Annalisa Cuzzocrea, la Repubblica 21/8/2012, 21 agosto 2012
“VOGLIO VINCERE, PER QUESTO RINUNCIO AL SESSO”
«Perché devo essere continuamente stuprato nella mia etica, nella mia morale? Perché devo essere vittima di questo provincialismo spaventoso?». Rosario Crocetta - ex sindaco di Gela, europarlamentare pd, candidato alla presidenza della regione Sicilia - non ne può più di domande sulla sua omosessualità. Si scandalizza che faccia più notizia il suo addio al sesso del suo desiderio di avere in squadra il pm Antonio Ingroia. Racconta di una vita controllata 24 ore su 24 per via delle minacce di Cosa Nostra. Di una rinuncia a una vita sentimentale cominciata molto tempo fa, «quando da sindaco di Gela sapevo che chiunque mi fosse stato accanto, avrebbe corso gli stessi rischi che correvo io».
«Da dieci anni vivo da prigioniero. A casa mia ho le telecamere direttamente collegate con la questura. Sono sempre circondato da poliziotti, spazi per una vita ‘free’ non ce ne sono tanti. Non trovo il sesso peccaminoso, e però, sarò pur libero di scegliere una vita morigerata?
«Ho 61 anni, il sesso non è un tema dominante della mia vita. Trovo scandalosi i vecchietti che fanno i minorenni. Ho detto che a Berlusconi lo hanno rovinato le donne, e che io non vorrei essere rovinato dagli uomini. Una persona che sceglie di rappresentare la comunità non può essere frivola».
Sembra che voglia giustificarsi, rassicurare l’elettorato cattolico.
«Macché. Ho usato un argomento conservatore per portare avanti una tesi progressista, denunciare
il razzismo culturale da cui sono circondato. Non me lo ha chiesto Casini, di fare questo voto»
«Da quando sono candidato è come se dovessi continuamente giustificare una colpa inesistente. Già in passato, hanno tentato di costruire scandali, preparato dossier, fotomontaggi. Al premier belga Di Rupo, socialista alleato con i cattolici, nessuno chiede della sua
omosessualità. Nessuno la mette in contraddizione con l’alleanza che lo sostiene. E invece qui, io cerco di occuparmi dei problemi della Sicilia mentre la stampa si aspetta solo che dica che sono per i matrimoni
«Non è un tema di cui dovrò occuparmi da governatore».
«Voglio vincere, è diverso. Non voglio fornire argomenti per distruggere
l’ultimo sogno possibile. Davanti a questo progetto la mia libertà personale viene dopo. Quando dico che ho sposato la Sicilia
Per l’alleanza con l’Udc la accusano di essere in continuità con Lombardo e Cuffaro.
«L’area cuffariana dell’Udc se n’è andata nel Pid. Se quel partito ha scelto uno dei simboli dell’antimafia come candidato vuol dire che non è più l’Udc di Cuffaro. In Sicilia non si vince facendo i rivoluzionari. Si vince se progressisti e moderati si mettono insieme».
«Il mio è il grido di dolore di uno che non ne può più e vuole che i gay siano lasciati in pace. I siciliani non mi chiedono se ho il fidanzato. La Sicilia, da questo punto di vista, è una bella sorpresa. E’ a Milano che politici come Bossi usano parole come culatùn».
Vivo prigioniero da 10 anni, a casa mia ci sono telecamere della polizia. Ma hanno già cercato di montare scandali
Rosario Crocetta