Nicola Pinna Perdasdefogu (Ogliastra), la Stampa 21/8/2012, 21 agosto 2012
NOVE FRATELLI 818 ANNI VIENE DALL’OGLIASTRA LA FAMIGLIA DA RECORD
È la piccola di casa e i fratelli la considerano ancora una bambina. Mafalda Melis ha compiuto 78 anni ed è l’ultima nata della famiglia più longeva del mondo. Erano in undici, sono rimasti in nove e insieme hanno raggiunto il record: 818 anni e 205 giorni, tutti trascorsi in buona salute.
Come loro nessun altro, in nessun Paese del pianeta, neppure negli angoli più dispersi della grande foresta amazzonica o nei villaggi della Cina. Tutto certificato dalla «Guinness World Records» che ha assegnato ai nove fratelli di Perdasdefogu lo scettro di uomini più anziani del mondo. I nonnini del pianeta sono nati (e quasi tutti ancora vivono) nel paese del grande poligono militare e delle contraddizioni: l’emergenza uranio impoverito intorno a Quirra e il tasso di mortalità tra i più bassi d’Italia, le strane leucemie e il record mondiale della longevità. La contaminazione provocata dalla base militare è ancora in fase di studio, il primato degli anziani d’Ogliastra è già scientifico.
La più grande di questa super famiglia con piu di 150 componenti è Consolata, zia Consola, che il 22 agosto spegnerà 105 candeline. Ha nove figli (sei femmine e tre maschi), ventiquattro nipoti e venticinque pronipoti. Frequenta ancora la campagna, legge i giornali e ricorda per filo e per segno tutte le difficoltà affrontate negli anni delle guerre. La secondogenita la chiamano Claudia, ma all’anagrafe è registrata come Claudina: ha 99 anni e ogni giorno si alza presto per andare in chiesa. Il medico cerca invano di convincerla a mandar giù qualche pastiglia ma lei risponde sempre così: «Io ho solo una malattia, la vecchiaia, e quella non te la cura nessuno».
Poi c’è Maria. Ha compiuto 97 anni il 12 giugno ed è l’unica costretta a fare i conti qualche problemino di salute. Quattro anni dopo di lei, cioè nel 1919, è nato Antonino più grande di due anni di Concetta, che ora vive a San Vito a casa di una figlia. Adolfo, 89 anni e grinta da ragazzino, continua a lavorare dietro il bancone del bar e dedica il tempo libero all’orto s. Vitale, 86 anni, gira per il paese per la spesa e non rinuncia alla tappa in campagna. A Perdasdefogu non vivono più da qualche anno neanche i piccoli della dinastia: Vitalia, 81 anni da compiere il 5 ottobre, e Mafalda che i 78 anni li ha festeggiati il 16 giugno.
Quando i fratelli Melis erano ragazzini, le difficoltà in Ogliastra non erano solo quelle economiche. A Perdasdefogu si viveva con preoccupazione, perché sul fronte erano stati spediti anche i fratelli di zia Consola. Antonio, nel 1945, si era ritrovato a Viterbo per respingere l’assalto dei tedeschi: di giorno si combatteva e le notti si trascorrevano nei cassoni dei camion. Adolfo era schierato a Camigliano, vicino a Capua, e un bel giorno per sfuggire alle violenze dei nazisti si tuffò in un pozzo e chissà come riuscì a nascondersi all’interno di una galleria.
A Londra quasi non volevano crederci che i più anziani del mondo vivessero (e anche bene) in questo paesino della Sardegna e per assegnare il primato c’è voluto un «supplemento d’indagine» durato oltre un anno. Quella dei Melis, comunque, è una vita tutta da record. E a dimostrare che questa è davvero la dinastia dei primati c’è ancora la medaglia concessa nel 1939 a mamma Eleonora Mameli per aver messo al mondo undici figli.
Papà Francesco, che in paese tutti chiamavano «Cicciu», ne andava molto fiero. Ma a renderlo orgoglioso erano anche le gesta in battaglia, con gli alamari del battaglione 317 di milizia territoriale durante la Prima guerra mondiale. In tempo di pace, Cicciu faceva l’esattore, era tesoriere della compagnia barracellare ed è stato anche consigliere comunale. A quel tempo Perdasdefogu non era ancora il polo europeo della ricerca scientifica e militare. Il poligono interforze non era stato progettato, nessuno sapeva cosa fossero i razzi Belier e Dragon, che proprio da Quirra sono stati lanciati. Conquistato il primato, la dinastia dei Melis è a rischio: perché i maschi della nuova generazione sono solo due. E uno ancora non si è sposato.