S. Bel., Il Sole 24 Ore 22/8/2012, 22 agosto 2012
SEMI DI SOIA DI NUOVO AL RECORD CORRONO MAIS E GRANO
L’allarme sulle condizioni dei raccolti negli Stati Uniti e in Russia è tornato a salire, scatenando una nuova corsa all’acquisto al Chicago Board of Trade (Cbot). La tensione è particolarmente accentuata sui semi di soia, con il future per consegna novembre – relativo al raccolto della prossima stagione – che ha aggiornato il record storico a 1.733 cents per bushel. Rialzi intorno al 2% hanno comunque interessato anche il mais e il frumento.
L’ispezione settimanale del dipartimento Usa per l’Agricoltura (Usda), i cui risultati sono stati diffusi lunedì a mercati chiusi, non ha peggiorato il quadro: il mais era in buone o eccellenti condizioni nel 23% dei casi, come la settimana precedente, mentre per la soia si è passati dal 30 al 31 per cento. Si tratta comunque del "rating" più basso dal 1988, quando ci fu un’altra gravissima siccità. Scoraggiati dai danni ormai irreversibili alle coltivazioni, alcuni agricoltori Usa hanno deciso di anticipare il raccolto di mais, rassegnandosi ad un prodotto di qualità probabilmente sufficiente solo all’impiego per mangimi: la stessa Usda riferisce che il 4% del mais è già stato raccolto, un record per questo periodo dell’anno.
I tecnici del Governo Usa, pur avendo già ridimensionato fortemente le stime sulla produzione, appaiono tuttora troppo ottimisti agli occhi di molti esperti. Il Pro Farmer Tour, una visita di una settimana nei campi del Midwest, cui ogni anno partecipa un folto gruppo di analisti, agricoltori e giornalisti, è iniziato solo lunedì, ma stanno già arrivando indicazioni poco rassicuranti. E alla presentazione dei risultati di Glencore (si veda l’articolo sopra), Chris Mahoney, direttore della divisione agricola del gruppo, ha amplificato l’allarme: «Abbiamo avuto perdite nei raccolti del 2008, c’erano stati problemi col grano, ma penso che non abbiamo mai visto nulla di queste dimensioni». Mahoney ritiene che gli Usa produrranno solo 260-265 milioni di tonnellate di mais, contro i 273,8 milioni previsti dall’Usda e che difficilmente potranno raggiungere l’export stimato di 33 milioni di tonn. Per Glencore, che in marzo ha conquistato la canadese Viterra, importante società di movimentazione dei cereali, si profilano comunque grandi vantaggi. «Il conteso è buono – assicura Mahoney – Prezzi alti, un sacco di volatilità, offerta scarsa e dispersa in molte aree, grandi opportunità di arbitraggio».
Intanto, la Environmental Protection Agency (Epa) ha dato il primo segnale che gli Stati Uniti stanno considerando la possibilità di sospendere il mandato che obbliga a miscelare etanolo nella benzina: un’esortazione che era arrivata anche dalla Fao. Su richiesta dei governatori dell’Arkansas e del North Carolina, l’Epa ha formalmente avviato le procedure di consultazione, che dureranno 90 giorni, per arrivare a un’eventuale decisione in tal tal senso.