V. Uv., Il Sole 24 Ore 20/8/2012, 20 agosto 2012
SPUNTANO ANCHE I LADRI DI BIOMASSE
Tra i reati ambientali ce n’è anche uno nuovo, frutto paradossale e deviato dell’ecologia e dell’intento originale di limitare l’uso di combustibile fossile. Non ha ancora un nome ma si potrebbe definire «furto di biomasse». È uno dei 7.081 reati ambientali individuati nel monitoraggio quotidiano dal Corpo forestale dello Stato (Cfs), che lo ha segnalato nella propria Relazione sull’attività svolta nel 2012.
Lo racconta Giuseppe Persi, dirigente della polizia ambientale del Cfs: «In Calabria abbiamo scoperto tagli di legnami irregolari, più spinti rispetto alle autorizzazioni, e lì esistono grandi impianti a biomassa». In altre parole c’è chi si spinge oltre i tagli autorizzati in luoghi controllati per ottenere il prezioso combustibile alternativo incentivato con contributi pubblici. Per fortuna però si tratta ancora di episodi isolati e marginali.
Le offese all’ambiente scoperte quest’anno dal Cfs sono migliaia: i 7.081 reati accertati sono il frutto di oltre 300mila controlli che hanno fatto emergere anche 15.673 illeciti amministrativi e portato a denunciare 5.008 persone. Ai primi posti nella classifica dei reati c’è il traffico dei rifiuti: «Le operazioni illegali e i crimini ambientali connessi al ciclo dei rifiuti – si legge nella relazione del corpo guidato da Cesare Patrone – sono in continuo aumento nel nostro Paese, con gravissime implicazioni anche sulla salute pubblica».
Nel primo semestre di quest’anno i reati accertati in questo campo sono stati 975, con 1.093 persone denunciate e una arrestata. La tipologia che più preoccupa sotto il profilo ambientale è quella dei rifiuti di origine industriale. Passaggi di rifiuti da un centro di recupero all’altro o carte truccate per "annacquare" un recupero mai fatto, rifiuti pericolosi spacciati per scarti innocui (le cosiddette materie prime e seconde) sono tra le violazioni più numerose. Proprio il mese scorso, ad esempio, la collaborazione con l’agenzia delle Dogane ha bloccato la partenza verso l’Asia di 22 container con pneumatici usati, spacciati per rifiuti non pericolosi.
Al primo posto nella classifica dei reati accertati dal Cfs nel primo semestre 2012 ci sono i danneggiamenti al territorio, al paesaggio e alla difesa del suolo: 1.853 i reati accertati, 2.298 le persone denunciate e due gli arresti. Rientrano in questo campo ad esempio i fenomeni di inquinamento dei fiumi e delle falde acquifere (124 reati e 100 persone denunciate), ma anche il danneggiamento dei boschi e delle aree protette.
In questi territori il Corpo forestale deve vigilare anche contro l’abusivismo edilizio; ormai marginale il fenomeno delle grandi lottizzazioni selvagge, resta più frequente quello dei piccoli abusi, più spesso sul singolo immobile, tra nuova edificazione e ampliamenti non permessi. Anche se mancano i dati relativi al 2011, la sensazione è che quest’ anno il trend sia in leggero calo. Ma Persi non si fa illusioni: «Credo che il motivo sia la crisi economica e non l’aumento di senso civico».