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 2012  agosto 17 Venerdì calendario

«Per Monte dei Paschi destino segnato: la Fondazione scenderà» - Fondazione Montepaschi «non può avere tutti i suoi beni inve­stiti nel singolo asset della banca » e questo comporterà «nel tempo ri­durre la sua quota di partecipazio­ne in modo ulteriore »

«Per Monte dei Paschi destino segnato: la Fondazione scenderà» - Fondazione Montepaschi «non può avere tutti i suoi beni inve­stiti nel singolo asset della banca » e questo comporterà «nel tempo ri­durre la sua quota di partecipazio­ne in modo ulteriore ». Il presidente di Mps, Alessandro Profumo, in un’intervista con l’emittente senese Canale 3 Tosca­na, ha sottolineato che i problemi dell’ente (che ha in portafoglio il 36,5% del Monte) possono essere risolti realizzando il piano indu­striale della banca che deve «torna­re ad essere redditizia ».Solo in que­sto modo l’istituto di Rocca Salim­beni avrà «la capacità di erogare di­videndi che, inevitabilmente, per la Fondazione saranno minori di quelli che ci sono stati nei momen­ti di massimo splendore». Di qui l’auspicio di una diversificazione del portafoglio di Palazzo Sansedo­ni. «Si tratta di un percorso com­ple­sso da seguire con grande com­prensione e attenzione », ha chiosa­to il banchiere. Il manager, per oltre quindici an­ni in Unicredit, ha ricordato che «è tutto il settore bancario che non avrà più quella redditività che ave­va a metà degli anni ’90 e all’inizio del 2000». Problemi che riguarda­no un comparto dove occorrono dei cambiamenti e «il primo» che li avvia«può avere un vantaggio»,so­stiene Profumo spiegando che «il Monte è certamente il primo a far­lo »anche perché«qua c’è una mag­giore consapevolezza che altrove di questa necessità». E «credo che questo possa essere anche molto positivo perché il giorno che avre­mo superato queste difficoltà se­gneremo un nuovo modo di fare banca», è la conclusione. Le parole del presidente di Mps arrivano a qualche giorno di distan­za da quelle di Gabriello Mancini. Il leader dell’ente senese, il cui mandato scade a luglio del prossi­mo anno, ha indicato che, uno dei suoi obiettivi, è quello di cambiare lo statuto della Fondazione per ri­durre il peso della politica locale. Mancini ha però anche detto che la priorità rimane la messa in sicurez­za dei conti che, nel 2011, si sono chiusi con un disavanzo di oltre 331 milioni di euro. All’inizio per la prossima setti­mana è previsto un nuovo incon­tro tra i sindacati e il direttore risor­se umane, Ilaria Dalla Riva. Il con­fronto sul piano industriale (ridu­zione di 166 milioni del costo del la­voro) è ancora apertissimo