pre­vede il contratto del prestito col Tesoro, lo Stato si vedrebbe remu­nerare i 3,4 miliardi di nuovi «Monti-bond»con azioni Mps an­zichè con la maxi-cedola prossi­ma al 10%. La stessa Siena, il 27 giu­gno presentando il piano indu­striale, aveva peraltro ammesso il rischio di un nuovo impairment test con possibile «svalutazione materiale degli avviamenti». Via XX Settembre«pagherebbe»tutta­via i titoli sulla base del patrimo­nio netto (1,05 euro a fine marzo) e non ai prezzi segnati in Piazza Af­fari (22 centesimi). «Prevediamo un’emissione di azioni a favore del governo per 640 milioni di euro a causa di due anni di perdite» nel 2012 e nel 2013, scrive Cheuvreux. In luogo di 640 milioni, secondo il broker, il Tesoro riceverebbe nel biennio il 7% circa del Monte. Nel 2011 il rosso di bilancio aveva già permes­so a Siena di non pagare 160 milio­ni di interessi su 1,9 miliardi dei «vecchi» Tremonti-bond. «Nel 2012 un salto della cedola appare inevitabile», aggiunge Kbw. Ieri il Monte ha comunque con­tinuato a correre in Borsa tra so­spensioni al rialzo e un picco del 14%, dopo che Profumo la scorsa settimana ha evidenziato la neces­sità per la Fondazione Mps di di­luirsi, così da diversificare il porta­foglio. Ancora impetuosi gli scam­bi ( è passato di mano il 5,1% del ca­pitale) su cui ha alzato l’allerta la Consob, appostata per intercetta­re eventuali nuovi azionisti. Si ve­drà; di certo il rialzo delle quota­zioni semplifica l’eventuale pas­so indietro dell’Ente presieduto da Gabriello Mancini, che potreb­be alleggerire il proprio 36,5% per rimediare a una situazione finan­ziaria che resta complessa. Ta­glienti i sindacati: «Non sapeva­mo che» Profumo «fosse anche il responsabile della Fondazione», hanno ironizzato le forze sociali nel mezzo della trattativa sul pia­no industriale, rimarcando che l’Ente deve restare autonomo. Il tavolo tecnico sugli esuberi è stato aggiornato a giovedì-venerdì: Fa­bi, Fisac, Fiba e Uilca sono contra­rie alle esternalizzazioni previste.