Giulia Zonca, la Stampa 20/8/2012, 20 agosto 2012
LA SQUADRA DEL PUB CHE SFIDA I CAMPIONI
La dimensione del Langholmen Football Club è definita alla perfezione nella voce «rosa» del sito ufficiale: «I giocatori vanno e vengono». La massima sarebbe adatta a tutto il pallone contemporaneo, ma nel caso di questa microscopica squadra svedese è una questione pratica.
Gioca chi c’è, chi si presenta alla partitella del fine settimana, tranne oggi: stavolta ci saranno convocati ufficiali perché c’è la partita contro il Goteborg. Un corto circuito.
Le Coppe nazionali ci hanno abituato alle storie Davide contro Golia, alle piccole realtà del calcio di invenzione che nell’annata giusta si spingono fino ai confini della notorietà, sfidano i grandi, addirittura li battono. Sognano, ispirano. Questa è un’altra partita, meno epica e più comica: «Ci scappa da ridere. Speriamo non finisca 16-0» e la previsione è onesta perché stiamo parlando di un gruppo di amici che campa ben lontano dal professionismo, per lo più espatriati in Svezia dall’Irlanda o dall’Inghilterra, che frequentano lo stesso pub, il Southside, e dieci fa si sono inventati un’improbabile squadra. Un passatempo, un lasciapassare per la birra libera, una scusa per correre un po’ al mattino e bere sereni alla sera. Più Vinnie Jones che Johan Cruyff, con le maglie a strisce bianco e nere, da carcerati, per rendere un ironico omaggio ai primi abitanti dell’isola di Langholmen, i detenuti. L’isolotto è un distretto di Stoccolma, ospitava un penitenziario fino a metà degli Anni Settanta ora al suo posto c’è un albergo e un locale, quello dei ragazzi diventati calciatori.
Il dopolavoro si è strutturato un po’ ma è rimasto sostanzialmente quel che era, un divertimento. Sponsorizzati dal bar, aiutati dalla comunità, twitterati, i ragazzi hanno scalato la periferia calcistica dall’ottava alla terza divisione, ora sono tornati in quarta e non sono per niente scalpitanti. Il loro maggior problema è stato affittare uno stadio alternativo, quello che usano di solito ospita una cinquantina di persone e ha sette posti nel parcheggio. Hanno tentato di espandersi e prendere direttamente lo stadio Olimpico di Stoccolma, ma era occupato: «Si vede che Bruce Springsteen e in città e non lo sapevamo». Si divertono, arriveranno al big match dopo una normale giornata in ufficio o nel caso dell’allenatore, Stuart Lascelles, in palestra visto che ne gestisce una. L’attaccante fa il programmatore, l’ala l’insegnante e in realtà i ruoli non sono così precisi. Si gioca in 11 con le riserve a disposizione e si cerca di occupare il campo fino a che il fiato regge, tutto qui. Dai rari profili dei più presenti (chiamarli titolari sarebbe un eccesso) non si scoprono assist, gol e talenti ma miti del pallone (da George Best a Cantona, più o meno tutti made in Premier League) e la risposta alla domanda trabocchetto «cosa cucineresti ad Angelina Jolie?». Esce di tutto tranne che la ricetta.
Qualche anno fa questi palleggiatori alternativi hanno persino stravolto le regole del calcio che conta con una deroga sugli stranieri: il pub raccoglie espatriati di varia natura, la squadra anche, pretendere che ci sia un vivaio e che un quarto del gruppo esca da lì come vuole la regola è complicato. Hanno scritto una letterina a chi comanda: «Cara federazione siamo per caso capitati troppo in alto e avremmo bisogno di un’aggiustata ai codici». Più o meno così. Sono multietnici, parlano in inglese non in svedese, sono ai margini delle classifiche ma al centro della società. Usano il football club come perno di un’associazione che mette insieme origini diverse, percorsi da fuorisciti. Qualcuno ha seguito l’amore della vita fino all’isola che non c’è (perché sopra Langholmen l’attività non è frenetica), altri hanno cambiato rotta, esistenza e passaporto per ricominciare da zero. Tutti tifavano, guardavano partite di ogni genere in tv e avevano voglia di fare due tiri. Dal campionato del retro bottega alla Coppa di Svezia, quasi per caso. Stasera c’è il Goteborg e si fa sul serio. Oppure no. Tanto alla fine la birra del Southside è garantita.