Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  agosto 20 Lunedì calendario

Milano-Roma in treno nel tempo di un film - In treno da Milano a Roma in 2 ore e 20 minuti. È la prossima sfida delle Ferrovie italiane dello Stato che sarà resa possibile dall’arrivo in flotta della nuova generazione di Frecciarossa, i treni Etr 1000 at­tualm­ente in costruzione negli sta­bilimenti della joint venture costi­tuita tra AnsaldoBrera e la canade­se Bombardier, vincitrice della ga­ra da 1,5 miliardi per 50 convogli

Milano-Roma in treno nel tempo di un film - In treno da Milano a Roma in 2 ore e 20 minuti. È la prossima sfida delle Ferrovie italiane dello Stato che sarà resa possibile dall’arrivo in flotta della nuova generazione di Frecciarossa, i treni Etr 1000 at­tualm­ente in costruzione negli sta­bilimenti della joint venture costi­tuita tra AnsaldoBrera e la canade­se Bombardier, vincitrice della ga­ra da 1,5 miliardi per 50 convogli. Il treno ha avuto ieri a Rimini,nel­l’ambito del Meeting dell’amici­zia, il suo primo battesimo, se così si può dire: è stato infatti svelato al­le autorità il modello in scala uno a uno della prima carrozza, quella col muso aerodinamico. Il model­lo, in resina e lega d’acciaio,allesti­to di tutto punto, sarà visitabile fi­no al 25 agosto. In settembre sarà esposto alla fiera ferroviaria di Ber­lino, Innotrans, poi sarà presenta­to nelle grandi città italiane, quel­le che il treno renderà ancora più vicine. Una curiosità: il modello, lungo 20 metri, viaggerà su gom­ma, in autostrada, come «traspor­to eccezionale». Alla prima inaugurazione di ie­ri ne seguiranno probabilmente altre,via via che l’ingresso in eser­cizio si avvicinerà: perché l’arrivo sui binari di questo treno tenace­mente voluto dall’ad delle Fs Mau­ro Moretti ( che aveva anche schiz­zato personalmente il suo muso da locusta), non è dietro l’angolo. Nel 2014 il primo esemplare usci­rà dalla fabbrica e prenderà la via delle omologazioni, la cui durata non è esattamente prevedibile. Gli ottimisti dicono che già alla fi­ne di quell’anno potrà circolare, altrimenti sarà per il 2015. Il Frecciarossa 1000, a quel pun­to, sarà il treno ad alta velocità più avanzato d’Europa, e la sua sche­da tecnica contiene il meglio di quanto ci si possa attendere in ter­mini di aerodinamica, tecnolo­gie, allestimenti, silenziosità, cli­matizzazione, comfort. Ma sono due le sfide più importanti. La pri­ma è la velocità: il treno è stato con­cepito per una velocità commer­ciale di 360 all’ora; oggi è di 300. Al momento del suo ingresso è dun­que prevedibile che la rete sarà omologata per il nuovo limite, consentendo quindi una riduzio­ne sensibile dei tempi di percor­renza ( detto per inciso, anche Ita­lo di Ntv, il concorrente del Frec­ciarossa costruito dall’Alstom, è stato concepito per una velocità commerciale di 360 chilometri al­l’ora). È intuibile che il Roma-Mi­lano in due ore e 20, come prean­nunciano orgogliosamente le Fs, darà la spallata definitiva al colle­gamento aereo tra Linate e Fiumi­cino ( oggi il Frecciarossa percorre la distanza tra Milano-Rogoredo e Roma-Tiburtina in 2 ore e 40’,Ita­lo dal 26 agosto in 2 ore e 45’). La seconda sfida è ancora più ambiziosa. Il Frecciarossa 1000 nasce «tecnologicamente euro­peo ». Disporrà degli accorgimen­ti per annullare le differenze na­zionali in termini di tensione e se­gnalamento e poter percorrere le reti di tutte le ferrovie europee (sal­vo omologazione nazionale, natu­ralmente). Si tratta di un obiettivo non solo di mercato, ma anche po­litico. Il Tgv, il treno ad Alta veloci­tà francese, arriva a Torino e a Mi­lano, ma il Frecciarossa non è riu­scito a superare le barriere alzate dalla Francia e non ha mai rag­giunto Parigi, nonostante i tentati­vi e gli investimenti specifici soste­nuti dalle Fs. Col «1000» non ci sa­ranno più pretesti. Le nostre ferro­vie, con una flotta ad Alta velocità quasi raddoppiata (oggi i Freccia­rossa- Etr 500 sono 59), potranno varcare i confini e diventare un ve­ro operatore internazionale; in questo senso va ricordato che po­chi mesi fa Moretti ha voluto ag­giungere al vecchio logo «Ferro­vie dello Stato» quell’aggettivo «italiane» che le proietta su uno scenario più vasto di quello nazio­nale. Infine, una nota industriale. Un treno di questo livello, vendibile anche ai gestori di altri Paesi, po­trà dare nuovo slancio ad Ansaldo- Breda (gruppo Finmeccanica), che insieme a Bombardier è la fir­ma italiana di questo ambizioso progetto.