Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  agosto 17 Venerdì calendario

RECORD STORICO PER LA BENZINA

Ci risiamo. L’aumento delle accise e le scelte dei produttori riportano indietro l’orologio e spingono nuovamente i prezzi dei carburanti a livelli record. Il costo della benzina verde è salito ieri mattina in alcuni distributori dell’isola di Ischia a 2,019 euro il litro, superando per la prima volta sull’isola la soglia dei due euro. Proteste via Facebook si sono levate in particolare dal Movimento cinque stelle di Beppe Grillo.
In autostrada il picco è lungo la Milano-Serravalle, con 2 euro e sedici millesimi al litro per la verde "servita" in un distributore Agip-Eni, livello raggiunto anche da Tamoil a Sestri Levante. Siamo allo stesso livello del record storico raggiunto lo scorso aprile e in questo momento sono ben 14 le aree di servizio autostradali a proporre la verde servita a quota due euro, scatenando le ire delle associazioni dei consumatori, che per la verità si fermano a picchi di 1,98 euro al litro.
Anche a causa di questi listini, nel disastrato mercato italiano dell’auto c’è un unico, solitario, segno positivo: il balzo delle immatricolazioni per vetture alimentate a gpl e metano. All’aumento delle accise e alle difficoltà economiche delle famiglie si aggiunge ora anche l’ampia area di irregolarità dei distributori, testimoniata dall’ultimo blitz della Guardia di Finanza. Così, l’elevato prezzo dei carburanti tradizionali, ottenuto con mezzi leciti e non, spinge i consumatori ad esplorare le alternative possibili. Così, nel mese di luglio la quota di mercato delle auto con propulsione a gpl sfiora il 10%, più del triplo rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Allargando lo sguardo all’inizio dell’anno il trend non cambia, con 10.773 immatricolazioni a gpl, il 159% in più rispetto all’analogo periodo e una quota di mercato che sfiora l’8%. "Regine" della categorie gpl sono le vetture di casa Fiat, con Punto e Panda al primo e terzo posto, rispettivamente con 7.839 e 6.448 immatricolazioni dall’inizio dell’anno, mentre nel segmento a metano i primi tre posti sono tutti per il Lingotto, con Panda, Punto e Qubo. Così, sommando gpl e metano, a luglio la quota delle motorizzazioni "green" in Italia balza al 13,4%, quasi il doppio rispetto al dato di inizio anno. Il tutto a fronte di un mercato in pesantissima crisi, con motorizzazioni a gasolio e a benzina in calo a doppia cifra e vendite globali di auto che crollano in sette mesi di oltre 200mila unità, portando le previsioni di fine anno ad appena 1,4 milioni di vetture, il minimo dal 1979. Gpl e metano rappresentano per gli automobilisti uno dei pochi antidoti alla crisi, dotati di un appeal crescente all’aumentare delle difficoltà delle famiglie. Così, l’aumento della disoccupazione, il calo del potere d’acquisto e la crisi di fiducia rappresentano il cocktail perfetto per orientare gli acquisti in questa direzione. Trend che non si limita al mercato primario, alle immatricolazioni, ma che coinvolge pesantemente anche i consumi di carburanti, dove il risparmio per gpl e metano cresce all’aumentare dei listini dei prodotti tradizionali, penalizzati dai prezzi internazionali e dall’elevato e crescente imposizione fiscale. Così, nel primo semestre 2012 la benzina ha ceduto il 10,3% dei volumi mentre il gasolio è arretrato del 9,4%. E in questo quadro fortemente recessivo, rimarcato anche della diminuzione del traffico autostradale, l’unica area positiva è ancora una volta quella del gpl da autotrazione, in crescita dello 0,9% a giugno, di un più robusto 5% dall’inizio dell’anno. Numeri che non si giustificano solo con l’aumento delle immatricolazioni ma che evidenziano anche un progressivo cambiamento nelle abitudini. Rifornirsi a gpl e a metano significa trovare un distributore ad hoc e fermarsi con maggiore frequenza rispetto al "pieno" di benzina o gasolio ma questo disagio oggi è più che compensato dal risparmio possibile. Che richiede qualche ricerca o deviazione aggiuntiva, ma il cui beneficio è sempre più alto. Con la benzina che supera ormai nuovamente i due euro al litro mentre il gpl è attorno a quota 80 centesimi la scelta dell’automobilista "ibrido" appare quasi inevitabile.