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 2012  agosto 21 Martedì calendario

NUCLEARE:ERICE;SCIENZIATI, RISCHI DI GUERRA IN MEDIO ORIENTE

20/08/2012 19:39
MA NEL FUTURO PIÙ PROBABILI GUERRA CIBERNETICHE (ANSA) - ERICE (TRAPANI), 20 AGO - I possibili scenari futuri di un attacco di Israele all’Iran sono stati al centro della discussione del primo giorno dei lavori della quarantacinquesima sessione dei Seminari internazionali di Erice sulle Emergenze Planetarie, che vede la partecipazione di 110 scienziati di 40 Paesi. Il rischio di un attacco nucleare viene dato per possibile. Tuttavia, gli esperti ritengono più probabile quello cibernetico. «Chi decidesse di utilizzare, per primo, un ordigno nucleare avrebbe il mondo contro», ha detto il professor Ramamurti Rajaraman, fisico all’università di Jawaharlal Nehru (New Delhi, India). «E questo finora è stato un deterrente», ha aggiunto il presidente dei Seminari, Antonino Zichichi, secondo cui «oggi, solo un dittatore potrebbe scegliere l’impiego degli armamenti nucleari per attaccare un Paese nemico». Viene invece considerato dagli scienziati riuniti ad Erice «concreto» il rischio di un attacco cibernetico. E questo per varie ragioni: è più semplice, in termini di preparazione, ed anche molto più economico. «Più si sviluppa la Rete, cioè più siamo dipendenti dalla telematica, più siamo vulnerabili», spiega Hamadoun Tourè, segretario generale dell’Unione internazionale per le telecomunicazioni di Ginevra. «Un attacco cibernetico, in pochi minuti, blocca le comunicazioni, i trasporti, gli acquedotti», ha aggiunto. Ed inoltre «l’azione può essere facilmente attribuita ad un soggetto diverso»; insomma, un Paese può commissionare un attacco cibernetico a terzi senza essere individuato. Anche l’allarme terrorismo è stato al centro dei lavori. Il professor Friedrich Steinhausler, della Divisione di fisica e biofisica dell’università di Salzburg (Austria), ha rivelato che, mediamente, «in Europa, ogni ogni giorno ci sono due attentati terroristici falliti». Una strategia della tensione che sta avendo i suoi effetti: «La situazione sta cambiando nella direzione che vuole il terrorismo», sostiene Zichichi, il quale ha spiegato che la paura di diventare bersaglio dei terroristi, «ha spinto gli alleati degli Stati Uniti a prendere le distanze dall’America». Ed in questi scenari un ruolo negativo per la sicurezza dell’Europa la gioca la crisi finanziaria, perchè si riflette sulla reale capacità di difesa. «Oggi - ha detto ancora Steinhausler - i progetti di difesa per essere finanziati devono avere uno scopo duale: contro il terrorismo, ad esempio, e, contemporaneamente, anche contro le catastrofi naturali». «Noi possiamo tracciare gli scenari - ha concluso Zichichi - molto più difficile fare previsioni su quello che potrà accadere» sia in Europa con il rischio terrorismo, che in Medioriente con quello di un conflitto. (ANSA). YDL-SR 20-AGO-12 19:38