Rossella Cadeo, Il Sole 24 Ore 20/8/2012, 20 agosto 2012
RECORD DI FURTI IN CASA E BORSEGGI PER STRADA
Anche nei reati l’Italia rischia di tornare indietro, come nelle statistiche sull’occupazione o sui consumi: il consuntivo 2011 evidenzia infatti un peggioramento, con un aumento del 5,4% rispetto ai dodici mesi precedenti. Colpa, in parte, anche della crisi, visto che ad aumentare sono soprattutto i reati "predatori", come i furti in casa o i borseggi per strada.
Non è certo il caso di parlare di allarme – considerati i buoni risultati nei capitoli della lotta alla criminalità organizzata, delle iniziative per la legalità, dell’immigrazione, del soccorso pubblico e della sicurezza stradale presentati a Ferragosto dal ministro Annamaria Cancellieri –, ma qualche segnale di inversione di tendenza c’è. Tanto più che l’incremento arriva dopo tre anni di flessioni (via via, però, sempre più contenute).
In sintesi è questo il quadro generale che emerge dall’elaborazione fatta dal Sole 24 Ore in base agli ultimi dati del ministero dell’Interno sui delitti denunciati dalle forze di polizia all’autorità giudiziaria.
Partiamo innanzitutto dai numeri. I reati totali ammontano a più di 2,76 milioni contro i 2,62 del 2010. Lo scorso anno ha chiuso quindi praticamente vicino al livello del 2006, quando si era poco al di sotto dei 2,80 milioni di delitti denunciati, prima che nel 2007 si sfiorasse il picco dei tre milioni (dovuto in parte agli effetti dell’indulto). Poi, però, si erano registrate delle diminuzioni: -7,6% e -3% rispettivamente nel 2008 e nel 2009, seguiti però da un calo assai più modesto nel 2010 (-0,3%).
Ora si registra questo +5,4%: si tratta di una variazione media nazionale, nella quale confluiscono andamenti difformi per aree territoriali (si veda il dettaglio alla pagina 2) e per tipologia di reato, con peculiarità in ognuna delle 103 province.
«La crisi economica provoca una marginalizzazione delle fasce più deboli e quindi una maggiore tendenza a delinquere, soprattutto sul fronte dei reati "predatori" – osserva Enzo Letizia, segretario nazionale dell’Associazione funzionari di polizia (Anfp) –. Il fenomeno è diffuso sul territorio, tanto che le variazioni si scostano di un paio di punti dalla media del 5,4%: i picchi caratterizzano quelle aree che avevano una struttura economica più florida nonché, per volumi, le province metropolitane. Il rischio è che un acuirsi della marginalizzazione, prevedibile con le prossime scadenze economiche come la fine della cassa integrazione, possa innescare ulteriori picchi di delinquenza in un sistema di sicurezza fortemente indebolito dai tagli. Quando invece proprio i reati predatori sono quelli che maggiormente richiedono uomini, mezzi e strutture».
Nel dettaglio, tra i reati contro il patrimonio, gli unici che nel 2011 continuano a calare (-0,7%) sono i furti d’auto. «Il mercato illegale – commenta Letizia – rispecchia le difficoltà dell’industria legale delle quattro ruote, colpito duramente dalla crisi». Invece a spiccare per numero di denunce sono i furti nelle abitazioni, che hanno superato quota 204mila (+21%).
Anche la criminalità di strada denota aumenti vistosi: in particolare, i borseggi ("furti con destrezza") sono stati oltre 134mila (+16%), le rapine quasi 40.600 (interessando non tanto le banche, dove il fenomeno è in calo, bensì gli esercizi commerciali), con un incremento del 20% rispetto al 2010. Quasi dieci al giorno in più gli scippi ("furti con strappo"), che sono passati da circa 14.200 a oltre 17.600 (+24%).
Se si passa all’analisi territoriale dell’incidenza delle diverse categorie di reato (si vedano le tabelle nella pagina), a spiccare sono due province del Sud. Napoli è infatti al primo posto sia per le truffe (353 ogni 100mila abitanti) sia per le rapine (270 ogni 100mila persone). Negli scippi invece è seconda solo a Catania (quasi 100 ogni 100mila persone), che svetta anche per furti di autovetture (indice 800). La piaga dei borseggi, infine, colpisce soprattutto Genova (674 ogni 100mila abitanti), Bologna, Milano e Rimini (tutte oltre quota 600), mentre le abitazioni più "visitate" dai ladri sono a Lucca (indice 650), Pisa e Pavia.
Quanto alle graduatorie per "volumi totali", sono le grandi province a soffrire di più: Milano ha il primato dei borseggi (26mila) e dei furti in casa (21mila), mentre Roma quello dei furti d’auto (oltre 20mila). A Napoli quattro record: rapine, estorsoni, truffe e omicidi volontari.
Tutti dati – questi – che fanno riferimento ai delitti denunciati dalle forze di polizia all’autorità giudiziaria. Quelli che passano sotto silenzio non entrano nelle statistiche.