Alessandro Dell’Orto, Libero 17/8/2012, 17 agosto 2012
L’ITALIA DELLE PROTESTE: 10MILA SCIOPERI L’ANNO
Sempre meglio che lavorare. E poco importa se il motivo è nobile o banale, la battaglia di principio è ridicola o fondamentale, la protesta seria o imbarazzante: l’importante è scioperare, contestare, manifestare. Fare caos. E in Italia siamo dei campioni assoluti, da medaglia d’oro. Così, almeno, raccontano i dati diffusi ieri dal Viminale.
Non ci credete? Beccatevi queste prime cifre. Nel nostro Paese, dal primo agosto del 2011 al 31 luglio del 2012, sono state organizzate 10.663 manifestazioni. Più o meno 29 al giorno. Una ogni ora. E non è poco, se pensiamo che - secondo uno studio dello scorso settembre - un giorno di sciopero generale causa lo 0.4 % di Pil in meno, cioè circa 5 miliardi in meno di ricchezza non prodotta. Già, e se credete che sia colpa delle solite teste calde che non gli va mai bene niente e che ogni scusa è buona per andare contro tutto e tutti, occhio a questo nuovo dettaglio: delle diecimila manifestazioni annuali, 4.497 - quasi la metà - sono state a carattere sindacale o occupazionale. E hai voglia a spiegare che è sempre tutto sotto controllo e le manifestazioni sono pacifiche. Balle. In 304 casi - dicono ancora i dati diffusi dal Viminale - è finita con scontri tra scioperanti e forze dell’ordine. Tradotto, caos e terrore, strade blindate, città bloccate, auto danneggiate. E costi che lievitano.
Troppi scioperi, troppe manifestazioni, troppi blocchi? Non secondo Walter Galbusera, segretario generale della Uil Lombardia. «Il dato fornito dal Viminale non mi sorprende. Dobbiamo calcolare che in ambito lavorativo siamo in un momento di gravi difficoltà, con casse integrazioni senza ritorno e licenziamenti. Logico che in una situazione così aumentino scioperi e manifestazioni. Il rischio è che il prossimo anno i dati siano ancora più elevati: se non accadono fenomeni nuovi c’è il pericolo di raggiungere il picco di licenziamenti».
GLI ALTRI DATI
I dati distribuiti dal Ministero degli Interni descrivono un’Italia pronta a fermarsi per ogni motivo, e nel frattempo invasa da stranieri: negli ultimi dodici mesi sono sbarcati sulla penisola 17.365 immigrati (i permessi di soggiorno sono stati 115.016 per lavoro autonomo, 921.080 per lavoro subordinato e 524.406 per ricongiungimenti). E ancora . Le richieste di protezione internazionale sono state 33.656: in 2.244 casi è stato riconosciuto lo status di rifugiato, mentre per 3.217 persone sono state applicate le misure di protezione sussidiaria. Ma chi cerca una nuova vita qui da noi? Da quali Paesi arrivano, soprattutto, gli immigrati? Ecco soddisfatta la curiosità. Gli arrivi maggiori sono dal Marocco (215.659), poi dall’Albania (208.129), dalla Cina (165.107), dall’Ucraina (117.601) e dalla Moldavia (84.401).
CRIMINALITÀ E STRADA
Non solo preoccupazioni. A funzionare - spiegano i dati del Viminale -, per fortuna, è la lotta alla criminalità organizzata. Tra il 1 agosto del 2011 e il 31 luglio di quest’anno sono stati arrestati 2.041 mafiosi e catturati 82 latitanti, 18 dei quali erano inseriti nella lista di massima pericolosità. Altre cifre per capire meglio. I Comuni sciolti per mafia sono stati 22. I beni sequestrati sono stati 12.139 (tra cui 723 aziende), per un valore complessivo di 4,124 miliardi di euro. Le confische sono state 3.218 (213 aziende), per un valore di 1,567 miliardi di euro. La regione in cui sono stati tolti più beni alla criminalità organizzata è stata la Sicilia (5.103), seguita poi dalla Campania (3.225), dalla Calabria (2.260), dalla Puglia (1.244), dal Lazio (948) e dalla Lombardia (636).
Se la lotta alla criminalità dà segnali incoraggianti, restano cifre ancora troppo elevate perquanto riguarda le vittime della strada. Secondo quanto spiegano dal Ministero degli Interni sono morte 2.058 persone e altre 63.397 sono rimaste ferite. La causa principale - ovvio - è l’alta velocità (759.185 violazioni per eccesso di velocità su 2.754.372 violazioni totali accertate dalla forze dell’ordine). Le pattuglie impiegate per i controlli sono state 4.691.786, mentre i controlli effettuati con etilometri e precursori sono stati 1.819.315.