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 2012  agosto 19 Domenica calendario

RIECCO IL GIRO DELLA PADANIA

Erano state imboscate, puntine da disegno sulla strada, investimenti (fisici) e interrogazioni parlamentari. E’ passato un anno, è passato tutto. Adesso ci sventolerà il tricolore, in Padania. Al Giro dalle parti molto larghe del Po, alla cosiddetta Monviso-Venezia anzi Il Padania, partecipa il campione d’Italia Franco Pellizotti. 34 anni, veneto, risalito in bici a maggio scorso dopo due anni di squalifica per anormalità nel passaporto biologico, il ciclista corre sotto contratto (per due anni) con la Androni Venezuela di Gianni Savio. È stato proprio il general manager, assolto dal tribunale di Massa dalle accuse di doping del suo ex corridore Luca De Angeli, ad annunciare e spiegare: «Abbiamo risposto con favore all’invito che ci è stato posto dagli organizzatori perché questa è una corsa di assoluto primo piano che permetterà ai nostri atleti di gareggiare con continuità in un periodo purtroppo non così ricco di competizioni». Ci va anche Vincenzo Nibali, e molte squadre World Tour a dieci giorni dai mondiali: il Giro di Padania per sgranchirsi.
Altro che propaganda. Alla corsa cui mettono i propri vessilli la federazione ciclistica italiana e anche il Coni e che consegna al vincitore una maglia verde, stavolta si cerca sobrietà e si produce solidarietà: 120 partecipanti contro i 200 dell’anno scorso e partenza il 3 settembre dall’Emilia, per stare vicini alle popolazioni terremotate. Il giorno dopo si va in Veneto, il 5 il tappone lombardo-veneto, la quarta giornata da Lecco e arrivo sul Passo
della Bocchetta, con gran finale in Piemonte, da Serravalle Scrivia a Frabosa Soprana. Il percorso è di 916 chilometri totali, sei tappe: una cronometro a squadre, tre arrivi adatti alle ruote veloci e due in salita. «Spese tagliate all’osso, solo soldi da sponsor privati e numero ridotto di corridori» ha assicurato Michelino Davico, presidente dell’associazione sportivo dilettantistica Monviso Venezia nonché sottosegretario leghista degli Interni.
Ai malfidati, a tempi che non sono questi rimangano i sospetti. Davico parla d’altro: «Il Padania 2012 sarà anche quest’anno, in continuità con la prima, fortunata edizione partita dal nulla, una corsa internazionale che regalerà ancora una volta lo spettacolo del grande ciclismo. Una festa all’insegna soprattutto dello sport». A settembre scorso il via fu dato dall’ospite Renzo Bossi, giunto al nastro in bici. Vinse Ivan Basso che disse, interrogato sull’opportunità di un Giro padano: «Una corsa è una corsa». Le proteste e i dubbi erano anche per la coincidenza con i 150 dell’Unità d’Italia. Stavolta, il tricolore è incorporato.