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 2012  agosto 18 Sabato calendario

Ecco (quasi) tutte le risposte ai grandi misteri del cinema - Avete presente quando, al ci­nema, vi trovate davanti a scene in­comprensibili o a finali enigmati­ci? Quando il regista decide di chiudere il film con sequenze che non solo non spiegano tutto ma aprono diversi scenari senza ri­sposta? Di solito, sono quelle pelli­cole che la critica snob premia con voti altissimi elogiando il ge­nio di chi vi ha fatto pagare il bi­glietto facendovi uscire dalla sala con la vaga impressione di essere stati presi, un attimo, per i fondel­li

Ecco (quasi) tutte le risposte ai grandi misteri del cinema - Avete presente quando, al ci­nema, vi trovate davanti a scene in­comprensibili o a finali enigmati­ci? Quando il regista decide di chiudere il film con sequenze che non solo non spiegano tutto ma aprono diversi scenari senza ri­sposta? Di solito, sono quelle pelli­cole che la critica snob premia con voti altissimi elogiando il ge­nio di chi vi ha fatto pagare il bi­glietto facendovi uscire dalla sala con la vaga impressione di essere stati presi, un attimo, per i fondel­li. O che vi fanno credere di avere un quoziente intellettivo molto più basso degli altri spettatori che, invece, si alzano tranquillamente dalla poltrona come se avessero capito tutto, compresa la ricetta per uscire dalla crisi economica mondiale. Tranquilli, il problema non è vostro ma loro. La storia del grande schermo, infatti, è piena di quesiti apparentemente irrisolti. Ci ha provato il sito del Time (arti­colo ripreso anche dall’italiano www.ilpost.it) a risolvere alcuni dei grandi misteri del cinema, ri­volgendo le domande, che vi siete fatti voi per anni, ad addetti ai lavo­ri. Non per tutte hanno ottenute ri­sposte esaurienti anche perché nella maggioranza dei casi tratta­si proprio di sfondoni nella sce­neggiatura, senza un logico per­ché. Inutile, cioè, spremere ulte­riormente le meningi. Ad esempio, in Inception , la trot­tola di Dominic Cobb, nella scena finale, cade oppure no? Il film ter­mina con la trottolina che conti­nua a girare lasciando lo spettato­re ancora più basito di quanto lo sia stato per tutta la durata di una delle pellicole più incomprensibi­li della storia della settima arte. Non è un problema da poco per­ché se cade allora vuol dire che Di Caprio è tornato nella realtà ma se continua a girare allora è ancora bloccato nel sogno. Sul film di No­lan si sono sprecate, in rete, le tesi più disparate. In pratica, però, la scelta del regista dovrebbe essere questa: al protagonista poco im­porta che stia vivendo un sogno o la realtà; la cosa fondamentale è che, dovunque si trovi, ci siano i suoi figli. E a voi continuano a gira­re. Già, ma come la mettiamo con il The End di 2001: Odissea nello spazio ? Cosa diavolo rappresen­ta, ad esempio, il monolito? Su questo pare che tutti siano d’ac­cordo. Sono costruzioni aliene, la­sciate da una razza antica e avan­zata per accelerare lo sviluppo del­le forme di vita meno evolute. E l’astronauta Browman rinasce co­me un alieno. Già, si domanda il Time , che dire però delle luci psi­chedeliche? E della camera da let­to in stile Luigi XIV? Sono solo al­cuni dei tanti quesiti lasciati in ere­dità dal film. Tanto che Arthur C. Clarke, co-sceneggiatore del film, diceva: «Se qualcuno capisce il film alla prima visione, allora ab­biamo fallito nel nostro intento». E se uno non lo ha capito anche do­po la terza visione? Ha bisogno del monolito? E Mickey Rourke, alias Randy «The Ram» di The Wre­stler , muore o no dopo il famoso salto sul ring nella scena conclusi­va? Stavolta il mistero è svelato. In una intervista rilasciata nel 2009 il regista Darren Aronofsky confer­mava con un inequivocabile «se non ora, quando?» che Randy, an­che a causa della sua grave malat­tia al cuore, moriva in quel match. E per ciò che concerne Le Iene ? Ma chi ha ucciso Eddie il Bello nel­la sparatoria conclusiva a tre? Da copione, doveva finire con mr. White (Harvey Keitel) che spara­va a Eddie ( Chris Penn) dopo aver fatto fuori suo padre (Lawrence Tierney). Un colpo, però, fece ci­lecca e Keitel cadde prima che po­tesse sparare a Eddie. Tarantino, accortosi dell’errore,però fece fin­ta di niente aggiungendo anzi: «Sa­rà la più grande discussione ri­guardo il film». Ebbe ragione. A proposito, poi, di un altro dei gran­di quesiti del grande schermo, se cioè il poliziotto Rick Deckard, di Blade Runner , sia o meno un repli­cante, la risposta data da Time è, questa volta, risolutiva. Philiph K. Dick, nel romanzo Ma gli androi­di sognano le pecore elettriche? ave­va descritto il personaggio di De­ckard come umano. Nelle versio­ni successive del film, invece, Rid­ley Scott ha deciso di modificare la trama iniziale disseminandola di indizi che fanno di Deckard, in realtà, un replicante. Inutile chiedersi perché in Ghost il fantasma attraversa i muri ma non i pavimenti («così vanno le cose», sentenzia il Time ) o il mo­tivo per il quale Batman parli a Lu­cius Fox e Alfred (che conoscono la sua vera identità) con la voce profonda da supereroe e non con quella da Bruce Wayne («avete provato a sentire quanto sia scon­certante ascoltare il timbro di Wayne dietro la maschera?»). Co­me superfluo è domandarsi il con­tenuto della valigetta di Pulp Fic­tion , quella che emana uno strano bagliore arancione. Non lo sapre­mo mai. Tarantino ha spiegato che la valigetta è un McGuffin, ter­mine coniato da Alfred Hitchcock per indicare un qualcosa che per i personaggi del film ha un’impor­tanza cr­uciale ma che non possie­de un vero significato per lo spetta­tore. Un po’ come il contenuto del cd venduto da Neo all’inizio di Ma­trix . E perché, nell’ Esorcista ,il de­mone reagisce all’acqua finta spruzzata da padre Karras? Per il Time , il diavolo vuole confondere il sacerdote, già alle prese con i dubbi sulla sua fede. Siete anche voi tra quelli che si sono chiesti perché in Titanic Jack e Rose non siano saliti insieme sul pezzo in le­gno? Un utente di Reddit ha dimo­strato che il legno era troppo pic­colo per poter galleggiare con due persone aggrappate ad esso. Così è se vi pare.